Al tempo dell'impero non esistevano "Il gambero rosso", "Alice tv", "Il pranzo è servito", televendite di ricettari assortiti e nemmeno trasmissioni come "Masterchef" o "Cucine da incubo" (era un bene? A voi l'ardua sentenza). Cucinare al meglio una pietanza poteva quindi essere un problema, soprattutto se si era dei veri buongustai come Diocleziano. L'imperatore, amante della cucina d'elitè, mai si accontentava di una cottura "una girata e una voltata" e così, quando gli regalarono un pesce freschissimo dalle dimensioni straordinarie, nacque in lui un terribile dilemma sul modo di prepararlo. A mali estremi estremi rimedi. Dopo ore e ore di attente riflessioni, comprese che per una scelta ottimale non c'era altra soluzione che rivolgersi al Senato. Convocò una seduta straordinaria notturna ed interrogò ad uno ad uno tutti i porporati per avere consigli sul modo migliore di cucinare il pesce. Il giorno dopo banchettò fino a pomeriggio inoltrato. Soddisfatto del risultato, nominò il senatore che gli aveva suggerito la preziosa ricetta (sicuramente una sorta di Canavacciuolo, Cracco e Gordon Ramsey messi insieme) suo consigliere personale. Stravaganze dell'impero...
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Roma racconta
Short StoryE' vero che il Colosseo era infestato dai demoni? Perché San Giovanni in Laterano si chiama così? Quali erano le maggiori stravaganze degli antichi romani? Esiste davvero una via delle zoccolette? Secoli di storia. Papi, artisti, imperatori, grandi...