Fourteen years later..

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"Alice, non correre tesoro aspettami!"
La chiamai cercando di raggiungerla. Non avevo mai visto una bambina così esuberante e così desiderosa di conoscere ogni particolare del mondo che la circondava.
In un certo senso mi somigliava molto. Lo stesso entusiasmo nel fare qualsiasi cosa, gli stessi occhi pieni di meraviglia che si spalancavano adorabilmente ogni volta che vedeva qualcosa a lei ancora sconosciuto.
Finalmente si fermò, prima di girarsi e urlarmi un "muoviti mamma!" e ricominciando a saltellare per il marciapiede.
Non potei fare a meno di sorridere e accelerai raggiungendola.
Camminammo per alcuni minuti, durante i quali fui tempestata di domande dalla piccola creatura dai capelli biondi.
"Mamma perché sei così lenta? Dove stiamo andando? Perché il cielo è blu? Dopo mi compri un gelato? Vero che gli unicorni esistono? Mamma mamma guarda! Quella nuvola sembra una tartaruga!"
Non era facile starle dietro, parlava talmente velocemente che facevo fatica a seguirla, ma nonostante questo ero ben felice di rispondere a tutte quelle domande che si poneva con un sorriso divertito.
Mi stupiva ogni giorno di più, ero così orgogliosa di lei.
Continuammo così fino a quando qualcosa richiamò la sua attenzione. Alice si avvicinò alla vetrina di un negozio vintage, posando le mani e schiacciando il suo piccolo nasino sulla vetrata. Era proprio buffa.
Mi avvicinai per guardare meglio. Erano esposti vari album risalenti a quando ero una ragazzina.
"Mamma chi sono?"
"Chi amore?"
"Quei ragazzi sul cd là in fondo"
Spostai lo sguardo dove quella curiosa bambina mi stava indicando e di colpo mille ricordi si fecero strada nella mia mente, ma soprattutto nel mio cuore.
"Vedi tesoro, loro sono degli angeli"
"Degli angeli?"
"Si piccola mia. Quei ragazzi sono stati una delle cose più belle e importanti della mia vita. Grazie a loro ho imparato cosa vuol dire vivere, cosa vuol dire amare.
Mi hanno aiutato nei momenti difficili, mi hanno accompagnato fino ad oggi, e vivono qui dentro" risposi abbassandomi alla sua altezza e poggiando la sua piccola manina sul mio petto sorridendole.
Lei mi guardò sorridendo, incuriosita dal mio racconto. Parve pensarci un attimo, guardandomi negli occhi, per poi chiedere nuovamente "Mamma?"
"Si amore mio?"
"Ti mancano?"
"Un po'. Dopo tutto questo tempo non li ho mai dimenticati. Ma ti rivelo un segreto. Non mi hanno mai abbandonato perché sono parte di me, e ci sarà sempre un posto per loro nel mio cuore. Sempre"

Always [one shot]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora