...ma poi recupera gli arretrati

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 Le due vennero svegliate dal telefono di Lena.

Quando la proprietà lo prese vide che era una chiamata in arrivo. Alle tre di mattina. La mora rispose cercando di non far trapelare alcun tono seccato. Si mise seduta su un fianco del letto con i piedi nudi che toccavano il pavimento.

"Buongiorno, Cat"

"Su dai, Lona, cos'è questa voce impastata dal sonno? Il sole ormai è già alto"

"In quale emisfero terrestre? Il nostro o l'altro?"

"Sempre in vena di battute. Comunque ti ho avvisato per dirti che questa mattina alle nove e mezzo passerà un famoso reporter per conto della CatCo"

Lena si interruppe. Kara le si era avvicinata da dietro abbracciandola mentre la sua bocca le lasciava piccoli baci sulla pelle nuda, provocando brividi alla mora. Quest'ultima è costretta a non lasciare nessun gemito e a continuare la chiamata.

"Bene, c'è altro che devi dirmi?" chiese Lena con voce flebile.

"In realtà sì. Per quanto sia contenta che l'abbiate finalmente capito, tu e Kara, di essere innamorate l'una dell'altra, vi ricordi di mantenere un tono professionale con il mio impiegato. Non mi pare il caso di far sapere che il CEO della Super-Corp sta insieme alla propria segretaria. "

La mora imbarazzò visibilmente mentre Kara si sforzò di non ridere. Cat Grant era una forza della natura. Dopo i vari saluti la chiamata terminò. Appena Lena mise giù il cellulare, si avventò sulla bionda, facendola cadere con la schiena sul materasso.

"Questa me la paghi" disse la mora scherzosamente mettendosi sopra di lei.

"E come?" chiese l'altra facendo la finta ingenua.

"Sapessi"

Quella mattina, quando andarono alla Super-Corp, entrambe seguirono il consiglio della signora Grant, quindi andarono al loro solito orario. Sarebbe stato troppo sospetto se Kara, che inizia mezz'ora dopo, fosse arrivata con Lena. Inoltre la mora indossò al collo uno scialle in modo da coprire i vari segni violacei lasciati dalla bionda. Quest'ultima, invece, portava una camicia blu con il colletto alto, sempre per nascondere i succhiotti, e lasciò i capelli sciolti. Non essendo più Supergirl non aveva senso continuare con code di cavallo e capelli raccolti.

Le nove e mezza arrivarono velocemente e la CEO era ansiosa di sapere chi sarebbe venuto. Chissà forse Nia in questa realtà ha vinto il Pulitzer. La bionda non era assolutamente a conoscienza del ritorno del karma. Infatti alle nove e mezza spaccate, Lena entra nel suo ufficio con il reporter. Aveva i capelli neri corti, la carnagione un po' scura e gli occhi neri. Era William Dey.

"Cazzo, cazzo, cazzo ..." si ripeté a mente Kara. Già sulla sua Terra avrebbe voluto buttarlo giù dall'ultimo piano della CatCo. Adesso che avrebbe dovuto fare? Buttarlo giù dalla Super-Corp? "Forse su questa Terra è cambiato ..." pensò "Beh, alla peggio ho la portafinestra del balcone aperta." Lena uscì dall'ufficio e l'intervista incominciò. William era un bravo reporter, ma alla CEO non piaceva affatto il tono che usava nelle domande. Come se sapesse già tutto e quindi non gli fregasse nulla delle risposte. Il classico tono delle persone che vorresti prendere una pizze in faccia.

"E come ha reagito quando ha scoperto la fuga di suo fratello?"

"La fuga di chi?" si chiese Kara prima di ricordarsi di Lex. Non si sarebbe mai abituata ad averlo come fratello. In quel momento un brivido le percorse tutto il corpo. Lex aveva partecipato a Crisi, lui sapeva tutto e adesso era evaso di prigione. Quali sarebbero stati i suoi piani ora? Lei non era più una kryptoniana, non poteva più difendere nessuno, non poteva difendere Lena. Si riscosse dai suoi pensieri. Doveva rispondere alla domanda di William, alle altre ci avrebbe pensato dopo.

'Pensa, Kara, come risponderebbe Lena Kieran Luthor a una domanda del genere?'

"Lex è un genio, certo pazzo e fuori di testa, ma è comunque riuscito in imprese, considerato da molti, impossibili. E c'è sempre riuscito da solo." Sapeva che tutti l'avrebbero considerata complice del fratello, ma comunque la bionda voleva provarci. Non aveva nulla da nascondere.

"Quindi lei intende che suo fratello è riuscito a evadere senza alcun aiuto da una delle prigioni di massima sicurezza dello Stato?"

"Non si dimentichi che mio fratello è un ottimo oratore, molte persone erano d'accordo con lui nel togliere di mezzo gli alieni. Nonostante fosse in prigione, il carisma e gli adulatori non gli sono mancati. "

"Bene, signorina Zor-el, abbiamo finito. L'articolo uscirà domani mattina."

I due si salutarono e appena William uscì dall'ufficio, vi entrò Lena.

"Ho origliato parte della conversazione. Lex è riuscito a evadere di prigione? Com'è possibile?" chiese la mora.

"Non lo so, ma sicuramente ha in mente qualcosa. Qualcosa di molto grosso. Inoltre anche lui ha partecipato a Crisi. Quindi ha anche lui tutti i ricordi." rispose l'altra "Dobbiamo sapere chi gli ha fatto visita, chi potrebbe avere corrotto o magari se si è costruito da solo una via di fuga."

Allora Lena chiamò Alex, chiedendo se potessero anche loro partecipare all'indagine. La direttrice accettò, ma le volle ricorda che Kara era ancora vista come una Luthor e quindi doveva seguire alla lettera tutte le istruzioni. La rossa aveva iniziato ad affezionarsi tanto all'altra. In qualche modo era sua sorella e quindi non voleva lasciarla indietro o permettere agli altri di poterla isolare.

Quando terminò la chiamata, la mora notò lo sguardo preoccupato di Kara.

"Ehi, è vero che è uno dei più grandi psicopatici di tutti i tempi, ma lui è da solo, va bene? Ci sarà l'intero DEO a proteggerti e Superman. Tu non devi preoccuparti."

Gli occhi verdi incontrarono quelli azzurri, ma questi ultimi non ricambiarono lo sguardo.

"Sei triste perché non puoi essere lei?" sussurrò Lena.

L'argomento 'Supergirl' era ancora proibito per Kara. È vero che dopo Crisi, aveva pensato di prendersi una pausa, ma una pausa dall'essere l'eroina di National City, non da avere più i suoi poteri. Quante persone sarebbe morte a causa di Lex? Quante perché lei non era più Supergirl a causa di quella perfida strega bastarda chiamata Lillian Luthor?

"Dov'è Lillian?"

"Beh, in prigione"

"Bene, devo chiederle un piccolo favore"

In another lifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora