Neve.

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Wothar scendeva dal ripido colle senza riuscire a controllarsi; la ferita alla zampa si faceva sentire, doveva cercare un riparo per la notte.
Man mano che scivolava giù per il pendio, senza controllo, sentiva la forza mancargli, .
"Questa è la fine, non posso lottare all'infinito" pensò.
Wothar era un Lupo, gli occhi ambrati e la pelliccia nera come la pece. Ritrovarselo davanti nella notte voleva solo dire sfidare la morte. Era orgoglioso di quello che era, uno degli ultimi Lupi Neri della Foresta Benedetta. Il suo branco, uno degli ultimi, era stato sterminato da Re Awen, l'Oscuro Padrone del Piano Parallelo.
"Athar, Greyi, fatemi sopravvivere un'altra Alba, vi prego".
Gli occhi del Lupo si chiusero, vide il buio più totale. Il corpo continuò la sua corsa nel vuoto, ed un ululato si levò verso il chiaro di luna.

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"Padre?"
"Sì. Porta Ferneke con te, recuperate il Lupo e portatelo nella grotta più vicina alle pendici del colle. Rimanete al riparo finché sarà necessario. E ricordatevi, niente tracce di sangue; coprite quanto più vi è possibile, il Padrone non deve sapere nulla della sua salvezza. Tutto chiaro?".
"Tutto sarà fatto, come tu ci hai ordinato".

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"Astrid, perdonami cara, non ce l'ho fatta".
Wothar rinsavì, e nell'attimo di lucidità, pensò alla sua compagna, anch'essa una delle ultime rimaste del branco, nonché compagna da quando erano null'altro che cuccioli. I suoi occhi verdi come due smeraldi gli avevano da sempre trasmesso calma e sicurezza, un rifugio dove trovare pace quando tutto andava male.
Gli occhi del Lupo si stavano chiudendo, quando sentì un piccolo colpo sul cranio, talmente lieve da risultare impercettibile: Wothar non ebbe la forza di girarsi, ma comprese che era Astrid, che lo prese per la collottola, nel tentativo di trascinarlo nel piccolo nido che si era creata.
"Ho avvertito il pericolo" disse subito lei.
"Mi sono spinta fino ai Confini per salvarti, ti avevo avvisato che sarebbe stato un suicidio!"
"Cara, non è nulla. Non pensavo nemmeno di riuscire a tornare, direi che mi è andata più che bene". Wothar sghignazzò.
"Non dovresti nemmeno essere qui...".
"Se tu non ci sei, lo sai che io non resisto, e nemmeno loro".
"È un rischio troppo immenso, Astrid. Se gli Emissari arrivano, e lo sai che arriveranno, non esiteranno: faranno fuori prima me, e poi voi".
"Non pensarci, ora: ti porto alla caverna, poi uscirò a cercare aiuto. Hai perso troppo sangue per riuscire a venire con me, quindi te ne starai buono, sdraiato, a riposarti".
"Credi che arriverà qualche Umano?"
"Non lo so, Wothar. Tanti si stanno unendo alla causa di Awen, ma voglio essere fiduciosa, voglio confidare nel fatto che qualcuno di buono ci sia ancora". Astrid era preoccupata; lei e Wothar erano tra gli ultimi Lupi rimasti, e le altre coppie del branco erano disperse per il Regno, probabilmente nemmeno erano sopravvissute alle ronde degli Emissari. Non erano gli ultimi rimasti, certamente, ma una delle ultime coppie di Lupi, quello sì. Quello che le importava di più, ora, era sopravvivere, e riuscire a salvare il suo compagno, e tutto quello che avevano creato.
"Wothar? Resta con me, tesoro, siamo quasi arrivati".
"Pensa a te, cara, e a quello che hai. Io cercherò di rimanere lucido, ma sento la Madre avvicinarsi...".
Wothar sentì la voce della dolce Astrid allontanarsi, che insisteva ed implorava il Lupo di rimanere con lui. A nulla servirono le suppliche di Astrid, e di nuovo, buio.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 21, 2020 ⏰

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