Capitolo 1

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È il 5 aprile* ci troviamo di fronte alla scuola superiore della UA una delle migliori scuole del Giappone per diventare hero.
(*in Giappone iniziano la scuola ad aprile e finisce a marzo è divisa in trimestri e quindi di solito inizia verso l'inizio di aprile e il 5 perché ho buttato un numero a caso ok? Ok)
Lungo la strada di fronte la scuola iniziano a fiorire i ciliegi di cui petali che cadono colorano le grige strade il cancello inizia a brulicare di persone, studenti soprattutto in divisa scolastica pronti per il primo giorno di scuola, c'era chi chiacchierava con vecchie conoscenze e chi invece tentava di approcciarsi alle nuove persone ma bene o male tutti erano pronti ed emozionati soprattutto i nuovi studenti che il mese precedente hanno dovuto affrontare un esame per entrare. Infatti il mese precedente...

[T/n] pov's

Sono davanti ai cancelli per entrare a fare l'esame pratico per entrare nella sezione degli eroi, non so nemmeno io perché l'ho fatto, in realtà, non so nemmeno perché ho scelto questa scuola, spero solo di essere presa. Una voce alquanto fastidiosa inizia a parlare, era un professore che annunciò la gara
???:<<SALVE A TUTTI VUOI ASPIRANTI EROI IO SONO IL PROFESSORE E HERO PRESENT MIC" si susseguirono schiamazzi di suoi probabili fan o almeno credo
Mic:<<LA SFIDA DOVRETE DISTRUGGERE DEI ROBOT CHE VARANNO 1 2 O 3 PUNTI, POI CI SONO I ROBOT PIÙ CATTIVI E PERICOLOSI CHE NE VALGONO 0 CERCATE DI STARNE ALLA LARGA ALLORAAAAAA SIETE PRONTI?>>
Urlarono tutti compresa io di sì
Mic:<<BENE PRONTI PARTENZA GOOOOOO>>
i cancelli si aprirono e tutti corseró all'impazzata all'interno dandosi spinte varie c'era un ragazzo che urlava parecchio mi avvicinai a lui visto che i suoi urli potevano aiutarmi visto il mio quirk, il mio quirk consisteva nel amplificare e modificare la potenza di un suono potevo renderlo nullo o così forte da schiacciare le cose circostanti la portata del suono distrussi i miei o dovrei dire quelli di quel biondino incazzato robot e ciò lo portava a urlare di più a me non poteva che giovare il suo urlo, comunque una volta distrutti i robot necessari per prendere abbastanza punti senza sforzare le mie corde vocali li lasciai gli altri a lui intanto ne avevo fatti abbastanza di punti, 386. Subito dopo ci fu il test scritto, non ero una persona molto come dire studiosa quindi un pizzico d'ansia ce l'avevo, ma appena mi misero il foglio davanti non mi ricordai più niente, 0 assoluto, mi ritrovai semplicemente a mettere croccette a caso e a scrivere le prime parole che mi vennerò in mente nelle poche domande aperte e mi misi a pregare tutte le divinità esistenti e non; in tutte le lingue anche quelle inventate di prendere almeno una sufficenza, insomma non chiedevo tanto tornai a casa, purtroppo odiavo stare a casa i miei genitori non sono per niente dei genitori esemplari forse è proprio per questo che ho deciso quella scuola a loro insaputa, entrai a casa e come al solito non c'erano. Mi misi a cucinare da mangiare per me, anche per i miei genitori, corsi poi in camera mia dove mi chiusi a chiave e misi la musica a palla nelle orecchie per non sentire quando sarebbero tornati. Dopo un po' sarà stata una settimana mi arrivò l'attestato della yuei dove diceva che ero stata accettata ne ero felice almeno questo mi andò bene soprattutto grazie a quel ragazzo urlante della prova pratica "se mai lo rivedrò lo ringrazieró" pensai con la lettera mi arrivò anche la divisa scolastica era composta da una camicia bianca, una cravatta rossa, una giacca grigia chiaro con delle linee verdi e i bottoni d'orati ed è fornita anche di due tasche; c'era una gonna del medesimo colore delle linea della giacca, le calze nere con scarpe leggermente rialzate marroni. Sospirai non mi dispiacevano troppo le gonne però era troppo corta per i miei gusti e le scarpe le avrei rese delle ballerine grigio chiaro così starebbero state più in linea con i colori della divisa e non avrebbe fatto troppi problemi nel movimento, non che potessi esprimere la mia opinione visto che non sono un esperta della moda e neanche meno so se piacerebbe la mia versione quindi misi nello scomparto segreto dell'armadio, dove tenevo le cose che non volevo i miei vedessero, la divisa scolastica e andai a dormire con la musica nelle orecchie come mia abitudine.

Non Posso Amarti BakugoXreaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora