13. Amortentia

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-Hai intenzione di tenergli il muso per sempre?- chiese Albus.
Lavorava spalla contro spalla con Rose, Lumacorno li aveva divisi in coppie per la preparazione dell'Amortentia.
-Come sei melodrammatico, cugino- rispose Rose con un sorriso, sporgendosi in avanti per dare un'occhiata alla consistenza del liquido nel calderone e abbassando la fiamma che lo faceva ribollire.
-Diciamo solo per altri due anni e mezzo, il tempo di finire gli studi- aggiunse lei tranquilla.
-Il tuo orgoglio ha dell'incredibile...- borbottò Albus con una smorfia -...vi incontrate ogni notte, possibile che non gli rivolgi ancora la parola?-
Rose sollevò lo sguardo dai petali di rosa che aveva tra le mani, e alzò gli occhi al cielo -Condividiamo un mantello per uscire dal castello, non serve parlare-
-E il branco...?- bisbigliò Albus avvicinandosi.
-Continuo a ignorarlo anche lì. Di solito passa il suo tempo con Aria e Cosette, e io con Kyle- spiegò la rossa.
Albus non insistette, guardò la ragazza che setacciava i petali di rosa accartocciando quelli secchi, e si chiese se fosse il caso di dirle la verità sul quasi-bacio.
Era passata una settimana, e la rossa si intestardiva a mantenere un religioso silenzio a tavola in Sala Grande, e ad evitare il più possibile il biondo quando era con Albus.
Scorpius era tornato a vivere con il naso nei libri, ignorando a sua volta la rossa, solo che stavolta non si rivolgevano la parola nemmeno per bisticciare.
Albus trovava la loro compagnia davvero deprimente.
-Ottimo, Weasley e Potter- esclamò Lumacorno mentre passava tra i banchi e si fermava davanti al loro calderone.
Prese il mestolo con la mano grinzosa e grassoccia, e lo girò nella pozione per testarne la consistenza.
-Mancano solo i petali di rosa. Siete la prima coppia che completa la pozione- disse lui fiero -talentuosi come i vostri genitori...- lanciò un'occhiata a Rose dubbioso -...beh tu come tua madre- si affrettò ad aggiungere, e Rose sorrise.
Di certo Lumacorno non avrebbe tessuto le lodi di Ron Weasley in pozioni.
Li superò andando verso gli altri studenti, e Rose aggiunse i petali di rosa mentre Albus ricominciava a mescolare.
Il contenuto prese a brillare di un colore perlaceo, mentre il vapore si innalzava creando spirali e ghirigori rosati.
-Direi che ci siamo- disse Albus soddisfatto.
-Su! Cosa aspettate!- esclamò Lumacorno comparendo improvvisamente davanti a loro di nuovo, con un'agilità che li stupì, mentre la classe si girava ad osservarli.
Il professore portò il naso a patata sopra la nube perlacea di vapore, e ne trasse un profondo respiro.
-Ah! Ananas!- esclamò lui entusiasta battendo le mani.
-Annusate, forza!- disse lui facendo un passo indietro.
Molti studenti avevano lasciato da parte i loro calderoni, e accerchiato il banco dei due Serpeverde.
Rose notò Alice e Scorpius nella folla, e ignorò quest'ultimo facendo un sorrisetto divertito ad Alice.
Albus si sporse in avanti e ne trasse un respiro restando a guardare il calderone.
-Allora?- chiese Lumacorno.
-Sento... cioccolata, e lavanda- disse lui stralunato, fissando la superficie del calderone.
Rose sorrise, sapeva perfettamente che Alice profumava di lavanda, e considerò che era ora che il cugino lo realizzasse.
-Weasley, forza tocca a te!- disse il professore mentre Albus si allontanava dal calderone.
-No, grazie- rispose Rose con un ghigno, incrociando le braccia al petto.
Lumacorno spalancò gli occhietti acquosi guardandola -Cosa?- chiese stupito.
-Non m'importa sapere di cosa profuma la mia Amortentia professore, io so già di non amare nessuno- spiegò Rose con un'alzata di spalle, mentre gli studenti attorno a loro prendevano a mormorare e spettegolare guardandola.
-Silenzio!- tuonò Lumacorno voltandosi verso la classe, e guardò Rose con uno sguardo carico di compassione, il che fece montare l'irritazione nella rossa.
-Sai Weasley, spesso non ci rendiamo nemmeno conto di chi amiamo davvero, finchè non sentiamo la fragranza di questa pozione...-
-Le ripeto che io non amo nessuno- lo interruppe Rose, non disposta ad ascoltare una lezione di vita, ma Lumacorno la guardò severo e continuò.
-E capisco che ti possa mettere a disagio rendere pubblico il profumo che senti, quindi sei libera di non dircelo se non vuoi- disse Lumacorno paziente, e la ragazza non gli credette affatto.
Rose alzò gli occhi al cielo, e decise di accontentare il professore dato che non sembrava intenzionato a smuoversi da davanti al suo banco.
Lanciò un rapido sguardo scocciato ad Alice, e per sbaglio incrociò quello di Scorpius accanto a lei, distogliendolo subito.
Rose posò i palmi delle mani sul banco, alzandosi sulle punte e avvicinandosi al calderone.
Guardò i riflessi rosati nella superficie, e si decise a inspirare.
Le arrivò subito un intenso odore di pioggia, cannella e per ultimo di menta.
Lumacorno la fissava impaziente, con le sopracciglia alzate dalla curiosità, perciò disse -Sa di pioggia, amo la pioggia-
Si chiese perché avesse sentito profumo di menta, a lei la menta non piaceva.
E di certo non amava nessuno che avesse quell'odore.
Era abbastanza intelligente da capire che Scorpius profumava così, ma lei sapeva già di non amarlo quindi non dette peso alla cosa.
-Nient'altro?- insisté il professore, e Rose incrociò le braccia al petto mettendosi a fissarlo inespressiva, finchè dopo trenta secondi il professore capì il messaggio distogliendo lo sguardo.
-Molto bene! Weasley e Potter siete liberi di andare. Gli altri tornino alla loro pozione su!- esclamò il direttore della casa di Serpeverde, e il gruppetto si diramò tornando ai propri banchi.
-Ah! Weasley!- gridò mentre Rose e Albus erano ormai sull'uscio della porta.
La ragazza si voltò e il professore le ricordò che doveva ancora raccogliere delle sanguisughe per lui.
-Secondo te che voto ci avrà dato?- chiese Albus mentre uscivano dalla classe.
-Siamo i suoi cocchi, Eccezionale mi sembra il minimo- disse Rose con un sorriso.
-Rose tu cos'altro hai sentito nella pozione?- le chiese d'un tratto Albus, fermandosi e appoggiandosi a una colonna in pietra.
-Non importa cos'ho sentito, ho già detto di non amare nessuno- ripeté lei mettendosi accanto al moro.
-E se tu non ne fossi ancora consapevole..? Magari non l'hai accettato-
-Pensa per te...- lo interruppe Rose -...perché sappiamo entrambi che lavanda significa Alice-
Albus sospirò infilando le mani nelle tasche della divisa, e strinse le labbra guardando il muro davanti a sé.
-Raccogli il coraggio e invitala al ballo di Halloween- aggiunse Rose, vedendo che non otteneva reazioni dal cugino.
-Lo farò quando ti deciderai a perdonare Scorpius- ribatté lui, e Rose sbuffò sonoramente.
-Ma insomma! Perché continui a insistere...- borbottò.
-Perché dopo quello che è successo, vi comportate entrambi come due zombie. Sei riuscita a perdonare quello che ti ha fatto Lorcan, perché...-
Rose si staccò dalla colonna e fronteggiò Albus guardandolo decisa.
-Lorcan non significa niente per me, è stato facile passare sopra ciò che mi ha fatto-
-E Scorpius cosa significa per te? Perché deve averti ferita nel profondo, da come ti comporti- disse Albus beffardo.
Rose schioccò le labbra voltandosi arrabbiata, mentre faceva qualche passo nel corridoio avanti e indietro, con le mani incrociate dietro la schiena.
-Hai ragione- concluse lei rassegnandosi -Io ci tenevo a lui, a quanto pare, ecco perché il fatto che mi abbia presa in giro mi ferisce- disse lei alzando le spalle, e decidendo che la migliore opzione era la verità.
Con Albus era sempre così, riusciva sempre a fartela tirare fuori in un modo o nell'altro, con i suoi giochetti psicologici.
-Penso che anche lui tenga a te, sai? Siete cambiati entrambi in questa settimana- le fece notare Albus, mentre osservava il passeggiare avanti e indietro della cugina.
-Se ci tenesse, si scuserebbe- sentenziò lei, alzando il naso all'insù.
-Si scuserebbe di una bugia- disse Albus d'istinto, e Rose fermò il suo camminare girandosi verso di lui, e inarcando un sopracciglio curiosa.
Albus prese un profondo respiro, rendendosi conto che ormai aveva sganciato la bomba e che non poteva rimangiarsela.
-Quanto male la prenderesti se ti dicessi che Scorpius non ha fatto finta di baciarti, ma... l'ha voluto fare per davvero?- disse Albus passandosi una mano tra i capelli scuri e guardando imbarazzato la cugina.
Rose corrugò le sopracciglia e restò a bocca aperta.
-Mi stai dicendo che Scorpius ha cercato davvero di...- Rose si interruppe guardando Albus, mentre sentì un calore inondarle la faccia, appena realizzò la cosa -Perché? E perché dirmi poi una bugia?- chiese lei confusa.
-Non lo sa nemmeno lui- le spiegò Albus -L'ho visto molto confuso al riguardo... ma ignorare il suo momento di debolezza e dirti una balla, deve averlo fatto sentire meglio-
Rose mosse qualche passo e si appoggiò alla colonna accanto ad Albus, stavolta usandola per sorreggersi.
Non sapeva cosa fare ora che era venuta a conoscenza della verità, specialmente perché non si sarebbe mai aspettata una cosa del genere da Scorpius.
Un angolo remoto della sua mente la riportò al profumo che aveva sentito nell'Amortentia.
-Ho sentito il suo profumo, nella pozione prima. Ma io non lo amo Albus, devi credermi, deve esserci un errore...- disse di getto Rose. Si sentiva un vuoto alla bocca dello stomaco e le gambe molli, tant'è che si lasciò scivolare a terra e sedette sul pavimento in pietra, mentre guardava il nulla a occhi sgranati.
-Rose- Albus si sedette accanto a lei, accarezzandole una spalla.
-Non posso sapere di cosa profuma la sua Amortentia, ma secondo me, nel profondo, vi sentite attratti l'uno dall'altro. Per quale altra ragione avrebbe cercato di baciarti?-
-Ma...- Rose tentò di dire qualcosa, ma senza riuscirci.
-Forse è solo una leggera cotta- disse Albus cercando di rassicurarla.
-Quindi non mi ha presa in giro... ma mi ha presa comunque in giro- disse Rose confusa.
Albus rise -Sì, una cosa del genere-
Rose restò in silenzio, con la testa poggiata sulle ginochia mentre la sua mente cercava una soluzione per quella situazione.
-Cosa dovrei fare, oh mio saggio cugino preferito?- chiese Rose con un sorriso abbozzato, e gli occhi blu scuro di Albus si addolcirono a quelle parole.
-Secondo me esiste un solo modo di capire cosa c'è tra voi- le spiegò lui -e cioè passare di nuovo del tempo insieme. Vi farà capire se la vostra è davvero una forte amicizia o...- non finì la frase, e Rose annuì decisa mentre si rialzava in piedi.
-Grazie Al- disse sollevandosi sulle punte per abbracciarlo, e il Potter la strinse a sé affondando il viso nei suoi capelli.
-Penso che andrò al lago a raccogliere le sanguisughe per Lumacorno, e pensare a come affrontare Scorpius, prima o poi- disse Rose staccandosi e abbozzando un sorriso.
Albus la guardò andare via, con i capelli rossi che le rimbalzavano sulle spalle e con il passo saltellante che era solita avere quando era felice.
Restò nei sotterranei ad aspettare che la lezione di pozioni finisse per tutti, e appena Scorpius lo raggiunse, Albus gli chiuse in faccia il libro in cui il biondo aveva seppellito la testa.
-Rose ti aspetta al lago per parlare- lo informò subito.
Scorpius sgranò gli occhi grigi -Davvero? Te lo ha detto lei?- chiese sorpreso.
Albus annuì rassicurandolo, e mentre Scorpius percorreva i passi della rossa, pensò che se la cavava bene come Cupido.
Ora gli restava solo una cosa da fare: affrontare la sua paura più grande.
Dichiararsi ad Alice Paciock senza fare la figura dell'idiota.

Clair De Lune  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora