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Giorno Seguente
Mi ritrovo a camminare nel silenzio e nel freddo mattutino, come avevo già fatto tante volte. In genere, queste passeggiate erano associate alla tristezza, alla solitudine e al desiderio di incontrare qualcuno.
Quella mattina, però, camminavo per ritrovare me stessa, per rincontrare quel ragazzo che aveva trascorso poche ore di compagnia con me.
Mentre camminavo per arrivare a scuola, vedevo il suo volto, i suoi occhi e il suo sorriso.
Meglio non pensarci per non rovinare tutto...

Si, era stato molto gentile, mi aveva offerto un gelato e portata al parco per stare un po' insieme. Ma ripensando era una cosa patetica. Ancora una volta mi trovo di fronte un ragazzino: adesso, però, non mi chiedeva una penna, ma un po' di compagnia. Ripenso al mio passato e, per la prima volta, mi perdonai: la colpa non era stata mia, ma di quel ragazzo insicuro che aveva rinunciato al primo tentativo. Entrambi non avevamo commesso alcun errore, e questo è un enorme sollievo per me.
Ma ora la situazione era diversa. La vita mi stava lanciando una sfida. Non sono più una bambina, devo scegliere. Vorrei credere che sono innamorata di qualcuno che non conosco e che non rientrava nei miei piani.

Tutti questi mesi di autocontrollo, di rifiuto dell'amore, hanno prodotto esattamente il risultato opposto: farmi coinvolgere dalla prima persona che mi ha dedicato un'attenzione diversa.
Per fortuna, non ho avuto il suo numero di telefono, non so dove abita, posso perderlo senza colpevolizzarmi per essermi fatta sfuggire l'occasione.
E in tal caso, anche se ormai l'avrò perduto, mi sarò sempre guadagnata un giorno di felicità nella mia vita.

Arrivai subito a scuola e fortunatamente le ore passarono abbastanza in fretta.

Uscita da scuola mi diressi lungo il viale per poi svoltare subito a destra. Era lì, di fronte a me.. non sapevo cosa fare.
«Hey ciao».

«Ciao, tutto bene?».

Era più bello del solito.

«Si grazie. A te come va?».

«Tutto bene. Ti va di uscire oggi?». mi chiese.

«Beh.. non saprei».

«Tieni ti lascio il mio numero, appena puoi chiamami».

Mi diede un fogliettino di carta con sopra il suo numero. Dannazione non voglio illudermi. Questo è un pretesto per chiamarlo e uscire con lui.
«Okay».

«Bene, allora ci sentiamo. Ciao».

Se ne andò, lasciandomi lì impietrificata con il fogliettino in mano. Non sapevo cosa fare, se lo avrei chiamato o meno. Ero assalita da troppi pensieri.

Mi venne incontro Kate.

«Hey, chi era quel figo?».

«Un amico».

«Ma cos'è quello?».

Chiese indicando il fogliettino.

«Mi ha lasciato il suo numero. Ieri sono andata al negozio di dischi e lo incontrato lì. Mi ha invitato a prendere un gelato».

«Devi raccontarmi tutto! Ora!!».

Mi misi a ridere e durante il tragitto verso casa dovetti raccontare per filo e per segno tutto.

Ci accorgemmo che qualcuno era dietro di noi.. ma continuammo a camminare.
Cavolo era lui! Si mise di fianco alla strada, ma si teneva più dietro rispetto a noi.

«E' lui! cosa facciamo».

Bisbigliai a Kate.

«Tranquilla, continua a camminare».

Non avevo voglia di girarmi, anche perché lui non mi aveva detto di tornare a casa insieme, per esattezza non sapevo nemmeno dove abitava. Affrettai il passo per tornare al più presto a casa, e Kate mi seguiva, ma fu inutile perché lui mi chiamò.

«Hey Julia».

«Hey».

«Non mi ero accorto che facevamo la stessa strada. Abiti di qui vero?».

«Si alla fine di questo viale».

Mi nascondeva qualcosa, fin dal primo momento che l'avevo visto mi ricordava quacosa, qualcuno.. ma non mi soffermai a lungo su di lui, lo conoscevo appena.

«Bene, allora possiamo fare questo tratto di strada insieme».

Passarono delle ragazze ma subito Austin si mise il cappuccio, come se si volesse nascondere da qualcuno.. ma da chi?

«Certo. Ti presento Kate».

Kate imbarazzata si presentò.

«Piacere io sono Austin».

Proseguimmo così fino a casa.

«Ecco siamo arrivate».

«Si lo so..».

Come faceva a sapere che abitavo lì? C'erano tante cose che non sapevo spiegarmi, ma andavo di fretta, gliene avrei parlato la prossima volta.

«Ah.. beh, allora ci vediamo. Ciao ».

«Certo. Ciao».

«Ciao Kate, ci vediamo domani».

Saluti Austin e Kate ed entrai in casa, posai lo zaino in camera e andai in bagno per lavarmi le mani, scesi giù per pranzare.

ANGOLO AUTRICE
Scusate se ci ho messo molto tempo, ma sono stata molto impegnata. Spero che vi stia piacendo!!!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 29, 2014 ⏰

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AUSTIN MAHONE ~Undici Minuti~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora