Capitolo 7: Venerdì 13

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Dei giorni dopo, venerdì 13 dicembre...
Narratore's POV

Koichi é seduto nel suo posto infondo alla classe, che continua a cliccare la sua penna nera. Il nervosismo lo sta invadendo. Non é da tutti i giorni dover andare contro il tuo professore, accusandolo di aver ucciso il tuo migliore amico. Ora é in classe della professoressa Miura e dovrà aspettare la prossima lezione per fare la sua mossa.
La professore deve ancora arrivare, e la classe sta aspettando in silen- chi vogliamo prendere in giro, stanno facendo un casino della Madonna.

"Ragazzi calmatevi, é qui il professore Okada a parlarvi" entra la professoressa Miura insieme al professore Okada; tutti i presenti chiudono le loro conversazioni e si concentrano sui due adulti.

"Volevo solo informarvi che la polizia é quasi arrivata al termine dell'indagine ed ha delle tracce certe su chi potrebbe aver ucciso Mi-" il prof viene bloccato a mezzo discorso. Koichi non c'è la fa più ad ascoltare tali menzogne, o a suo parere 'cazzate', quindi si alza dal suo banco.

"La smetta di dire cazzate, lo so che é stato lei ad uccidere Mike!" alla sua frase, tutta la classe, insieme ai due adulti sgrana gli occhi e trattengono il fiato. Presto, la prof Miura si riprende.

"Queste sono delle accuse molto serie signorino Sasaki, ha delle prove?" dice lei, sicura che non avesse un briciolo di prove.

"Sì" dice Koichi. Si avvia al davanti della classe e appoggia il suo zaino sul banco di uno in prima fila; tira fuori un paio di scarpe rosse da uomo. La classe guarda in silenzio, non capendo; mentre la professoressa Miura scoppia ridere, dondolando i suoi capelli biondi raccolti in una coda. .

"Caro, delle scarpe trasandate non sono abbastanza per incolpare una persona" dice lei, con un ghigno sulla faccia. Koichi non cambia espressione e tiene quello sguardo cazzuto. Appoggia le scarpe rosse sul banco e tira fuori dal suo zaino il suo telefono. Ora, non sono ammessi dentro la scuola, ma questa era una situazione seria e leggermente fuori dalla norma, quindi non so preoccupano di questo.

Koichi lo sblocca, e dopo aver premuto qualche volta sullo schermo, una registrazione parte. Quella registrazione.

"Ok ok...le é dispiaciuta la sua morte?" si sente una voce leggermente metallica attraverso il cellulare, ma si capisce bene che é quella di Koichi.

"C-certo che sì! Cosa sta insinuando?" si sente un'altra voce robotica, ma questa volta molto più profonda, quella del professore Okada.

"Ok..." attraverso il cellulare, Koichi risponde.

"Cosa stava facendo all'ora della sua morte?" chiede di nuovo quella voce. Prima della prossima farse, c'è un piccolo silenzio dove non si sente niente tranne i loro respiri.

"Cos'è, un interrogatorio? Io non ho fatto niente, se lo tenga bene in testa, signorino Sasaki"  dopo questa frase, detta dal professore, Koichi spegne il telefono, riponendolo nella tasca.

"Secondo l'articolo 43 del capitolo 11, l'esitazione può essere considerata azione di nervosismo. La persona interrogata diventa nervosa se sottoposta a domande che potrebbero descriverla come colpevole.  Il professore ha anche evitato la domanda, segno che non voleva rispondere, potenzialmente perché la risposta lo avrebbe reso subito colpevole. Alla fine, la frase 'se lo tenga bene in testa, signorino Sasaki', é considerata minaccia dall'articolo 76 del capitolo 34. Quindi, seguendo questo ragionamento, potrei benissimo farti causa per due cose, professore. Quindi, per il suo bene, le consiglio di dire tutto alla polizia e dichiararsi colpevole, prima che lo faccia io, e prima che ci troviamo in corte, dove la sbatterò in galera, professore" alla fine del suo discorso, Koichi sbatte le mani sulla cattedra.

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