Nell'anno 1637, comparve lo strano periodo dell'Età d'oro dell'Olanda.
Il prezzo di un singolo bocciolo di tulipani è salito alle stelle per più di dieci volte rispetto al reddito annuale. E questo è il fatto.
La prima volta che ho visto l'Uomo dei Tulipani, ero con mia madre. Io ricordo che non mi piacevano i suoi baffi. Il modo in cui li rigirava sulla bocca. Ma non c'era problema. Gli avrebbe potuti tagliare.
Lui era alto e rauco. Troppo alto. Troppo rauco.
Lui girava intorno a mia madre ed io diventavo insopportabile.
Eravamo al negozio di fiori. Non un negozio di fiori qualsiasi.
Era un negozio strano che mia madre era abile a trovare. Questo puzzava di sigarette e libri vecchi.
Ma io lasciavo che mia madre cercasse questo strano, vecchio e disordinato negozio.
Io la posso ascoltare adesso.
"Ma Anna, loro sono specializzati in tulipani"
"Mamma, tu li hai piantati già tutti"
"E se ne trovo uno che non conosco?"
"Oh, ne sono certa"
Maschi, mi corrodono. Perché lo fanno.
E lo faceva anche l'Olandese dei Tulipani. Stava dove stavi tu. Dovevi ascoltare ciò che diceva.
Strinsi la mia giacca intorno al mio debole corpo.
Era grigia; stava cadendo a pezzi. Come me.
"Sai, penso che per avere i capelli così corti come i tuoi devi avere un viso davvero carino"
Una vociona mi sorprese ed io mi girai, quasi cadendo.
Il proprietario del negozio.
Non ricordo cosa dissi "Uh" credo di aver borbottato.
"È tutto okay, probabilmente non avrei dovuto dire niente. Pensavo solo che dovessi saperlo."
E dicendomi questo, andò via. Il suo passo lento.
Una volta svoltato l'angolo, mi sorrise
Ho sentito il mio cuore battere forte.
Chi era quel ragazzo? Velocemente mi girai per cercare mia madre.
"Mamma, possiamo andare? Perfavore?"
Penso abbia esaminato la mia strana voce.
"Qual è il problema, dolcezza? È tutto okay? Cos'è successo?"
"No, mamma. Non è niente. Non voglio, soltanto, rimanere a lungo."
Lei girò la sua testa verso i semi che stava studiando. Lei deve piantarne uno per ogni genere.
"Okay dolcezza" disse armeggiando con i pacchetti nelle sue mani. "Lasciami solo comprare questi velocemente."
Sospirai, esausta.
Ma come la guardai andare verso la cassa goffamente, vidi la disperazione sul suo volto, e mi sentì in colpa. Sono sempre un peso. Non faccio niente di buono.
"Questi vengono 37.60"
"37.60?" esclamai. "Questi sono semi troppo costosi. Andiamo, non hai bisogno di tutti questi."
"Questi sono semi buoni" disse l'uomo che stava dietro alla cassa
"Semi buoni? Non fa niente, non importa" ho distolto lo sguardo da lui, ricordando il nostro incontro di prima.
Ho guardato mia madre "Mamma, tu hai tutti questi. Andiamo. Tu li hai tutti! Perfavore!"
Ho provato a non guardare l'uomo che stava dietro alla cassa.
"Non mi interessa! Li voglio! Che cosa vuoi ottenere Anna?" replicò.
Lei uscì il suo borsellino. Borbottando cosa stava pensando.
"Anna, non mi piacciono i tuoi comportamenti... per te... lo faccio per te... lo sai!...di tutti quei tulipani... voglio solo guardarli se... forse... Oh no, Anna..."
Una nuova voce.
"Sai puoi prendere la razza che vuoi"
La testa di mia madre schizzò.
"Mi scusi?" entrambe lo guardammo, aspettando una spiegazione. Egli si schiarì la voce.
"No, io..Se tu vuoi puoi prendere la razza di tulipani che vuoi. Sto lavorando abbastanza in questo periodo. Se tu puoi,passa la prima fase di.. Oddio, scusami, ora sto vagando." guardò in basso "Vuoi ancora i semi?"
L'occhio di mia madre si distolse con passione e confusione e imbarazzo.
Lei afferrò la sua mano attraverso la cassa; un gesto che lo sorprese.
Lui si ritrasse e mia madre ritirò velocemente la sua mano.
"Scusami io... Quello che stavi dicendo era davvero interessante. Vedi, sto cercando nuovi tipi di tulipani... e devono essere per sempre."
Lei rise e tirò fuori una risata eccitata. "Ma cosa stavi dicendo... ogni razza di tulipani? Vorrei sapere di più su queste parole."
Inizio per un momento, compiaciuto che se ne stesse interessando.
"Bene io... Io non so da dove iniziare" disse in fine.
"Mi faccia vedere" replicò mia madre, la sua faccia era piena di speranza.
È così che iniziò la relazione tra l'Olandese dei Tulipani e mia madre. Ma non so se questa sia una cosa positiva o negativa.
Tornando indietro dalla nostra avventura, ho lasciato che la mia testa poggiasse sul vetro della macchina. Mia madre mormorava ed io guardavo il mondo dalla mia visuale. Tutto una sfocatura.
"Ho trovato belle cos in quel negozio Anna. Ogni razza di tulipani. Chi l'avrebbe pensato?"
Ho cercato di sorriderle "Si, mamma. Chi l'avrebbe pensato?"
"Quell'uomo era così gentile. Vero Anna? Non era davvero carino?"
Così veloce. Così veloce. Il mondo andava così veloce. Il tempo volava così velocemente. Ho chiuso i miei occhi. "Uhmmm"
"In ogni modo, Dael la prossima settimana dedicherà del suo tempo per svelarmi i suoi segreti. Non è eccitante?"
Mi sono messa subito in allerta. "Oh? Dael? Chi è Dael?"
Lei mi guardò. "Non hai ascoltato ciò che ho detto? Dael! L'uomo del negozio dei fiori!"
"Cosa!!" esclamai. "No! Non sei davvero mia madre! Cosa stavi pensando?"
Lei mi squadrò con gli occhi. "Non rivolgerti con questo tono con me, piccola ragazza. Sono una donna matura. Posso prendere le mie decisioni da sola. E tu lo fai tutto il tempo. Sei stata così distratta prima."
"Basta pensare, questo è tutto" dissi annoiata.
"Su cosa?" chiese.
"Non lo so."
Io penso che lei sapesse cosa volessi dite. Sono stata zitta per un momento. Poi ho rotto il silenzio.
"In ogni caso che tipo di nome è Dael?"
Lei ridacchiò
"Lui me lo ha detto. È Olandese."
"Bene" dissi.
Ho spostato la mia attenzione sulla finestra e ho visto il mondo passare.