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Alec si bloccò non appena riconobbe a chi apparteneva la figura ferma davanti al suo portone di casa.

Salin lo stava chiaramente aspettando perché non appena lo vide si illuminò e gli andò incontro, stretta nel cappotto firmato, color crema. La mora gli sorrise durante quei pochi passi che la avvicinarono per poi sporgersi e baciarlo con le labbra calde. Gli circondò il collo con le braccia ed intensificò quel contatto, cercando la lingua dell'altro stuzzicandogli la bocca.

Alec la prese per le braccia allontanandola con garbo. - Che ci fai qui? -

- "Ciao", anche a te. - si imbronciò la ragazza - Ti pare il modo di accogliermi? -

Lui sospirò passandosi una mano tra i capelli e facendole segno di seguirlo all'interno dello stabile. Conosceva Salin e sapeva che non avrebbe lasciato la presa.

All'inizio era stata proprio quella sua caratteristica che aveva attirato la sua attenzione, ma con il passare del tempo si era reso conto che non era stata una buona idea cedere alle avances della donna. Era passata dall'essere solo una conoscente ad amante in pochissimi mesi ed era stato troppo precipitoso.

Nonostante fosse stato chiaro con lei spiegandole che non aveva intenzione di portare la loro relazione ad un piano superiore, la ragazza non aveva demorso dal suo obbiettivo. Per lui era stato da subito chiaro che non era la persona giusta con la quale creare una famiglia e sapeva di essere stato limpido al riguardo anche con lei. Ma evidentemente il carattere combattivo e per nulla arrendevole di Salin, non le facevano digerire la cosa.

Entrò nell'appartamento, poi appese la giacca nel guardaroba e si diresse verso la cucina per preparare una tazza di caffè.

- Volevi parlarmi di qualcosa? - chiese mettendole davanti la tazzina con il liquido scuro.

Gli occhi della giovane si strinsero leggermente mentre lo fissava seduta sul divano. - A dire il vero sì. -

Si era tolta il cappotto, rivelando un abito corto in lana che le fasciava la figura snella ed alta. I capelli scuri le ricadevano dolci sul collo e sulle spalle lasciate scoperte dalla fattura dell'abito. I seni piccoli ma pieni erano accentuati dalla scollatura ed Alec non poté fare a meno di guardarli mentre la giovane si sporgeva appoggiando la tazza sul tavolino difronte.

- Voglio sapere cosa sta succedendo tra di noi. -

Lui nascose l'irritazione bevendo un sorso di caffè. - In che senso? -

La donna gli rifilò uno sguardo di biasimo. - Sono due settimane che non ci vendiamo e quando ti scrivo mi rispondi a monosillabi. -

- Sono stato occupato. -

- Sono sempre io che ti cerco, se usciamo a cena poi finiamo a casa mia a fare sesso ma non resti mai per la notte. I nostri amici non sanno niente di noi per non parlare che ancora non conosco la tua famiglia e che tu non sei mai venuto a pranzo dai miei ... -

- Oh! Frena, Salin! Conoscere la mia famiglia... io che conosco la tua?! Ma ti senti quando parli? -

Gli occhi di Salin si inumidirono sgranandosi. - Le cose stavano andando bene tra me e te. Eravamo a buon punto per fare il passo successivo. Se mi tratti così mi fai sentire come se tra noi fosse stato solo sesso! -

- Smettila di frignare Salin! È così che ti devi sentire perché è esattamente quello che era, sesso. Nulla di più. Ero stato chiaro! -

Ora le lacrime le scorrevano rapide lungo le guance rigandogliele di mascara.

Alec sospirò nervoso - Eravamo d'accordo entrambi, Salin. Ora non puoi fare così. Avevamo messo in chiaro da subito cos'era la nostra relazione ed avevi accettato di tenerla solo sul piano fisico. -

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 20, 2020 ⏰

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