2 - È il mio dovere

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La stanza non era molto grande, eppure il silenzio e la poca luce che riusciva ad entrare la facevano sembrare immensa. Ormai Aki era abituata a quella sensazione. Si limitava a rimanere in ginocchio e a giocherellare con il pendente che le cadeva sul petto, intrecciando le dita senza pensarci, mentre aspettava che il leader la raggiungesse. I riflessi dell'alba conferivano un tono rameico alla sua divisa, già scarlatta di suo. La divisa di un messaggero.

I messaggeri non erano molto conosciuti. E neanche diffusi. Il loro ruolo era definito come di aiuto per gli  ammazza-demoni, prendendosi cura di loro da dietro le quinte. L'unica informazione divulgabile su di loro. Ciò tuttavia non spiega a pieno la loro funzione. Sparizioni, collegamenti tra nuclei e gestione dei corvi. Questi erano i veri scopi dell'ordine dei messaggeri.

Il clan Gisei, insieme al clan Yume, si occupava delle missioni via terra, mentre il clan Karasu, il più imponente, di quelle via cielo. Le rivalità venivano da sé tra i primi due clan, ma nessuno osava obiettare le decisioni del terzo. Una famiglia così misteriosa da non mostrare neanche il volto. Lo spirito impaziente di Aki l'avrebbe addirittura portata contro di loro se fosse stato superiore a quell'insicurezza e ansia che sorgevano ogni volta che si fissavano le loro maschere.

Un brivido percorse la sua schiena al solo pensiero, interrotto dal fruscio della porta scorrevole: era arrivato.
"Grazie per la tua pazienza.Furono le prime parole dell'uomo, che lentamente avanzava per raggiungere il cuscino dove poi si sarebbe seduto. Era da solo, nessuno delle sue figlie era lì ad accompagnarlo, una condizione che da lì in avanti sarebbe diventata necessaria.
Aki si inchinò appena sentì il rumore dei suoi passi risuonare nelle tegole del pavimento, lo sguardo fisso verso di esso. Non aveva bisogno di una sbirciatina per ricordarsi il volto del signore, martoriato dalla sua malattia per gran parte della fronte. "È il mio dovere, Oyakata-sama."

Le ginocchia dell'uomo si adagiarono sul tenero cuscino di velluto vermiglio quando iniziò a parlare. "Hai già ricevuto il mandato per una nuova spedizione, ma ci tenevo a comunicarti alcune specifiche di persona."
"È un onore per me potervi essere utile." Evitò di dire ad alta voce il suo vero pensiero.
"Aki, hai viaggiato molto nell'ultimo periodo, e te ne sono grato, e proprio per questo ho chiesto di te per questo compito."
"Stai a guardare cosa mi rifila questo..." la mente della ragazza vagava già per indovinare la prossima destinazione. "Se mi va bene, finisco in Corea."
"Durante una delle tue spedizioni, hai mai sentito parlare di una voce riguardante la ragazza fantasma?"
Lo sguardo della ragazza incrociò rapidamente quello dell'uomo, in un espressione di stupore e agitazione.
"Era meglio la Corea."

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Guarda un po' chi torna dopo un mese! Madonna mi sparerei... ma sono stata impegnata con un evento su insta sorry (*coughs * @starcomms_ *coughs*)

Taishou secret:
Il piatto preferito di Aki è la tempura!!! Un segreto um po insignificante, lo so, ma nel prossimo capitolo vi farò vedere la sua faccia nel mio stile quindi dovete accontentarvi di questo. Bye!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 17, 2020 ⏰

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