1. Un'uscita interessante

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Annabeth's Pov

Ero con la mia amica Hazel quando lei ebbe la brillante idea di andare in un bar. Già. Un bar. Proprio noi due, insieme. Io non sono una persona molto aperta, non sono una di quelle persone che ama circondarsi di persone e attenzioni, non riesco proprio ad adattarmi ad esserlo. Sono l'esatto contrario, anzi. Sono timida, solitaria, di poche parole, riflessiva e studiosa. Se mi dessero della secchiona direi sicuramente che è vero, sto molto spesso sui libri, forse anche troppo spesso, secondo Hazel. "Non ti servirà stare sui libri per trovarti un ragazzo" mi ripeteva anche troppo spesso, e io ogni volta le dicevo "Io non voglio un ragazzo, voglio avere abbastanza conoscenze per essere una persona di successo, non mi serve un ragazzo" e lei, ogni volta rispondeva "Se, se, vedremo, Annabeth, vedremo". 

Fatto sta però che entrammo lo stesso nel bar (io controvoglia, Hazel che a malapena si tratteneva dal fare i salti di gioia) e prendemmo due tè al limone. Ovviamente, ci doveva stare il cretino di turno, no? Perché altrimenti la mia vita non sarebbe stata completa...uf. Non esiste un posto dove io vada che non trovi un cretino che mi venga a rompere le scatole, nei momenti più sbagliati, per giunta, quando già sono nervosa o arrabbiata per qualcosa.  Ci si avvicinò un tizio e disse di chiamarsi Luke, invitandomi a uscire con lui, io risposi di no disgustata ma lui continuò a chiederlo all'infinito e io non reggevo più. Stavo per sbottare. E se avessi sbottato sarebbe arrivata l'apocalisse. Avrei potuto lanciargli il mio bicchiere di te mezzo vuoto in faccia, tanto per fargli una doccia.  

Nei dieci minuti successivi lo sconosciuto cercò in tutti i modi di convincermi a uscire con lui quella sera ma io non cedevo ancora. Poi, all'improvviso, arrivò il cameriere che intimò al ragazzo, Luke, di andarsene e non importunarmi più. Lui se ne andò sbuffando e balbettando molto probabilmente parole poco carine che è meglio non ripetere. Per fortuna era intervenuto quel ragazzo... Alzai lo sguardo per ringraziare il mio salvatore e poi lo vidi... 

Vidi il ragazzo più bello di sempre. Aveva dei nerissimi capelli corti e scompigliati, i lineamenti delicati ma perfettamente in sintonia con l'aura di potenza che emanava. Poi lo guardai negli occhi, due splendidi occhioni verde mare che brillavano come l'acqua dell'oceano al caldo sole di una mattina estiva. Mi risvegliai velocemente dalla mia trance e gli dissi semplicemente -Grazie- sorridendogli. Lui ricambiò con un caldo sorriso che mi lasciò talmente estasiata che Hazel dovette chiamarmi diverse volte per nome e sventolarmi la sua mano davanti alla faccia prima che riprendessi pieno controllo di me. Alla fine mi risvegliai dal mio sogno, pagammo e uscimmo. Devo davvero dire che questa fu un'uscita interessante.

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