xxii. all'ora dello scontro

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Giugno 2019, Greendale.



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"pensa, credi, sogna, osa

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"pensa, credi, sogna, osa."


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[ all'ora dello scontro ]

Eravamo tutti schierati su una fila, uno accanto all'altro pronti per la battaglia.

Hiram ci scrutava, cercava tra la folla sua figlia, tuttavia non la vide. Veronica era il nostro jolly, la nostra carta speciale, non potevamo mostrare al nemico che era con noi.

Avanzai leggermente, guadagnandomi anche un'occhiataccia da Jughead, probabilmente pensava che avrei fatto qualche passo falso.

«Complimenti»

Fu Hiram il primo a prendere la parola dopo sette minuti di silenzio tombale, «Complimenti per cosa?» urlò mio cugino, avanzando notevolmente.
«Non hai sentito? Complimenti per cosa?» ripeté più forte.

«Non pensavo che potessi arrivare a questo punto.» esclamò sfrontato l'uomo.
«Mi dispiace, ti sei sbagliato, Hiram.»
«Tuo padre aveva ragione, sai Jones?» continuò puoi, camminando e ondeggiando lentamente versi di noi, togliendosi dal volto quei ridicoli occhiali da sole neri.

«Cosa c'entra ora mio padre?» ribatté con lo stesso tono di insolenza.
«Il caro Fp diceva sempre che non ti saresti arreso, che eri fatto della sua stessa pasta»
«Se gli è successo qualcosa.. Giuro..» il moro stava iniziando a scaldarsi troppo e la sua mano era ormai racchiusa in un pugno, avrebbe perso il controllo di lì a breve.

«Juggy..» sussurrò Betty avvicinandosi a lui.

«Giuri, cosa? Eh? Il povero Jughead ora non parla più?!» esclamò con tono dispregiativo Hiram, «Lascialo perdere, sta cercando di istigarti per farti perdere le staffe» bisbigliava, nel frattempo, la bionda.

«Veniamo al dunque, Mr. Lodge, lasciamo da parte i convenevoli e i battibecchi adolescenziali.» mi intromisi io, mettendomi a pochi metti davanti a lui.
«Tu sei solo, i tuoi poteri, per quanto possano essere forti. non possono proteggerti contro tutti noi» aggiunsi sfacciata.

«Oh, povera Delgado. Davvero credi che io mi sia presentato da solo? E  pensare che fino a poco fa reputavo la più in gamba tra tutti questi barbari, ora ti reputo solo stolta!»

Aprii leggermente le labbra in segno di stupore, incrociai le braccia e risposi a tono: «Caro Hiram, reputami come vuoi, nel frattempo ti ricordo che la partita ancora non è iniziata e, magari, prima di dare aria alla bocca, dovresti aspettare la fine dei novanta minuti.»

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