«Non ho intenzione di interrompere un percorso durato un decennio intero per un tuo stupido capriccio temporaneo»
Il modo in cui Miru camminava era innaturale.
I passanti la osservavano mentre scendeva le scale per la metro e si dirigeva verso i binari, con un velo di curiosità negli occhi.
Camminava sciolta, ma non come le ragazze solite giapponesi che sembravano rilassate, ma in un modo lento, curvo sulle spalle, come se tutto ciò che stesse accadendo intorno fosse marginale, a tratti ineluttabile.Camminava in un modo che certa gente aveva incominciato a etichettare come la camminata inosservata, che, sorprendentemente, apparteneva a quelle persone che avevano appena commesso qualcosa di losco oppure che avevano in programma di fare.
Inutile dire che ormai non era neanche più tanto inosservata.
Inutile ancora di più dire che era ancora meno inosservata se la persona che stava camminando aveva una divisa della U.A addosso.
Iniziò a levarsi un lieve brusio non appena la ragazza fece passare l'abbonamento della metropolitana, e si alzò ancora di più non appena lei si diresse effettivamente verso la linea che si dirigeva alla scuola più parlata degli ultimi tempi.
Che poi, 'più parlata' si poteva anche considerare un eufemismo, dopo le notizie degli ultimi tempi.
Eraser Head come coordinatore? All Might come insegnate? Katsuki Bakugou, il ragazzo che aveva resistito al Villain di Fango come studente? Il figlio di Endeavor un referenziato?
In effetti le voci non mancavano.
La castana smise di camminare e si fermò un attimo in mezzo alla folla, restando immobile ad osservare il nulla.
Poi, raddrizzò le cerniere dei guanti in pelle che stava indossando e riprese a camminare, un po' più velocemente per evitare di perdere il mezzo.Nonostante prendessimo la stessa linea alla stessa fermata, quella non fu la prima volta che la vidi.
In effetti, ci vollero un paio di giorni prima che la notassi.Miru non arrivò ai binari con largo anticipo, ma ebbe il giusto tempo di darsi una sistemata prima di prendere la metro.
Si accertò che i capelli le coprissero perfettamente le orecchie e che le maniche della divisa non lasciassero un centimetro di pelle scoperta, e infine si risistemò nuovamente i guanti alle mani. Piegò la parte superiore delle calze in modo tale da far comunque respirare un po' di epidermide, ma alla fine il ginocchio era l'unica parte del corpo intravedibile.
Proprio come Miru voleva.
Ci vollero un paio di minuti prima che la metro arrivasse, e appena agli auto-parlanti annunciarono l'arrivo del mezzo la ragazza si tirò indietro per permettere alle persone davanti a lei di scendere, per poi salire per ultima.
Nonostante l'orario affollato erano rimasti due posti liberi, contesi a sguardi tra tre passeggeri.
La prima era una signora anziana, che senza farsi troppi problemi alla fine ne prese uno, quello più a destra.
Il secondo era un ragazzino delle medie piuttosto basso, con la frangia che arrivava a coprirgli gli occhi ma la quale però bastava a far trasparire la direzione dello sguardo.
L'ultimo invece era un ragazzo di media statura, con i capelli rossi puntati verso l'alto e con il volto corrucciato.
Probabilmente avrebbe voluto averlo lui il posto libero, ma gli fu soffiato in un battito di ciglia dal ragazzino delle medie che poi tutto contento tirò fuori dal suo zaino l'ultimo numero del suo fumetto preferito da leggere durante il viaggio.
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COLORS | 𝐵𝑜𝑘𝑢 𝑁𝑜 𝐻𝑒𝑟𝑜 𝐴𝑐𝑎𝑑𝑒𝑚𝑖𝑎 | [STORIA FUTURA]
FanfictionLa sezione Hero della prestigiosa scuola di formazione Yuuei ha sempre avuto 20 posti liberi per ogni classe, non di più, non di meno. Ma il giorno in cui Kirishima entra in aula per la prima volta si rende subito conto che quell'anno non sarebbe st...