1 - La messaggera

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«Ah...» un grido quasi soffocato uscì dalla bocca della ragazza dopo essere caduta a terra, stremata. Annaspando con le braccia, cerco di muoversi in avanti, con la faccia schiacciata sul terreno. Versi stroncati e acuti costinsero la sorella, a qualche metro da lei, a coprirsi le orecchie con i palmi.

«Quando sei drammatica! Sei praticamente arrivata.» La donna sedeva goffamente sul portico rialzato su una sedia di legno scuro, come per far ingelosire la ragazza di fronte a lei. Il busto pendeva a sinistra, trascinando in quella direzione il capo e, quindi, quella coda, che ora sfiorava le tegole del pavimento.

«Dammi...un attimo. Ce la faccio.» Sussurrò l'altra, rialzando la testa. A guardarle sembravano quasi la stessa persona. Stessi occhi color nocciola che brillavano alla minima fonte di luce. Una cascata di capelli rossi che apparentemente scendeva senza nodi, tanto erano fini. Il corpo apparente gracile era coperto da una divisa da ammazza-demoni per la più giovane, mentre la donna indossava un semplice kimono color ciliegia, il ventre gonfio ben evidente.

«Finalmente, Aki!» Sospirò la donna seduta. La sorella si era appena serata al suo fianco sul pavimento di tegole scure, mentre cercava di riprendere fiato.

«Perché le divise invernali da messaggero sono così pesanti?» Cercò invano di rialzarsi.

«Per il freddo, ovviamente. Metti caso devi scalare una montagna, lo faresti in maniche corte?" Ovvio che no.» La voce era leggera e tranquilla, quasi soporifera.

«Facile per te parlare, Natsu. Per altri due mesi la tua unica preoccupazione sarà quella di scaricarmi ogni incarico.»

«A proposit-»

«No!» Non la lasciò neanche finire. Sapeva già cosa sarebbe successo. «Sono appena tornata da una missione a non so quanti chilometri da qui e già vuoi affidarmene un altra? No grazie.» Provò di nuovo ad alzarsi «Ho bisogno di acqua.»Disse prima di crollare totalmente a terra.

«Ci penso io. Tu rimani qui.» La sorella si alzò e si diresse all'interno dell'abitazione.
Quando uscì teneva in mano sia in bicchiere riempito fino all'orlo e una lettera già aperta.
Passo entrambi gli oggetti alla ragazza. «Dato che non c'eri quando mi hanno consegnato la lettera con l'incarico, il tuo incontro con Oyakata-sama sarà domani. Meglio se dormi fino ad allora.»

Aki, dopo aver svuotato il bicchiere, riuscì finalmente a trovare le forze per alzarsi, trascinandosi verso il suo futon. Si cambiò velocemente e si infilò subito sotto le coperte; aveva ancora la lettera in mano. Il sigillo era già stato strappato, quindi sicuramente Natsu l'aveva già visionata. Iniziò a leggere ad alta voce, sperando così di non perdere il filo data la sua stanchezza.

«"Tredicesimo incarico dell'anno...bla bla bla...se ne dedicherà la famiglia Gisei"... ti pareva! Tre clan di messaggeri e lo scaricano a noi. Comunque..."si presenta il seguente caso: sparizione di ammazza demoni per cause ignote." Caccia a un fantasma! Il mio preferito» Il tono della ragazza degradava di parola in parola. Non molti dettagli erano messi su carta, quindi sarebbe stato Oyakata-sama in persona riferirglieli, come l'identità del ammazza-demone, se la possibilità di morte era alta o meno, e soprattutto il luogo di sparizione.
Aki era distrutta, voleva assolutamente dormire. Ripose la lettera al fianco del cuscino e lascio che le coperte la affogassero.

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"Farò capitoli più lunghi" -cit.

Questo capitolo doveva includere anche l'incontro con oyakata-sama ma ho procrastinato troppo.

Taishou secret:
La tecnica principale del clan Gisei è il respiro delle stagioni. Ogni sorella ha il nome della stagione che riesce a governare meglio. E, sì, sono state "obbligate" dai genitori a specializzarsi in una certa tecnica.
Ma a nessuna pare dispiacere.

Yurei no kokyou - KNY Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora