Due

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L'odore di rum impregnava le pareti e Cassiopea si ritrovò ad alzare involontariamente un sopracciglio scuro.

Davvero una bizzarra panetteria .

La ragazza era seduta su una sedia in quello che doveva essere l'ufficio di Alfie Solomons.

Un luogo ordinato, anche se eccessivamente pieno di ogni genere di cianfrusaglie.

La sua attenzione venne catturata dal luccichio di una stella di David appesa alla parete davanti a lei.

Cassiopea pensò che fosse strano .

Certo, sapeva benissimo che Alfie Solomons era ebreo, tuttavia non riusciva proprio a comprendere come un uomo come lui, che di fatto svolgeva determinati affari, potesse conciliare la sua condotta lavorativa con la fede.

Lei almeno non ci provava nemmeno.

Sapeva che sarebbe finita all'inferno, ma non si faceva certo illusioni di poter aspirare al paradiso...

I suoi pensieri furono bruscamente interrotti dall'uomo seduto dinanzi a lei .

Alfie Solomons per parecchi minuti era rimasto ad osservare la donna seduta proprio davanti alla sua scrivania.

I suoi uomini non ci erano andati leggeri:si poteva già iniziare ad intravedere il principio di un occhio nero , il labbro era spaccato e sicuramente il calcio nello stomaco non doveva averle giovato molto.

Tuttavia, non furono quei particolari ad attirare l'attenzione del gangster ebreo.

Innanzitutto trovò insolito il fatto che la donna misteriosa indossasse pantaloni , cosa non così comune per la popolazione femminile inglese dell'epoca.

Secondo, fu colpito dal verde intenso degli occhi della ragazza.

E terzo, beh, aveva appena visto quella giovane donna dall'aspetto così aggraziato nonostante il sangue e il fango , piantare una pallottola nel cervello di un uomo senza nemmeno battere ciglio.

Si passò una mano a grattarsi la guancia velata di barba e puntò un indice verso la donna.

- Siete una zingara?-

Cassiopea sollevò dapprima un sopracciglio, presa alla sprovvista da quella domanda, poi scrollò le spalle.

- Non ne ho idea .-

Questa volta fu il turno di Solomons di essere stupito.

- Non ne avete idea dite? Beh , dovete essere un po' spaesata , o forse non vi siete mai guardata allo specchio.- concluse con un ghigno divertito.

Cassiopea non rise e non fece alcuna smorfia.

- Oh beh, posso assicurarvi che mi ammiro spesso nello specchio, devo tuttavia ripetermi : non ne ho idea.-

A quanto pareva nemmeno la situazione drammatica in cui si trovava le aveva fatto perdere la sua lingua tagliente.

Alfie Solomons non rispose subito, si limitò a pensare quanto quella donna fosse strana.

Si grattò ancora una volta il volto e si accese una pipa.

- Beh, zingara o no, sono curioso. Già,credo proprio che curioso sia la parola perfetta per descrivere il mio fottuto stato d'animo in questo momento. Escludendo la rabbia e la voglia matta di farvi esplodere il cervello certo.-

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