Capitolo 5

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-In che cazzo di senso hai la SLA?- disse Louis sconvolto.

-Nel senso che ho la SLA, Louis, in che senso vuoi che te lo dica?-

-Quindi le carte, erano tue?-

-Si.-

-Io non... Da quanto?-

-Due anni.-

-Tu, hai... Da due anni?-

Harry annuì. –Niall io penso che ci dovrai lasciare da soli, puoi?-

-Si certo! Torno a casa senza problemi. Avresti dovuto dirglielo prima Harry.-

-Non rompere i coglioni.- disse per poi salutarlo.

Niall uscì dall'appartamento salutando Harry e poi Louis con la sua pizza in mano. Dire che era sconvolto era davvero il minimo. Era sbiancato, gli occhi sbarrati e non riusciva a formulare una frase di senso compiuto.

Una volta che furono soli, Harry iniziò a parlare. –Louis, mi dispiace tanto. Avrei dovuto dirtelo prima, io...-

-No, va bene così Harry. È solo che io non conosco bene questa malattia, ma so che, si beh ecco, è mortale.- disse trattenendo le lacrime. –E non c'è cura.-

Harry annuì. –C'è un medicinale solo che rallenta il momento in cui mi intuberanno, quando praticamente farò fatica a respirare.- Harry si diresse verso la cucina. –Riluzolo. È questo il medicinale che stavi guardando questa mattina, e non è di Gemma. È mio.-

-Quindi questa cosa rallenta lo sviluppo dei sintomi?-

-Dovrebbe si, ma è inevitabile.-

-Spiegami.- disse guardandolo negli occhi avvicinandosi vicino a lui. –Spiegami tutto Harry, come l'hai scoperto, quando, tutto. Voglio sapere tutto.-

-Non c'è molto da dire Louis. Semplicemente sentivo i muscoli, soprattutto quelli delle gambe che non rispondevano più ai miei comandi, soprattutto li vedevo muoversi da soli contro la mia volontà. Era abbastanza inquietante. Alla mattina non riuscivo ad alzarmi dal letto, facevo fatica a reggermi in piedi. Trovavo difficoltà anche nel spremere quel stupido tubetto di dentifricio.- raccontò Harry. –Ho dato la colpa alla stanchezza, ero molto sotto stress, stavo provando ad entrare all'università. Ma Gemma stava iniziando a preoccuparsi e mi vedeva sempre più strano, così mi mandò dal dottore. Una volta che spiegai i sintomi mi disse di stringere la mano più forte che potevo.- Sospirò. –Ma non riuscivo a stringerla. Mi ha mandato subito al pronto soccorso, mi hanno fatto un sacco di esami, flebo, mi hanno tenuto su un maledetto lettino a riposare per quasi due settimane. E Gemma stava letteralmente morendo d'ansia. Quando una mattina mi hanno detto che avevo la SLA, fortunatamente, se così si può dire, alla prima fase, quella più leggera ma i sintomi iniziano già a manifestarsi, soprattutto nelle parti inferiori del corpo. La mia è iniziata dalle gambe, è per quello che ho una speranza di vivere più a lungo.-

-Quanto ti hanno dato? Di vita dico.-

Harry sussultò guardando gli occhi di Louis. Ormai non riuscivano più a trattenere le lacrime e probabilmente non se ne accorgeva neanche del fatto che stesse piangendo.

-Due anni, se tutto non peggiora.-

-Due anni? Solo due anni?-

-Louis, di media una persona con la SLA dura dai quattro a cinque anni. Raramente si raggiunge i dieci anni di vita, e sinceramente Louis prima succede meglio è. Tu non hai neanche la fottuta idea di quanto sia difficile portare avanti questa cosa. Ogni fottuta mattina sentire le tue gambe che non rispondono, baciarti e sentire la mano tremare di continuo. Sono ancora più goffo di quanto lo ero prima di risultare positivo a tutta questa merda.-

Demons Inside My Eyes || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora