4.

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Una volta giunti a casa e dopo aver appurato di non essere malata, Kiara aveva deciso di concedersi una doccia, per il bagno ormai era troppo tardi. Chiuse gli occhi, sorrise compiaciuta e si posizionò direttamente sotto il getto della doccia. Con le braccia stese lungo i fianchi e il viso leggermente abbassato, lasciò che l'acqua tiepida le scorresse addosso liberamente portando via con sé tuttala tensione che aveva accumulato durante la giornata. Adorava letteralmente la sensazione di arrendevolezza che stava provando in quel momento, sarebbe rimasta così per sempre.

Lasciò passare qualche minuto poi riaprì gli occhi, afferrò la sua morbidissima spugna arcobaleno e, dopo averla ricoperta di una dose assolutamente eccessiva di bagnoschiuma al cocco, iniziò ad insaponarsi lentamente. Senza nemmeno rendersene conto, la sua mente sostituì la spugna con qualcosa di decisamente più reale. Immaginò due mani, grandi ed abbronzate, iniziare a massaggiarle il collo per poi scendere sulle spalle ed infine spostarsi sul seno. Un mugugno insoddisfatto sfuggì dalle sue labbra quando quelle mani, con tuttala calma del mondo, iniziarono a scendere verso il ventre. Quella fantasia sfuggì ufficialmente al suo controllo quando vide un paio di occhi azzurri, leggermente socchiusi, intenti a fissarla in modo famelico.

-Cristo...- forse non era solo Sophie ad aver bisogno di una sana scopata. La sua era sicuramente tensione sessuale che, accumulata in quei mesi di clausura forzata, stava iniziando a farsi sentire. Dopotutto era una normale ragazza di vent'anni con delle necessità, non era strano che avesse certe fantasie... magari era bizzarro il fatto che riguardassero in modo quasi ossessivo uno dei suoi migliori amici, lo stesso che viveva con lei da più di un anno e che conosceva da tuttala vita. Presa com'era da tutte quelle riflessioni non si accorse della porta del bagno che si apriva.

-Kie, entro un secondo per prendere il mio cellulare, prometto di non guardare.-

Kiara lanciò un urlo, spaventata da quell'intrusione e si voltò di scatto verso JJ, così facendo scivolò sulla schiuma che si era formata ai sui piedi e perse l'equilibrio. A nulla valsero i sui sforzi di mantenersi in piedi aggrappandosi alla tenda della doccia, poiché quest'ultima si strappò sotto al suo peso. Nel giro di qualche secondo si ritrovò seduta sul pavimento, completamente nuda se non fosse stato per la tenda che le si era appiccicata addosso, con il sedere dolorante e JJ che la guardava incredulo.

-Cazzo Kiara!- il biondo recuperò velocemente una salvietta e, dopo essersi inginocchiato davanti a lei, si affrettò a posargliela sulle spalle.

-Stai bene?- le domandò, a metà tra il preoccupato e il divertito. In realtà la scena in se era stata abbastanza ridicola ed era piuttosto sicuro che Kiara fosse ancora tutta intera, tuttavia l'espressione shoccata dell'amica gli aveva impedito di scoppiare a ridere. Lei si limitò ad annuire stringendo la salvietta tra le mani, incapace di dire o fare qualsiasi cosa.

-Sei proprio un'imbranata... dai, ti aiuto ad alzarti.- le disse lui porgendole una mano. Kiara osservò quella mano che fino a qualche minuto prima aveva immaginato sul suo corpo ed avvampò. Non riusciva a credere di trovarsi in quella situazione, era surreale.

-Io...No, ce la faccio da sola. Vai via.- le parole uscirono dalla sua bocca molto più acidamente di quanto avesse voluto. Lo vide corrugare le sopracciglia chiare.

-Fammi almeno vedere se riesci ad alzarti, non fare la bambina.- JJ non era mai stato uno che si arrendeva facilmente, proprio come lei. Kiara abbassò lo sguardo e, facendo leva sui palmi delle mani, provò ad alzarsi. L'unico risultato che ottenne fu quello di far scivolare via la salvietta ed il biondo questa volta non si trattenne e scoppiò a ridere, lei gonfiò le guance offesa e si affrettò a coprirsi nuovamente.

-Non ridere cretino, è solo colpa tua se sono caduta! Mi hai fatto spaventare!- strillò Kiara, in realtà più imbarazzata che arrabbiata. Continuando a ridere, JJ la sollevò da terra prendendola in braccio, una mano sotto le sue ginocchia e una dietro la schiena. Lei si irrigidì, spiazzata da quel gesto intimo e inaspettato.

-Ti porto in camera.- le fece sapere lui, perfettamente a suo agio. Kiara si accigliò, possibile che non provasse nulla ad averla quasi nuda tra le braccia?

Una volta in camera JJ la posò delicatamente sul letto e fece un paio di passi indietro per poterla guardare in faccia, lei ricambiò il suo sguardo e rabbrividì, non era sicura se fosse per via della plastica bagnata che aveva ancora appiccicata addosso o per lo sguardo che si stavano scambiando.

-Devi toglierti quella tenda di dosso ed asciugarti per bene, altrimenti finirai per ammalarti sul serio.- le disse lui notando che le era venuta la pelle d'oca.

-Ti chiamerò mister ovvietà d'ora in poi.- sbuffò lei. JJ incrociò le braccia al petto.

-Mi spieghi tutta questa acidità da dove ti è uscita?- le domandò piuttosto infastidito. Kiara evitò di rispondere e si alzò in piedi, facendo cadere a terra la tenda della doccia ma stando ben attenta a non perdere nuovamente la salvietta. Quando si accorse che JJ non si era mosso di un millimetro e che continuava a fissarla inattesa di una risposta, perse la pazienza.

-JJ vai da Sophie e lasciami in pace!- sbottò, togliendosi infastidita una ciocca di capelli che le era finita davanti agli occhi. In quel preciso momento sentiva il desiderio di rimanere sola per potersi asciugare, cambiare con calma e magari riordinare le idee. Avere JJ a meno di un metro nella condizione in cui era, stava iniziando a farla impazzire. 

Gli lanciò uno sguardo di sfuggita da sotto le ciglia scure, solo un paio di passi e sarebbe riuscita a toccarlo. Lui non sembrava intenzionato ad andarsene, lo vide stringere i denti ed irrigidire la mascella.

-Ok, me ne vado io.- gli fece sapere lei tentando poi di aggirarlo, le sarebbe bastato riuscire a raggiungere il bagno, e questa volta avrebbe chiuso la porta a chiave. Non appena gli passò a fianco però, JJ allungò un braccio e le afferrò il polso destro impedendole così di continuare a camminare. Prima ancora che riuscisse a ribellarsi, lui la strattonò piano verso di se.

-Tu non vai proprio da nessuna parte e nemmeno io, almeno non finché mi spieghi cosa ti sta succedendo ultimamente. Sei strana Kie, se hai dei problemi con me voglio saperlo.- le spiegò lui con voce calma. Kiara provò a liberare il polso ma il biondo strinse la presa.

-Lasciami JJ.- sussurrò con voce strozzata, il cuore aveva ricominciato a battere fortissimo, lo sentiva pulsare nelle orecchie. Per tutta risposta lui la tirò ancora più vicino, a Kiara mancò letteralmente il respiro quando sentì il suo seno sfiorare accidentalmente il petto di JJ.

-N... non...- era inutile, non riusciva a mettere insieme una frase di senso compiuto. Alzò gli occhi, che fino a quel momento erano rimasti ostinatamente puntati sulla maglietta del biondo, ma capì subito di aver fatto un grave errore. Le sarebbe bastato alzarsi in punta di piedi e finalmente avrebbe saputo com'era baciare JJ...

-JJ dove sei??- la voce acuta di Sophie fece sobbalzare entrambi. Il biondo ringhiò qualcosa che lei non capì e lasciò la presa sul suo polso.

-Questo discorso non è finito.- le fece sapere, prima di lasciarla finalmente sola.

*

Oooook, le danze ormai sono aperte, come finirà il discorso tra Kie e JJ? Si accettano scommesse.

Questa storia mi ha permesso di uscire parzialmente da un periodo veramente nero, per cui ci tenevo a ringraziarvi per il supporto, mi fa molto piacere che questa storia vi piaccia, anche se devo ammettere che una volta scrivevo decisamente meglio.  Ovviamente rinnovo l'invito a scrivermi opinioni e consigli. Un bacio.

Ali

Bad Liar  [JJxKiara]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora