Capitolo 4 - La Festa

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<<Tu questa me la chiami casa Scar!?>> chiedo sconcertata sbattendo la portiera della macchina <<Umh, siì>> risponde con voce dubbiosa trascinando la vocale.

<<Buono a sapersi>> dico sarcastica affiancandola, in risposta scrolla le spalle e si dirige verso il grande cancello che dà sul giardino immenso della villa, e non casa, di Jon, lasciato aperto per permettere l'accesso a chiunque. 

"Suvvia Ley non fare la puntigliosa e la guastafeste, divertiti piuttosto!" 

Sbuffo sonoramente alzando lo sguardo per dare una veloce occhiata a quella "casa" e immaginando già le innumerevoli volte in cui mi perderò stasera. 

Ignoro la mia vocina e raggiungo la mia amica ormai arrivata all'entrata. 

Appena entriamo l'aria fredda viene sostituita dal calore della casa, una puzza di alcool ed erba mi invade le narici, la canzone che risuonava ovattata in giardino adesso rimbomba nelle mie orecchie susseguita da tante altre remixate, i miei occhi ci impiegano qualche secondo per abituarsi ai tanti led e lucine fosforescenti che illuminano la stanza rendendo allo stesso tempo irriconoscibili le persone.

Mi giro verso Scar ma, come pensavo è già sparita <<inutile cercarla>> borbotto tra me e me alzando gli occhi spazientita. 

Mi guardo intorno cercando le scale che mi porteranno al piano superiore quando le adocchio alla mia destra, faccio un respiro di sollievo costatando che per raggiungerle non devo superare tutta la massa di ubriachi che ballano in pista, entro nella prima stanza non chiusa a chiave e sistemo il mio cappotto con la borsa sperando di trovarlo a fine serata.

Adesso l'unica cosa da fare è "bancone degli alcolici!!" oh, vocina questa volta non potrei essere più d'accordo con te. 

<<Ehi rossa! Cosa vuoi da bere?>> grida il barman per farsi sentire, ci penso su mentre mi siedo su uno sgabello all'estremità del bancone <<Fai tu, sorprendimi!>> urlo a mia volta per farmi sentire, mi rivolge un mezzo sorriso e si mette all'opera mentre io osservo ammaliata i suoi movimenti prima aggraziati, dopo rapidi e morbidi in quello che penso si chiami "Working flair".

Chissà come Jon abbia trovato questo schianto.

"Chi se ne frega Ley! Guarda che capelli e che occhi!! E le spalle!! E che braccia!!" 

Già, vocina è proprio bello.

"Guarda! Gli si è alzata la maglia! Hai visto quella "V" perfetta vero?" sospiro pesantemente.

Oddio!! Mi si blocca il respiro in gola. Succede tutto velocemente: la bottiglia appena lanciata in aria dal ragazzo si avvicina pericolosamente alla mia faccia, allarmata guardo il ragazzo girato di spalle per prendere il bicchiere, strizzo gli occhi preparandomi all'impatto ma l'unica cosa che sento è il rumore del vetro a contatto con il marmo freddo del bancone <<Ecco a te.>>

Apro gli occhi ritrovandomi lo sguardo divertito del barman, guardo la bottiglia che si trova nelle sue mani, arrossisco e sposto lo sguardo sul bicchierino pieno. 

Che figura..

<<Scusa se ti ho spaventata, ma hai detto tu di sorprenderti!>> un sorriso fa capolino spontaneo e gli rivolgo uno sguardo divertito <<E ci sei riuscito, sei stato fantastico>> dico sincera <<Peccato io abbia perso il finale>> curvo le spalle prendendo lo shottino e portandolo alle labbra <<Non preoccuparti, se ti va uno di questi giorni ti rifaccio lo spettacolo completo>> ammicca rivolgendomi un sorriso smagliante accompagnato da un'occhiolino, strabuzzo gli occhi e quasi mi strozzo con la mia stessa saliva. 

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 19, 2020 ⏰

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