Édith Piaf fu il simbolo della chanson-Francoise e nonostante le difficoltà credette sempre nei suoi sogni e in quello che voleva essere..lei è Edith Giovanna Gassion, nacque nel 1915 a Parigi da madre cantante di strada e padre contorsionista. E anche se è nata in ospedale diceva di essere nata per strada perché la rappresentava di più. I suoi genitori erano poveri e la lasciarono alle cure della nonna materna che però l'abbandonò a se stessa. Le faceva bere sempre il vino rosso dal biberon perchè diceva che uccideva i microbi. Crebbe malnutrita e malata fino a quando suo padre la portò dalla nonna Lepontine che si occupava di un bordello in Normandia. Fu la prima che le dette un po' d'amore. Quando i suoi occhi si ammalarono di cheratite le faceva accendere ogni notte una candela e pregare Santa Teresa. Con il tempo guarì ma non ha mai saputo se fosse stato merito delle preghiere ma per tutta la vita le rimase devota. A 8 anni tornò a vivere con il padre e iniziarono a esibirsi insieme e molti rimasero impressionati dalla sua voce e il suo nome iniziò a circolare in città. A 17 anni sposò un giovane muratore, Louis Dupont da cui ebbe una figlia, Marcelle che però morì a due anni di meningite. A 20 anni conobbe Louis Leplée. Fu il suo prima manager e fece le audizioni per Le Gerny's e debuttò sotto lo pseudonimo di Môme Piaf. Iniziarono a chiamarla usignolo per via della sua voce e perchè in Argot Parigino Piaf significa usignolo. Dopo qualche anno Leplée venne assassinato e fu interrogata per due giorni fino ad uscirne innocente. Anche se molti come la moglie continuarono a pensare che era stata lei. Nel 1937 ottenne un contratto col teatro ABC e con il nome di Edith Piaf in poco tempo diventò una diva. Con i suoi cachet arricchì la sua biblioteca e ogni sera invitava grandi artisti che la soprannominarono la mecenate di Parigi. Scoppiò la seconda guerra mondiale e Parigi fu occupata ma decise di continuare a cantare. Partì per un viaggio in Germania e si esibì per i suoi connazionali che erano prigionieri nei campi di concentramento e fece una foto con loro e ritagliò la sagoma dei loro volti per preparare documenti falsi da portare a Berlino e grazie a questo ne salvò molti anche se aveva l'intento di salvarne di più. Quando finì la guerra scrisse "La Vie en Rose" che divenne l'inno della Francia schiacciata che voleva rinascere. Poco dopo andò in America ma non fu capita perché bizzarra e tornò in Europa e si innamorò del pugile Cerdan e vissero la loro storia fino a quando un giorno morì nella caduta di un aereo mentre era in viaggio di ritorno e il suo cuore si spezzò per la seconda volta. Nel 1952 si sposò con il famoso lirico Jacques Pills. Nel tempo la sua fama aumentò ma la salute peggiorò e divorziò. In quegli anni interpreta all'Olympia un brano che sarà considerato il suo capolavoro:Non, je Je Ne Regrette Rien. Diventò sempre più cagionevole ma non era disposta a rinunciare all'amore e alternò diversi amanti, tutti artisti che grazie a lei divennero famosi. L'ultimo sarà Theó, un giovane Franco Greco che sposò e che negli ultimi anni della sua vita le fece sentire tutto l'amore e la cura che non avrebbe mai creduto di ricevere. Morì il 10 ottobre del 1963 a Grasse anche se poi Theó in modo clandestino la portò a Parigi perché sapeva che era lì che voleva morire. Nella sua vita disobbedì molte volte ma senza rinnegare niente, ne il bene né il male.