Lea rossi, una ragazza di 20 anni che vuole inseguire il suo sogno: andare in Corea. Finalmente ci riesce ma starà veramente bene lì? E se dopo un anno dovesse ritornare in Italia? Incontrarà l'amore o solo l'odio?
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Passarono due giorni, poi tre, e l'agenzia non si faceva sentire e questo non era un buon segno; poi invece il quarto giorno mi arrivò un messaggio.
"Dai aprilo e leggi" disse quasi urlando Younhee, stavo esitando come non mai, se non mi avessero preso sarei andata avanti con il mio solito lavoretto in un 24h, e questa era la mia paura.
"Lea dai muoviti" Aprii il messaggio e lo lessi ad alta voce:" Buonasera; la informiamo che lo staff della SM Entertainment non l'ha scelta. Se volesse riprovare guardi sul nostro sito per cercare nuovi colloqui in apertura."
Nessun nome nessuna parola gentile, io speravo con tutta me stessa questa opportunità e loro mi bidonavano con un messaggio preregistrato.
"Ehi tranquilla ne troveremo un altro" Mi disse subito Younhee.
"Si anzi mi metto subito a cercarlo" Provò Songyun.
"No no ferme, primo sto bene non dovete preoccuparvi, secondo troverò lavoro da sola non voglio pesarvi troppo."
Passarono settimane, feci diversi colloqui per lavori stabili, ma nessuno mi prese, me lo aspettavo nessuno prenderebbe mai una straniera. Continuavo comunque a lavorare in un 24h ma non mi soddisfaceva per niente. In più avevo ancora la maglietta di quel ragazzo, Haechan se non sbaglio, all'inizio volevo aspettare per vedere se mi avessero preso, ma in questo caso devo restituirgliela tramite lo staff.
Uscii di casa per avviarmi all'SM sarebbe stata la mia ultima volta in quella agenzia, e un pò devo dire che mi dispiaceva. Preparai anche un biglietto tanto per ringraziarlo un'ultima volta: " Ehi ciao, volevo ringraziarti ancora per la maglia; forse avrai notato che non sono stata presa, un pò mi dispiace mi stavi simpatico. Lea Rossi".
Diedi il pacchetto alla ragazza nella reception dicendo che ero una sua amica e che mi aveva prestato la sua maglia perchè mi ero sporcata... La verità, circa, non so neanche se si ricorda di me.
Uscì da quell'edificio a testa china ero abbastanza triste, mi scontrai con un ragazzo che mi guardò con uno sguardo di fuoco; sembrava davvero arrabbiato con la persona con cui stava parlando al telefono. "In che senso Haechan sta di nuovo dando fastidio alla ragazza dello staff? è la terza che cambiamo; dovrebbe fare meno il bambino."
Ero convintissima che Haechan fosse una brava persona, non una peste del genere; pensandoci mi venne da ridere. Era adorabile.
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piccolo capitolo di passaggio,
continuo a dirlo e scusate ma se vi è piaciuto lasciate la stellina... grazie <3
