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"ti farò conoscere i colori"

Il verde si girò perplesso, non disse nulla, semplicemente sorrise e annuì.

"in che modo?"

"iniziamo da ciò che di più bello c'è al mondo..." il biondo sospirò, ma sembrava felice di ciò che aveva deciso di fare "... uno spettacolo che solo la natura sa donare a noi esseri umani, il tramonto"

"quando il sole se ne va?"

"non se ne va semplicemente"

"ah no?"

"no, lui mette in scena il suo ultimo grande colpo di scena. Di quelli che alla fine del film ti fanno rivalutare l'intera trama. Come ad esempio quando a fine del libro, nell'ultima pagina, si scopre che il protagonista in realtà non era altro che la prima vittima dell'assassino e lui ha raccontato il tutto vedendolo dall'esterno perché è morto. Insomma, il grande colpo di scena, è questo il tramonto, l'atto finale del sole che sconvolge la platea"

"dev'essere bello poterlo vedere"

"non devi vederlo per definirlo bello, devi sentirlo dentro di te. Chiudi gli occhi"

"come se cambiasse qual..."

"e chiudi sti dannati occhi e stai zitto. Adesso ti mostro il tramonto"

Izuku fessurò appena le labbra, ma poi le richiuse subito e chiuse gli occhi proprio come gli era stato ordinato da Bakugou. Quando il biondo si assicurò che l'altro avesse abbassato le palpebre, riprese a parlare.

"il sole può confondere, è caldo ma il colore che trasmette è chiaro, ma poi arriva il tramonto, quelli sono i veri colori caldi. L'arancione ti avvolge, come quando ti infili sotto il piumino. È caldo e sicuro. Ti calma se sei agitato e ti incanta. Come una melodia al pianoforte, ti rallenta il battito e ti fa riprendere fiato. È caldo l'arancione che conquista il cielo, ma poi inizia ad arrivare il viola, più scuro e più freddo, non troppo. Il viola è come quando tiri fuori le braccia da sotto il piumino e le braccia si rinfrescano, ma continui a sentire il calore nel resto del corpo e stai bene. Non senti né freddo né caldo, ma poi eccolo lì, il blu indaco, un colore che quasi si confonde con il viola e che quindi te ne accorgi all'improvviso che è arrivato. Te ne accorgi solo quando ormai dell'arancione non c'è più traccia e non ti capaciti di come sia accaduto. Il blu indaco è come quando ti scoprono dal piumino all'improvviso. Un attimo prima stai nel calore delle coperte e un attimo dopo una brezza ti avvolge e ti fa sussultare. E poi, con un niente, arriva l'oscurità che inghiotte tutto ed è come quando scendi dal letto e con i piedi scalzi tocchi il freddo pavimento e ti fa rabbrividire. Ma è in quel momento che qualcosa di sensazionale arriva. Le stelle, quelle piccole puntine luminose che non si fanno conquistare dall'oscurità, anzi loro l'aspettano per mostrarsi al mondo."

"le stelle come sono?" chiese trattenendo il respiro il verde

"come un caldo abbraccio. Non fraintendere, il colore è freddo come il ghiaccio, ma la loro presenza nel cielo scuro è come un abbraccio dopo un incubo"

"credo di aver visto per un istante il tramonto"

"non ancora, aspetta" disse Bakugou a bassa voce e poi fece scorrere la mano sotto la sabbia e strinse quella di Izuku facendolo sussultare appena per quel gesto improvviso.

"questo è l'arancione" disse prendendogli la mano facendogliela poggiare sulla sabbia ancora calda. Il lentigginoso si concentrò sulla sensazione che gli davano i granelli a contatto con il palmo. Bakugou si tirò su in piedi e fece alzare anche l'altro ragazzo continuando a tenergli la mano.

"questo è il viola" e gli fece poggiare il palmo sulla sabbia un po' più vicina a riva e un po' più fredda e Izuku annuì piano, non aveva ancora riaperto gli occhi, non che cambiasse qualcosa per lui, ma sentiva come se in quel modo, con le palpebre abbassate, potesse percepire meglio il mondo intorno a lui, non a caso prima, quando erano arrivati al mare, aveva chiuso gli occhi ed inspirato l'aria salmastra.

"questo è il blu indaco" Bakugou portò la mano del verde lì dove le onde ogni tanto accarezzavano la sabbia e Izuku trasalì un attimo, proprio come aveva detto Bakugou poco prima. Il blu indaco che arriva e fa scomparire all'improvviso l'arancione senza che te ne accorgi, ti fa sussultare.

"e questa è l'oscurità" disse il biondo facendo immergere la mano ad Izuku nell'acqua salata, che si era estesa fino ad arrivare alla punta delle loro scarpe. Ed Izuku rabbrividì, esattamente come aveva descritto Bakugou l'oscurità.

"e le stelle?" chiese il verde girandosi verso Bakugou e riaprendo gli occhi, che per troppo tempo erano rimasti chiusi.

"le stelle sono questo" disse il biondo prima di fare un passo verso Izuku e chiuderlo in un abbraccio.

Il verde rimase interdetto da quel gesto così poco attribuibile al ragazzo, che aveva conosciuto in mezzo alla strada e che lo prendeva in giro quasi sempre. Quel gesto però lo calmò, lo riscaldò e gli fece riprendere aria. Ricambiò la stretta cingendolo con le sue braccia indecise e si rese conto solo in quel momento di quanto fosse più alto di lui, non esageratamente come aveva pensato dopo che Bakugou gli aveva sollevato il viso la prima volta.

Inspirò e sentì il profumo di quel ragazzo. Lui le persone le riconosceva sia dalla voce che dal profumo che emanavano. Così quel giorno, chiuso in quell'abbraccio, inspirò profondamente e cercò di imprimersi l'odore di Bakugou. Sapeva di arancia, dolce, ma anche un po' aspro. Un profumo proprio adatto a lui.

Quella sera Bakugou non riusciva a prendere sonno. Continuava a pensare a quel pomeriggio passato con Izuku e a come si fosse aperto con quel ragazzo. Spiegare i colori del tramonto non era stato semplice, ma in qualche modo Izuku era felice di quello che aveva fatto.

Bakugou sorrise nell'oscurità della propria stanza e si portò una mano sugli occhi, pur non vedendo nulla.

-è questa la tua vita Izuku? Nero? Tutto immerso nell'oscurità- e il sorriso scomparve lasciando posto alla malinconia. Aveva conosciuto un ragazzo che, per via della sua condizione, aveva perso gran parte delle meraviglie del mondo e lui, che aveva passato anni a odiare la propria vita, si ritrovò a rivalutarla solo per il fatto che lui potesse vedere i colori del tramonto.

Si girò su un fianco sperando di riuscire ad addormentarsi, ma quell'oscurità lo stava opprimendo e non lo lasciava tranquillo. Si alzò di scatto e si diresse alla finestra. Respirava in modo un po' affannato. 

Scuro, era tutto troppo scuro. 

Prese con decisione la cinghia accanto agli infissi della finestra e tirò facendo sollevare la serranda. Il vetro, finalmente libero da quell'ostacolo di plastica grigio, mostrò al ragazzo le stelle che, con la loro fredda luminosità, portarono via un po' di quell'oscurità che lo stava facendo soffocare.

-cosa mi prende?- si chiese mentre, con passi pesanti e lenti, tornava al letto dove poco dopo finalmente prese sonno e si lasciò trasportare nel mondo dei sogni. 




Bakugou descrive i colori del tramonto, secondo voi è riuscito a far comprendere ad Izuku la meraviglia dell'atto finale del sole?

E voi come l'avreste fatto?

Se la storia vi sta piacendo fatemelo sapere con un commento o una stellina!

Buon proseguimento di lettura e buon tuffo nelle emozioni^^

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