Chi ama, crede.

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Salvo il file con le ultime modifiche che ho apportato e spengo il computer per posare poi gli occhi sulla lettera ancora chiusa che è arrivata questa mattina. Prendo un respiro e la infilo in borsa prima di decidermi ad uscire di casa ed andare verso l'aeroporto per poi prendere il volo che mi porterà di nuovo tra le braccia di Daniel.
Sono passati sei anni dalla nostra lista dei pro e dei contro, cinque anni dalla nostra fuga in solitaria in un ufficio del comune di Perth dove ci siamo sposati, quattro anni dal primo di innumerevoli test negativi e dalla mia prima iniezione, tre anni da quando ho detto basta e guardandoci negli occhi abbiamo capito che un figlio totalmente nostro, sangue del nostro sangue non avremmo mai potuto averlo. Tre anni di carte, tre anni a passare da un ufficio all'altro, per poter adottare un bambino, tre anni ed ora la risposta pesa come un macigno nella mia borsa. Mi passo una mano sul viso, porto le ciocche dei miei capelli dietro le orecchie e mi strofino il collo prima di alzarmi dal sedile e scendere finalmente dall'aereo.

Prendo un respiro prima di entrare nel box e lascio cadere la borsa sopra il divano prima di estrarre la lettera e tenerla tra le mani. Ho bisogno di Daniel. Quando finalmente la porta si apre ha la fronte corrugata quando si accorge della mia presenza "Avevamo detto che ti avrei aspettato a casa. Lo so. Ma è arrivata la lettera e non posso più aspettare" allungo il braccio e gliela porgo, la afferra e chiude la porta alle sue spalle anche con un giro di chiave, lo guardo appoggiare il casco sulla scrivania e aprirsi la tuta prima di sedersi sul divano sul quale lo raggiungo "Quanto sei in ansia?" - "Come te. Dani, voglio davvero adottare quella bambina" lo guardo con gli occhi lucidi mentre ripenso a quel pochissimo tempo che abbiamo passato con lei. "Ti amo. Comunque vada" annuisco e mi avvicino ancora di più a lui che alza il braccio per circondarmi le spalle ed io appoggio la testa sul suo petto, proprio sopra al cuore che gli sta battendo all'impazzata "Ok, allora apriamo questa maledetta lettera" - "Dovresti imparare a moderare il linguaggio, sai nell'eventualità.." lascio la frase sospesa a metà mentre fisso le sue dita strappare la carta della busta per estrarre il foglio "Pronta?" - "No. Quindi leggi e basta" chiudo gli occhi sperando per l'ennesima volta di poter aprire gli occhi e poter stingere Naomi tra le braccia, stringo la sua maglietta in un pugno mentre lo sento leggere, poi di colpo si ferma, il suo cuore accelera, apro gli occhi e lo guardo con gli occhi lucidi ed il labbro che trema "È nostra.. è nostra figlia" mi arrampico sul suo corpo e mi stringo a lui, piangendo con lui, espellendo in qualche modo tutta la nostra ansia e la paura che con il passare degli anni abbiamo sempre e solo accumulato.

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Quando Michael bussa per l'ennesima volta alla porta mi asciugo le lacrime e lascio andare Dani che fa scattare la serratura ed apre la porta. Sta per dirgli qualcosa ma si blocca appena nota i suoi occhi arrossati "Che diavolo sta succedendo?" Mi alzo dal divano e circondo i fianchi di Daniel con un braccio appoggiando la testa sul suo petto "Naomi è nostra figlia" Dani inizia a ridere mentre mi circonda le spalle e Michael rimane pietrificato davanti a noi "Cioè.. Tu.. Voi.. Oh mio Dio, diventerete genitori!" Inizia a ridere prima di attirarmi al suo petto e stringermi in un abbraccio "Ok, ora smettila" Daniel si muove dietro di me e mi attira al suo corpo "Comunque, nonostante questa fantastica notizia, muoviti, vai ad allenarti" gli indica la porta mentre lui si abbassa e mi lascia un bacio a fior di labbra "Ti amo" - "Anche io, e non farti male" ride scuotendo la testa prima di avviarsi verso la stanza adibita a palestra "Sono davvero felice per voi, ma sei sicura? Ora avrai due bambini a cui badare" scoppio a ridere "Beh, almeno ci sei tu che mi dai una mano con quello un po' più grande!"

"Andiamo a festeggiare?" Lo guardo mentre euforico inizia a spogliarsi davanti a me con ancora la porta della stanza aperta "Il tuo podio o per Naomi?" Fa alcuni passi verso di me e mi afferra dalle cosce per baciarmi "Per tutto, anche per noi" gli circondo il viso con le mani e lo guardo negli occhi, è sempre stato perennemente sorridente ma oggi lo è molto più del normale "Daniel Joseph Ricciardo, sei pronto a mettere la testa a posto e diventare un padre modello per nostra figlia?" - "Sono già un modello, non te lo ricordi?" Rido e lo bacio "Devi mettere seriamente la testa a posto" - "Te lo prometto. Prometto di continuare ad amarti, prometto di continuare ad afferrarti per non farti cadere, prometto di aiutarti con Naomi, prometto di placare alcune tue ansie e paranoie che avrai su nostra figlia, e prometto di amarla tanto quanto amo te" prendo un respiro e lo guardo con gli occhi lucidi "Ti amo, e andiamo a festeggiare per tutto questo"

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