°silenzio°

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il giorno seguente Shoyo era pronto per toccare quell'acqua gelata di prima mattina, ma i genitori lo fermarono prima del previsto << Shoyo oggi non andiamo al mare>> disse così la madre ma poi continuò <<oggi arriva una famiglia di amici miei e di tuo padre che starà con noi tutta l'estate, hanno anche un figlio unico>> Shoyo non si buttò giù,anzi era felice, almeno, non sarebbe dovuto rimanere solo con la sorellina tutto il giorno.

Però gli vietarono anche di fare colazione, appunto perchè appena arrivati, la famiglia che aspettavano sarebbe dovuta andare al ristorante che avevano prenotato per la colazione, e con loro sarebbe dovuta andare anche la famiglia del ragazzino, dopo un paio di minuti finalmente si senti il forte rumore delle valige che sbattevano sul terreno e il rumore della macchina che frenava davanti la casa. La madre del ragazzo invitò Shoyo ad aiutare la famiglia con le valigie, ma, il povero ragazzino era poco forte, aveva un corpicino abbastanza magro, e non riusciva a portare quelle valigie pesantissime in cima alle scale, dove si trovava la porta di ingresso per la casa.

Dopo mille sforzi finalmente si recarono tutti a far colazione <<oh giusto! lui è kageyama, nostro figlio, ma potete chiamarlo Tobio>> disse sorridendo la madre di Kageyama, <<io invece sono Shoyo, Hinata Shoyo e lei è la mia sorellina Natsu>> si presentò Shoyo, finita la colazione si recarono a casa, misero i costumi e scesero in spiaggia, Kageyama si sedette sull'asciugamano e non si mosse da li, era un ragazzo che dava l'impressione di essere apatico, aveva capelli neri che alla luce quasi sembravano blu, occhi blu sempre tendente al grigio scuro e un espressione come annoiata, allora il nanetto lo chiamò dicendo <<Tobio! tu non vieni in acqua?>> Kageyama andò su tutte le furie, nessuno si era mai permesso di chiamarlo per nome senza il suo permesso, e soprattutto le persone che aveva apena conosciuto e non si erano nemmeno guardate in faccia. <<Tsk!>> fece kageyama girandosi con forza dal lato opposto. Mentre, Shoyo lo guardò con un espressione tipo "ma questo fa sul serio?" oppure "ma è scemo?".

Arrivò l'ora di pranzo e le madri dei due ragazzi fecero per la prima volta la pasta, non vene affatto male, anzi, per loro era veramente squisita. La giornata passò lentamente, Shoyo rimase sul balcone accompagnato da urla di bambini, profumo di dolci e puzza di pesce fritto, strilli di lavoratori che vendevano frutta e enormi frastuoni di gente che si tuffava in acqua, ma come non accorgersi della mancanza dei cugini del nanetto che gli avevano promesso, fossero venuti, ma tra tutti quei rumori, cattivi odori, profumo di dolci e i rimpianti per la mancanza di parenti, il ragazzo sentì due enormi urla di ragazzi con voci che gli sembrassero familiari, dall'entrata del vicoletto dove era posta la sua casa si videro due ragazzini, uno molto alto e un altro molto più basso dell'altro, e poi...guarda un po chi erano? Ebbene si, avevano mantenuto la promessa, Nishinoya e Tanaka stavano correndo verso casa di Shoyo!

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Salve a tutti, volevo dirvi e chiedervi se vi stava oiacendo questo genere di storia, se volete leggete le altre, lascatemi un commentino <3

Non essere triste per uno come me|| kagehina||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora