🍋 Maya × Jeff the killer (creepypasta)

3K 40 10
                                    

Richieste da lovehorror6666 fammi sapere se ti piace.

Maya pov
Mi guardai intorno abbastanza spaventata per il fatto di non sapere né come né dove mi trovassi.
L'unica cosa che mi circondava erano delle pareti bianche, ero finita in una stanza completamente vuota.
Mi avvicinai alla porta della stanza in cui mi trovai ,appena la mia mano toccò la maniglia tutto scomparve.
Ora vago nel vuoto ,non posso muovermi e non riesco a respirare bene.
Piano piano sentì gli occhi sempre più pesanti finché non li chiusi del tutto.
Aprì gli occhi trovandomi a guardare il soffitto bianco della mia camera ,era solo un sogno.
Mi misi seduta e guardai l'orologio appeso al muro, sono le sette precise.
Decisi di alzarmi ,anche perché tra non molto dovrò essere al lavoro.
Sospiro mentre mi spoglio per entrare in doccia, non è la prima volta che faccio sogni del genere.
Ma che cavolo vogliono dire?
Nel frattempo entro in doccia.
Non sono sogni con molti dettagli ,ci sono io che mi trovo in una stanza completamente bianca poi appena trovo una via d'uscita tutto scopare e rimango inerme finché non perdo i sensi.
Non trovo un significato a tutto ciò ,non so proprio cosa possano significare.
Esco dalla doccia e mi preparo, mentre mi lavo i denti sento il telefono suonare.
Rispondo e all'altro capo sento la voce di mia madre.
Mamma: tesoro dopo il lavoro potresti passare qui?-
Mi chiede mia madre, sinceramente non ho molta voglia, dopo il lavoro sono sempre stanchissima.
Le dico comunque di si, potrebbe essere qualcosa d'importante
Maya: ok-
Mamma: a dopo cara-
Uscì di casa per dirigermi al bar dove lavoro come cameriera.
Appena entrai notai che le luci erano spente, strano il bar ha apertura alle sei di mattina.
Entrai e spinsi il bottone per accendere le luci, quando esse ci accesero non credetti ai miei occhi.
Dany ,la mia collega che quella mattina era di turno per aprire il bar, era a terra in una pozza di sangue.
Come normale che sia chiamai un'ambulanza.
Dopo una decina di minuti l'ambulanza arrivò e portò via la mia collega in fin di vita.
Ero sconvolta l'immagine di Dany stesa a terra ricoperta di sangue era impressa nella mia mente.
Iniziò a girarmi la testa mentre mi chiedevo chi potesse esser stato.
Arrivò anche la polizia e il luogo in cui avevo lavorato fino al giorno prima era ormai diventato la scena di un crimine.
Mi portarono alla centrale e mi chiesero se avevo visto qualcuno uscire dal bar.
Dissi che appena entrai le luci erano spente e quando le accesi vidi il corpo.
Dopo circa un'ora mi lasciarono andare ,inviai un messaggio a mia madre dicendole che non sarei passata a casa sua.
Tornata nel mio appartamento mi butto sul letto a pancia in su.
Forse se fossi arrivata prima avrei potuto evitare quello che è successo.
Ah ma che sto dicendo, se fossi stata lì durante l'avvenimento sarei stata aggredita anche io.
Calde lacrime scesero dai miei occhi ma le asciugai subito, piangere non serve a nulla.
Dopo una ventina di minuti mi addormentai.
Mi svegliai per via di un rumore, stranamente, non ho fatto nessun sogno.
Mi alzai dal letto per andare in cucina, quando entrai nella stanza vidi un biglietto attaccato sul frigo.
Mi avvicinai al frigo e presi il bigliettino in mano, su esso c'era scritto:
Sta attenta
Mi guardai intorno, chi può essere stato?
Possibile che non abbia sentito qualcuno entrare in casa?
E poi stare attenta a cosa?
L'unica cosa logica da fare è andare alla polizia.
Mi misi velocemente un palio di scarpe a caso e ,mentre stavo per aprire la porta per uscire, qualcosa mi colpì talmente tanto forte da farmi svenire.
Quando riaprì gli occhi mi trovavo nella mia camera però...ero legata al letto.
Ora che ci penso bene quello che è successo è simile al sogno.
Io che cerco di uscire per mettermi in salvo ma svengo, certo non è completamente identico ma più o meno.
Nella stanza vi ero solo io, ad un certo punto la porta si aprì mostrando la figura di un ragazzo.
Questo ragazzo ha dei lunghi capelli neri che gli arrivano fino alle spalle, la pelle bianca ,gli occhi azzurri e la cosa che mi inquieta di più è quella specie di sorriso inciso ai lati della sua bocca.
?:finalmente ti sei svegliata-
Maya: Chi sei? Cosa ci fai qui? Cosa vuoi da me?-
?:Quante domande ,vuoi anche sapere la misura del mio cazzo?- disse appoggiandosi allo stipite della porta.
Maya: Puoi risponde ad almeno una domanda tra quelle che ti ho fatto?-
?: Sono Jeff the killer avrai, sicuramente, sentito parlare di me-
Maya: in realtà no, non ho la minima idea di chi tu sia-
Jeff: non parlarmi così ragazzina-
Maya: non sono una ragazzina ,ho 19 anni-
Jeff: non m'importa non mi devi rispondere così punto e basta-
Inizia a dimenarmi nel tentativo di liberarmi, ma fu inutile.
Jeff: sta calma- disse avvicinandosi
Maya: che vuoi da me?-
Jeff: voglio solo divertirmi un po',mi hai risposto con troppa sicurezza-
Iniziò ad osservare il mio corpo.
Jeff: ma ,nonostante tu voglia sembrare calma nelle risposte ,stai tremando-
Non dissi nulla ma riiniziai a dimenarmi ,ma sta volta non si limitò a dirmi di smetterla ma mi tirò uno schiaffo sulla guancia.
Jeff: smettila ritardata-
Guardai le mie gambe tremanti, è finita per me.
Maya: v-vuoi uccidermi?-
Jeff: nah ho intenzione di usarti come giocattolino sessuale-
Spalancai gli occhi e lo guardai.
Jeff:oppure vuoi fare la fine di quella tizia nel bar-
Maya: sei stato tu ad ucciderla?-
Jeff:si-
Maya: Perché? Cosa ti aveva fatto di male?-
Jeff: oh l'ho uccisa per divertimento-
Per divertimento? Lui veramente uccide delle persone innocenti per divertimento? È una cosa da pazzi, lui è un pazzo.
Si avvicinò ancora di più a me.
Jeff: di solito mi limito ad uccidere le persone ma voglio provare qualcosa di nuovo-
Mi liberò le braccia, ora potrei anche scappare, provai ad alzarmi ma Jeff mi prese il braccio e mi buttò sul letto.
Jeff: Dove credevi di andare?-
Non risposi, con una mano mi teneva le braccia sopra la testa, mentre con l'altra mi alzava la maglia.
Quando mi tolse la maglia mi legò ,di nuovo, al letto.
Ormai non sapevo più che fare, sono in trappola.
Sono nella mia stanza con un pazzo psicopatico che vuole stuprarmi.
Mi tolse anche i pantaloni lasciandomi solo in biancheria intima.
Le sue mani iniziarono a percorrere il mio corpo finché non fermò entrambe le mani sul mio seno, ed iniziò a palparmi.
Mi vennero i brividi, sono schifata preferivo morire invece di stare in questa situazione.
Jeff mi morse il collo talmente forte da farmi uscire un po' di sangue, poi passò a lasciarmi una scia di succhiotti sino ad arrivare al reggiseno, che tolse.
Con la bocca mi torturava il capezzolo destro mentre con la mano il sinistro.
Il mio respiro si fece sempre più pesante, iniziarono ad uscirmi le lacrime, sono debole e impotente.
Jeff si abbassò i pantaloni e i boxer  poi mi tolse le mutande, prese un preservativo e se lo mise.
Maya: ti prego...lasciami stare...- ormai dai miei occhi uscivano incontrollatamente una marea di lacrime.
Jeff non mi ascoltò e non si fece scrupoli a penetrarmi in un colpo solo con tanta violenza.
Feci un urlo di dolore ma lui mi mise una mano sulla bocca per farmi stare zitta.
Iniziò a muoversi velocemente io non facevo altro che piangere.
Dopo qualche minuto venne e si rivestì.
Jeff: fai parola di me con qualcuno e andrà finire male sia per te che per i tuoi genitori- disse mentre mi liberava per poi andarsene.
Mi coprì con la coperta e piansi per tutta la notte, non ho mai avuto così tanta paura in tutta la mia vita...
È oramai passato un anno da quel fatto e non ho detto nulla a nessuno.
Per quanto riguarda Jeff beh per mia fortuna non l'ho più visto, ma ancora vivo nella paura.


One-Shot Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora