Passò qualche giorno prima che Bakugou risentisse quel ragazzo dal viso tondo. Stava sdraiato sul letto e fissava il soffitto con le mani incrociate dietro la testa. Le giornate si stavano allungando e la temperatura si stava alzando, ma era pur sempre abbastanza bassa da permettere alle persone di indossare felpe o giacche.
Fissare il soffitto senza sapere che fare era un'abitudine per Bakugou, che non trovava nulla di entusiasmante in ciò che i ragazzi della sua età facevano.
Sospirò e stava per chiudere gli occhi nella speranza di addormentarsi, quando il cellulare lo richiamò alla realtà e quasi lo fece cadere dal letto quando si sporse per prenderlo dal comodino. Oltre al cellulare su quel piccolo mobile in legno chiaro c'erano dei manga impilati, delle cartacce di caramelle e quello che sembrava un giochino per gatti.
Prese il cellulare e, senza nemmeno guardare il nome sullo schermo, rispose con voce seccata.
"pronto" si mise di fianco così che il cellulare si reggesse sull'orecchio senza che lui lo dovesse tenere con la mano e attese che la persona dall'altra parte rispondesse.
"pronto Bakugou, sono Izuku..." ci fu un attimo di silenzio in cui il biondo sentì distintamente il rumore di qualcosa che sbatteva e poi un insulto detto a bassa voce "... ti volevo chiedere se ti andasse di uscire"
"hai sbattuto?"
"sì, al bordo del letto mentre cercavo di sedermi"
Bakugou sorrise e si mise seduto a gambe incrociate afferrando al volo il cellulare e guardando che ore fossero.
"dove vorresti andare, talpetta?"
"ehi non offendermi così..." il verde sbuffò e il rumore dell'aria che usciva dalla bocca di Izuku arrivò all'orecchio di Bakugou che alzò le spalle "...comunque dove ti pare. Mi sto annoiando e per l'ennesima volta ho litigato con mia madre e vorrei uscire e distrarmi, ma nessuno dei miei amici si mette contro mia madre perché sono sempre d'accordo con lei, quindi sto cercando qualcuno con cui lamentarmi senza sentirmi ripetere che lei ha ragione"
"che vita stressante la tua è? ..." disse ironico il biondo mentre si alzava e iniziava a cercare con lo sguardo le chiavi e il portafogli "...dove ci incontriamo?"
"dimmi te, io posso raggiungerti dove vuoi"
"certo, mica ti sarei venuto a prendere a casa come una ragazzina al primo appuntamento"
"inizio a capire perché hai detto che mi sarei pentito di questa amicizia"
"sei tu che hai chiamato..." si mise in tasca il portafogli e uscì di casa a passo svelto, nemmeno lui sapeva perché avesse tutta quella fretta di vedere il verde, che ancora sicuramente si trovava seduto sul letto a casa sua "... ci vediamo alla stazione centrale" chiuse la chiamata e si diresse, con le mani nelle tasche dei jeans, verso la strada principale che conduceva alla stazione dei treni.
Bakugou si stava guardando intorno quando finalmente individuò la zazzera verde che si aggirava senza una meta ben precisa. Lo raggiunse e gli diede una schicchera sulla fronte. Izuku fece una smorfia e si portò la mano lì dove era stato appena colpito.
"spero tu sia Bakugou, altrimenti sei un gran maleducato"
"tsk chi vuoi che sia?"
"un gran maleducato comunque" concluse il verde facendo la linguaccia socchiudendo gli occhi.
Bakugou sorrise, era proprio un ragazzo particolare e che sapeva come rivolgersi a uno come lui. Sì, probabilmente sarebbe stato più divertente di quanto credesse fare amicizia con lui.
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Di che colore è il mondo?
Fiksi Penggemar"ti farò conoscere i colori" una frase semplice, che può sembrare banale, ma se viene detta ad un ragazzo che non può vedere diventa una promessa solenne... "credo di aver visto per un istante il tramonto" -BakuDeku- L'immagine di copertina non è mi...