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Potevo renderlo ufficiale.

Mio fratello Ash era un coglione.

Non potevo lasciarlo solo a vomitare in bagno, così quella mattina cercai di sistemarlo un po' . Volevo sapere dove e con chi fosse stato, ma non era il caso di tartassarlo di domande in quel momento.

Lui era il maggiore, era lui a doversi occupare di me.

Ero arrabbiata solo per il fatto di non poter andare a scuola e vedere i ragazzi.

Ero terrorizzata dall'idea che se non ci fossi stata, si sarebbero dimenticati di me.

Non sarebbe stata la prima volta, ma mi abituavo abbastanza facilmente a queste situazuoni.

Lo trascinai vicino al gabinetto, ma lui era ancora mezzo addormentato.

- Ashton, la prossima volta la bottiglia di vodka te la metto su per il culo. - gli dissi.

Non sapevo da dove mi erano uscite quelle parole, ma lui sembró non farci caso. Non ero il tipo che si arrabbiava così o solitamente diceva parole del genere.

Ero sicura che lui stesse ridendo. Finalmente avevo cominciato la fase da "adolescente incazzata", come avrebbe detto lui.

Stava per ribattere, ma arrivò il vomito. Presi un asciugamano e glielo porsi. In quel momento sentii il cellulare vibrare nella tasca.

Luke: " Cal ci ha detto di Ashton, e Micheal vuole sapere i dettagli. Non farci caso, ma potrebbe farti domande piuttosto imbarazzanti domani a scuola. Ci sentiamo xx "

Leggendo il messaggio non feci caso a Ash che era caduto con la testa nella tazza del water. Lo presi per i capelli e lo feci risvegliare con un leggero schiaffo.

- Ash. - la prima.

- Ash.. - la seconda.

- Ashton Fletcher Irwin! - si sveglió di soprassalto e mi guardó con aria confusa. Riuscivo a capire che comunque era abbastanza lucido e cercai di parlargli con la massima calma.

- Ash, ora ti fai una bella doccia mentre io pulisco qui e poi mi fai una giustificazione e entro a scuola alla seconda ora, va bene? -

Riuscì ad alzarsi in piedi e si buttò sotto la doccia.

- I vestiti, genio. - lo avvertii. Era completamente andato.

Si accorse del mio richiamo solo dopo aver aperto l'acqua. A quel punto ero davvero esasperata e gurdai l'orario. Erano ancora le 08:02 e magari i ragazzi non erano entrati a scuola.

Presi subito il telefono e composi il numero - Calum, Calum, Calum.. -

Il silenzio.

- Dai Cal, non fare lo scemo e rispondi. -

Dall'altra parte della cornetta rispose una voce femminile

-Scusa tesoro, non sono Cal. Sono la sua ragazza, Cassie. -

A quanto pare la sua moto non era l'unica Cassie della sua vita.

Non sapendo cosa rispondere chusi immediatamente il cellulare e chiamai Luke. Era quello con cui avevo legato di più e poteva aiutarmi con Ash e parlarmi di Calum e Cassie.

Arrivò dieci minti dopo, entrando in bagno facendomi venire un colpo.

- Luke, come diamine sei entrato in casa? - quasi gli urlai.

- Ehi, ciao, dovresti chiudere a chiave la porta.- disse ansimando.

- Hai corso per caso? - gli chiesi.

- Cosa te lo fa pensare? - rispose portandosi una mano sul ciuffo biondo. " In realtà credo che il professore mi abbia notato uscire dalla finestra lo stesso." e si mise a ridere.

Aveva un sorriso stupendo e fece ridere anche me.

- Ti ritroverai nei casini, ma cercherò un modo per farmi perdonare..Grazie. -

- Di niente, piccola. - mi scoccó un bacio sulla guancia - E adesso vediamo di sistemare Irwin Senior. -

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Avevamo finalmente posato Ash a letto e ci eravamo ritrovati sul divano a parlare.

Presi una pizza dal frigo, come "colazione", sia per me che per lui.

Dopo un attimo di silenzio incominciai a parlare.

- Ehi Lukey, sai chi è Cassie? Sai, prima avevo chiamato pure Calum e.. - m'interruppe.

- Prima che tu possa dire qualsiasi cosa sappi che io non c'entro niente con questa storia. - . Annui stranita e lo feci continuare - Cassie è la ragazza di Cal. O meglio, era. È un tira e molla continuo. Lei è odiosa, è ossessiva, è pesante, è insopportabile ed è mia sorella. -

Strabuzzai gli occhi. Morsi un altro pezzo di pizza e lui continuó.

- Cioè, la mia sorellastra. Prima che i nostri genitori uscissero insieme abbiamo anche avuto una storia, ma non consiglio una ragazza del genere a nessuno, tanto meno al mio migliore amico. -

- E come mai lui ci esce assieme? - m'incuriosii.

- Non ne ho la più pallida idea.. - gli uscì una leggera risata e si avvicinò di più a me. - A te piace Calum, non è vero? - mi sussurrò all'orecchio.

- Cosa? Io, non, cioè..no no, certo che no...- e nuovamente non mi fece finire di parlare, ma questa volta mi zittí con un bacio.

I wish I could've made you stay || Calum Hood ( discontinued )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora