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Non so da quanto tempo sono chiuso in questa cella così fredda che mi ghiaccia anche l'anima oltre che il corpo.
Il tempo sembra scorrere più lentamente, o forse è solo una mia impressione.

Mi sembra ieri che avevamo quasi completato la nostra missione. Ero a pochi metri dal realizzare il mio sogno e adesso mi ritrovo qui.
Ora che ci penso, non era questo il modo in cui avrei voluto incontrare gli alieni.
E non era questa la fine che desideravo per me.

Se le cose fossero andate diversamente sarei sicuramente tornato sulla Terra, trionfante, avrei abbracciato mia madre e la mia sorellina Pidge.
Mi mancano le sere passate sul tetto della nostra casa a parlare di tecnologia, algoritmi e robot. Mi manca il suo sguardo incuriosito e intelligente, lei è più di una sorella per me, è la mia complice.
Ora di tutto ciò mi resta soltanto una foto rovinata che custodisco nella mia tasca con amore.
Mi manca mia madre e il profumo dei suoi biscotti appena sfornati, e del cibo italiano che cucinava ogni domenica per noi.

Mio padre non è qui con me, l'hanno portato via. Chissà dove. Chissà se è ancora vivo.

Nemmeno Shiro è con me.
Lui mi ha protetto, e il prezzo è stato questa cicatrice che brucia sulla mia pelle.
Mi manca, più di tutti forse.
Ha sempre creduto in me; ha visto qualcosa che gli altri non hanno mai visto; per lui ero molto di più che un semplice ragazzino con sogni irrealizzabili.

Ed ora sono qui appoggiato sul muro freddo in una cella di una nave aliena in una parte dell'universo di cui non ho idea.

Sono solo con la mia mente.
Pensare fa male.
Ma pensare, qui, adesso, in questo momento, è l'unica soluzione per poter scappare, per poter sfuggire da questa realtà che adesso mi circonda.

Se devo morire, voglio farlo sognando.






La notizia si è diffusa più velocemente del previsto.
Un prigioniero è riuscito a scappare.
Shiro è riuscito a scappare.
Non è venuto a cercarmi.
Non ha cercato di salvarmi, di portarmi con sè.
Lo capisco, in fondo.

Ora sono veramente solo.
Morirò qui.
Con i miei sogni infranti.
Con le mie speranze distrutte.
Solo con lacrime incrostate sul mio viso pieno di polvere.
Era questo che il destino aveva in serbo per me?
Questa è la mia fine.
Anche se una piccola parte dentro di me urla che meritavo di più.





Un'esplosione improvvisa mi risveglia.
Il muro viene distrutto.
Vedo una mano tesa e l'afferro, spaventato ma anche incuriosito.
Appartiene a qualcuno a me sconosciuto, ma con un viso che infonde speranza.
"Sei salvo" mi dice.
Due parole che non avrei mai immaginato di sentire di nuovo.
Il mio cervello fa fatica a decifrarle.
Lui mi aiuta ad uscire.
Sono salvo.
Tossisco, a causa della polvere, ma questa tosse è il mio primo respiro di libertà.
Sono libero.
Due parole, un nuovo punto di vista.
Sono libero.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 27, 2020 ⏰

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