Capitolo 3

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Louis era solito svegliarsi più volte durante la notte, magari per un'incontinenza notturna, perché aveva sete, per i muscoli indolenziti, molto spesso di ritrovava a sognare la sua famiglia. Il padre aveva lasciato casa e si abituò nel chiamare "papà" un uomo che non aveva nulla a che fare con lui. Sua mamma era morta qualche anno fa e ancora non era riuscito a superare quella perdita.
Ma forse era normale, la perdita di un genitore non è mai così facile da superare, o almeno cosi continuava a ripetersi nella sua mente.

Era l'unico uomo in mezzo a quattro sorelle, e anche il più grande. Erano tutte le sue piccole sorelline e le amava più della sua stessa vita.

Louis non era un persona molto possessiva o gelosa, ma quando si trattava delle sue sorelline sapeva essere un vero professionista. Lottie si lamentava di quanto fosse fastidioso non potergli presentare un ragazzo che subito lo squadrava, e non per il suo orientamento sessuale.

La piccola Daisy non poteva indossare una maglietta leggermente scollata che subito Louis le chiedeva dove stesse andando conciata in quella maniera.

Era un po' il padre geloso.

In ogni caso, quella notte Louis riuscì a dormire tutta la notte, la prima volta dopo anni. Quando si stiracchiò e sbadigliò rumorosamente, sentì un lamento al suo fianco.

-Puoi fare silenzio sto cercando di dormire.- disse

-Harry? Che cazzo ci fai qui?-

-Shhh, lasciami dormire.- disse stringendo il busto del ragazzo ancora più forte e avvicinandolo a lui.

Louis non ricordava di avere Harry al suo fianco ma non poteva dimenticare il modo in cui gli aveva sussurrato di restare a dormire con lui e pregarlo di andarsene nel caso iniziasse a provare qualcosa oltre a un'amicizia. Sperando, ovviamente, che non sia già troppo tardi.

-Harry, dai lasciami andare.- disse voltandosi verso di lui, con un po' di fatica dato il modo in cui il riccio lo stava stringendo. Sembrava un peluche.

-Lou, taci per favore.-

-Sei maleducato con me, non merito questo trattamento.-

-Mh mh.- disse strofinando la faccia sul cuscino.

Louis aveva una forte voglia di accarezzargli la guancia, passare le dita tra quei piccoli ricci disordinati ma bellissimi. E non riuscì a trattenersi.
Spostò una ciocca di capelli dal viso di Harry sorridendo leggermente, passò una mano in mezzo ai ricci tirandoli in modo gentile per non provocargli troppo fastidio. Realizzò che erano morbidi e non aveva nessuna traccia di crespo, cosa che solitamente nei ricci era una caratteristica principale.

-Mi fai venire i brividi.-

-Mi piacciono i tuoi ricci.-

Harry sorrise. -Grazie. A me piace la tua frangia.-

Louis scoppiò in una risata. -Come è possibile? Ma la vedi? E' schifosamente disordinata anche quando passo ore davanti allo specchio. La pettino, le faccio la piastra, la pettino un'altra volta e non è mai ordinata. I ciuffi vanno dove vogliono loro, la odio.-

-Invece secondo me la tratti anche troppo bene per essere dei semplici capelli.-

-Non provare a replicare nel modo in cui tratto i miei capelli Styles, sono sacri.-

Harry rise. -Si si, okay. Ora vieni qui che ho voglia di riposare e dovresti farlo anche tu dato che, secondo un mio punto di vista, non dormi così bene da molto tempo.-

-Io...-

-Tranquillo Louis, non mi devi spiegare nulla, solo, vieni qui.-

Harry aprì le braccia e Louis si accoccolò come un piccolo bimbo, sentiva il profumo del riccio ovunque e lo faceva sorridere. Gli sembrava di essere a casa e questa cosa era terribilmente sbagliata.

Demons Inside My Eyes || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora