Una coda di troppo

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-hai giurato sul tuo capitano, se ci tieni almeno un po' a me dovresti rispondere sinceramente- mi disse preoccupato.

-Lo so, dannazione, dammi tempo..- presi un respiro profondo, chiusi e risposi -Si!- aprii un occhio per guardare la sua espressione che tutto sembrava meno che soddisfatta e mi decisi ad assumere un atteggiamento degno di me. –Contento adesso?- chiesi cercando di apparire tranquilla.

-No!- mi rispose senza troppi problemi.

-Cosa vuoi da me Rufy?- chiesi esausta da quella conversazione.

-Niente, dovevo solo sapere se è vero!-

- Se è vero cosa?- chiesi incuriosita.

-Non sono affari tuoi- mi disse distogliendo lo sguardo.

-Ah ma pensa un po', tu vieni qui a farmi il terzo grado, dicendomi che c'è qualche strana storia che gira su di me e poi dici che non sono affari miei?- dissi alzandomi dalla sedia andando davanti a lui per metterlo alle spalle al muro.

-Sono cose mie, nessuno va dicendo niente, sta tranquilla- mi disse tirandosi indietro.

-E no caro mio, adesso tu parli!- dissi puntandogli il dito sul petto minacciosa. –Di chi credi io sia innamorata? Eh? Di Sanji? O di Franky per caso? O addirittura di Brook? Dimmi pure signor capitano, di chi è innamorata la tua navigatrice?!- incalzai mettendolo con le spalle al muro.

- gnoro - bofonchiò qualcosa che io non riuscii a comprendere. –Eh?- gli chiesi di ripetere e lo vidi impallidire.

-ZORO! ho detto Zoro!- urlò d'un fiato. Io rimasi scioccata, un po' per l'urlo, un po' per il contesto della sua frase e per tutta la confusione annessa.

-Tu, tu pensi che io.. ah.. ahahah.. che io.. pensi che mi piaccia Zoro?- dissi cercando di fermare l'isterismo.

-No, cioè si, forse- disse grattandosi la testa nervoso.

-Lo sai che sei veramente stupido?!- dissi quasi con le lacrime agli occhi. –esci fiori di qui!- dissi dandogli le spalle.

-Nami, non ti arrabbiare, ti prego- disse cercando di abbuonarmi ma aveva poco da lisciare.

-va via!- gli dissi rabbiosa.

-Mi dispiace, non era questo che volevo!- disse andando via dalla cabina chiudendosi la porta dietro di se.

Sarebbe stata una festa carina, senza dubbio, lo sarebbe stata se non ce la fossimo rovinata a vicenda.

Il giorno seguente non ci parlammo, scambiandoci qualche sguardo di nascosto che, ovviamente, solo Robin era riuscita a vedere. Lui non la smetteva di fare la faccia da cane bastonato, io non la smettevo di fare la strega e così andò avanti per tutto il giorno e quando arrivò il momento della festa ero indecisa se mascherarmi o meno ma con il supporto morale di Nico Robin mi ero convinta ad indossare il vestito che avevo comprato il giorno prima sull'isola. In fondo mi era costato un occhio della testa, sarebbe stato uno spreco non metterlo. Tutti erano già mascherati, Robin era vestita da strega anche se sexy, Sunji era vestito da cuoco assassino e, forse, lo sarebbe diventato se non avessero smesso di girare intorno al bellissimo banchetto che aveva preparato. Franky era vestito da pagliaccio, mentre Brook aveva messo una tuta con uno scheletro disegnato, aveva detto che usare se stesso come maschera non sarebbe stato lo stesso... ho imparato a non fare più caso a queste cose. Chopper era vestito da orsetto lavatore e Usop era un bandito mascherato. Zoro aveva indossato un kimono sporco di sangue, forse voleva rappresentare uno spadaccino di vecchia epoca. Poi c'era lui, un po' cupo, vestito di nero con un lungo mantello dello stesso colore che gli percorreva la schiena e seguiva il flusso del vento, dava le spalle a tutti, seduto sulla testa della Sunny ad osservare il mare.

Ad Halloween si parla d'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora