I primi giorni dopo quella notte furono bellissimi. Le due vivevano come in una bolla, dove tutto andava bene. Non appena ne avevano l'opportunità si scambiavano occhiate, abbracci, carezze; stavano quasi sempre insieme, a volte anche senza scambiarsi una parola, tutto quello che volevano dirsi se lo dicevano con uno sguardo, con un sorriso. Quando si trovavano da sole le loro labbra si erano desiderate più volte, ma mai si erano davvero incontrate, solo sfiorate, assaporate con lo sguardo; entrambe si chiedevano il perché, non si erano più baciate da quella notte, la risposta è che tutte e due erano troppo orgogliose, non osavano fare il primo passo. I giorni passavano velocemente sul set, si avvicinavano sempre di più alla fine, il clima era davvero teso, si sentiva la tristezza e la malinconia all'idea di dover abbandonare tutto questo per sempre. Era davvero difficile per tutti, ormai erano come una grande famiglia, e per un attore abbandonare un personaggio che ha significato tanto nella loro vita è una cosa davvero triste e complessa, è come se ti portassero via uno strato di te stessa. Najwa aveva vissuto questo addio a Zulema in maniera peggiore rispetto ad altri, soprattutto da quando le era stato detto che fine avrebbe fatto il suo personaggio. Ci aveva messo un po' a metabolizzare la notizia, giorni scuri, sia per le pessime giornate, pioveva continuamente, sia per l'atmosfera sul set. Najwa era quella che solitamente animava tutti, con battute o semplicemente con il suo essere, ha questo meraviglioso potere, emanare allegria, ma in quei giorni era davvero giù di morale e questo andava a influenzare anche tutti gli altri. Anche Maggie aveva risentito del clima cupo, era molto più suscettibile e irritabile. La bolla di felicità e tranquillità, nella quale le due vivevano, piano piano si sgonfiò, sempre di più, sempre di più, fino a scoppiare di botto. Si allontanarono, man mano che i giorni passavano, ogni mattina erano un passo più lontano l'una dall'altra. Ripresero i litigi sul set, per motivazioni inutili e trascurabili, per lo più per scelte, non condivise, prese dalle due sui rispettivi personaggi. Un giorno di quelli una discussione si fece più accesa del solito, quella tensione non risolta tra di loro cominciava ad avere un certo peso; si sbraitavano addosso cose senza senso. La cosa si concluse con le due che si allontanarono, in direzioni opposte, dal set. Maggie, mentre si allontanava a testa alta, scoppiò a piangere, un pianto a singhiozzi, quei litigi facevano male, molto male, ma erano troppo occupate a tenere in alto la corona dell'orgoglio per rendersene conto. Da quel litigio le due non si parlarono più fuori dal set, ed anche li erano fredde e indifferenti l'una verso l'altra. Le cose peggiorarono dopo poco, una sera in cui Najwa girava con pochi altri, Maggie non era presente, cominciò a sentirsi male, per il freddo, lo stress, la tensione, il fisico ne risentiva, crollò tutto d'un tratto e furono costretti a chiamare un'ambulanza per portarla in ospedale. Stette male tutta la notte. La mattina dopo dovette tornare obbligatoriamente sul set, quel giorno avrebbero dovuto girare la scena della morte di Zulema. Per Najwa, che ancora non si era ripresa del tutto dalla nottata, fu molto difficile. Tra dolori, preoccupazioni e ansie, causate anche da una bionda di nostra conoscenza; le due avrebbero dovuto correre per molto con delle scarpe non adatte e con i piedi doloranti. Maggie dopo le prime prove si stava già lamentando, borbottava tra sé e sé. Si lamentava delle scarpe, del fatto che facesse troppo freddo e di molte altre cose abbastanza inutili e insensate. Era la tristezza e la malinconia a farla parlare così, da quando era arrivata sul set si era già commossa e aveva pianto diverse volte. Najwa come suo solito le rispose, dimenticandosi per un secondo delle loro divergenze, con una battuta.
<<Pensa a me bionda, sono stata in ospedale tutta la notte. Ieri sera hanno chiamato un'ambulanza per venirmi a prendere, sono tutta un dolore, non so neanche se riuscirò a restare in piedi. E tu mi vieni a dire che con le scarpe col tacco non riesci a correre?! >>
Scoppiò a ridere, seguita appena da Maggie. Subito dopo, però, si ricordarono cosa c'era stato tra loro e, di botto, smisero di ridere. Quasi tutto il cast, i produttori e tutti i membri di quella grande famiglia, quel giorno
piansero. Dire addio ad un personaggio iconico come Zulema, che li aveva accompagnati per tutto questo tempo, era stata una cosa quasi straziante... Anche Najwa si era commossa; ma in quel momento non versò neanche una lacrima. Non era riuscita ancora ad accettarlo ed in più non stava per niente bene. Quella terribile giornata, finalmente, arrivò al termine. Alcuni avrebbero dovuto girare un'altra scena, ma Najwa e Maggie avevano finito e sarebbero potute tornare a casa. La donna sì era messa d'accordo per tornare con Itziar (Goya), ma quest'ultima tardò sul set. La donna vagava per il luogo quasi con aria sperduta, si guardava intorno studiando il posto in cui si trovava. Le piaceva molto, gli sceneggiatori erano riusciti a trovare un luogo che ricordava a pieno un deserto. Si voltò verso il sole chiudendo gli occhi e stringendo le labbra, si beava di quei pochi raggi caldi del primo pomeriggio. Grandi nuvoloni scuri si facevano strada all'orizzonte.
<< Ora diluvia cazzo>> disse la donna fra sé e se mentre prendeva l'occorrente per girarsi una sigaretta. Una volta pronta la mise in bocca e la accese facendosi un primo tiro. Si sedette su una grossa pietra, era vicino a dove avevano lasciato le auto, almeno avrebbe visto uscire Itziar, una volta che questa avesse finito di girare. Continuava a fumare, giocando con il grigio che le usciva dalla bocca, lo sguardo era posato sull'orizzonte e sulle prove dell'imminente acquazzone.
Maggie dopo essersi cambiata e dopo aver raccolto le sue cose si era diretta verso la sua auto. Aveva poggiato la borsa e il suo zaino nella parte posteriore e poi aveva aperto la portiera per salire in macchina. Si prese un secondo per guardarsi intorno, c'erano dei grossi nuvoloni, se non si fosse sbrigata avrebbe preso l'acqua. Guardò in direzione del sole con gli occhi socchiusi, portò le mani sugli zigomi arrossati, un po' per la fatica, un po' per il vento e un po' per la sabbia che si alzava ogni qualvolta una leggera brezza si alzasse. Vide una figura, che le appariva fra i raggi, per mettere a fuoco chi fosse dovette mettersi una mano sulla fronte, per ripararsi dal sole. Non appena riconobbe Najwa face un grande sospiro, rimase a fissarla per un po'. Infine si morse il labbro e chiudendo la portiera si avvicinò alla donna.
Najwa stava ancora fumando quando una voce arrivò al suo orecchio. Non c'era bisogno di voltarsi per capire chi potesse essere, conosceva bene quella voce.
<<tra poco piove>> disse la bionda, osservandola da vicino; lo sguardo era fermo e forte. Najwa face un altro tiro sempre senza voltarsi a guardarla.
<<ho notato>> rispose la rossa, schiccherò la sigaretta abbassando appena lo sguardo e stringendo le labbra. Voleva mostrarsi forte.. ma soprattutto indifferente, nei confronti di Maggie, era una sfida complessa, non le era per niente indifferente, evitare il suo sguardo era la cosa più difficile che avesse mai tentato di fare. Sarebbe stata ore e ore ad osservarla, i loro occhi incatenati, studiando, assaporando. Dannato orgoglio.
<<allora che fai?>> la bionda chiese ancora, mordendosi impercettibilmente il labbro. Najwa fece un ultimo tiro e poi gettò il mozzicone a terra. Maggie seguì il gesto con gli occhi poi tornò ad osservare l'altra. Finalmente, questa, voltò lo sguardo e i loro occhi si (ri)trovarono. Si osservarono per pochi secondi, il tempo era deformato, nessuna delle due riuscì a capire davvero quanto ne fosse passato.
<<aspetto>> rispose Najwa spalancando appena gli occhi e stringendo con forza le labbra. Maggie abbassò lo sguardo leccandosi le labbra secche per inumidirle. Najwa la osservava e notava ogni suo gesto, sospirò e cominciò a mordicchiarsi l'interno della guancia, chiaramente in difficoltà, cercò di nasconderlo il più possibile. La bionda tornò a guardarla.
<< ti do io uno strappo a casa>> disse seria facendo cenno con la testa alla sua auto. Il silenzio che seguì questa affermazione fu quasi assordante, le folate di vento più forti facevano muovere i loro capelli disordinatamente. Najwa guardò la bionda e dopo essere scesa lentamente, e con una piccola espressione di dolore, dalla pietra su cui era seduta si avvicinò a lei a testa alta.
<<certo>> rispose con un sorrisetto di sfida. Aveva accettato la competizione, un vincente non si tira mai indietro. Maggie la guarda e ridacchia avvicinandosi di più a lei, anche lei a testa alta. Si avvicinò così tanto che entrambe potevano sentire il respiro dell'altra sul volto. Si guardavano fisse negli occhi, stettero così per diversi attimi. Maggie spostò lo sguardo per un secondo sulle labbra di Najwa avvicinandosi ancora un po'. La rossa sussultò e anche lei abbassò lo sguardo, non si sarebbe spostata. Maggie sorrise quasi sfiorando le labbra di Najwa. Le due si desideravano volevano molto di più. Tutto d'un tratto, però, Maggie cominciò ad abbassarsi lentamente, sempre guardandola negli occhi. Si chinò a terra e raccolse il mozzicone che Najwa aveva gettato poco prima. Quest'ultima rimase di stucco inizialmente, poi chiuse gli occhi e portò appena la testa indietro capendo.
<<questo lo buttiamo in un cestino>> disse la bionda rialzandosi e portando in alto il mozzicone che aveva in mano. Sul volto aveva un ghigno di vittoria e guardava l'altra donna con sguardo quasi fiero. Najwa la guardò sospirando e mordendosi un labbro accettò la sconfitta. Ridacchiò.
<<andiamo o no?!>> disse alla fine avviandosi verso l'auto di Maggie. Quest'ultima scuote la testa sorridendo appena e poi, sorridendo, la segue.
Il viaggio fu lunghissimo nella mente delle due, Najwa aveva lo sguardo fisso fuori dal finestrino, non osava spostarlo. Aveva sorriso amara, più volte, ripensando all'accaduto di poco prima. Maggie ogni tanto la guardava di sfuggita, aveva aperto la bocca più di una volta per dire qualcosa ma si era subito pentita poco dopo. Continuava a guidare in silenzio, guardando la strada concentrata. Dopo un po' il silenzio cominciò a farsi insistente e pesante da sopportare, la bionda accese quindi la radio. Continuava a lanciare sguardi veloci alla donna seduta in maniera scomposta al suo fianco. E poi si meraviglia del mal di schiena pensò la ragazza spalancando un po' gli occhi e tirando le labbra in un piccolo sorriso.
My mother said I'm too romantic
She said, "You're dancing in the movies"
I almost started to believe her
Una volta entrate nel centro di Madrid, molto vicino alla casa di Najwa, si trovarono bloccate nel traffico. Il cielo si stava scurendo.
<< Merda..>> esclamò la bionda portandosi una mano tra i capelli e massaggiandosi appena la cute.
Najwa sbuffò e sedette, finalmente, composta. Maggie la guardò e si morse il labbro.
<< Hai intenzione di non rivolgermi nemmeno una parola? >> chiese quasi spazientita, accompagnando le parole con un sospiro. La rossa non rispose e stringendo le labbra fissò fortemente lo sguardo sulle auto ferme davanti a loro. Finalmente il traffico si sbloccò.
<< Non ci posso credere >> ridacchia la bionda << davvero Najwa.. non riesco a capirti>> disse guardandola di sfuggita.
<< Ti stai comportando come una cazzo di quindicenne >> a queste parole, subito najwa si voltò osservandola, ma non disse nulla, la lasciò finire.
<< non abbiamo precisamente l'età per tenere il broncio porca puttana>>
Najwa la guardava e corrugò le sopracciglia, strinse i denti.
<< Come cazzo mi hai chiamata?? >> alzò un po' il tono della voce e la guardò fissando lo sguardo sulla ragazza.
In quel momento arrivarono sotto casa di Najwa e la bionda parcheggiò l'auto. Una volta spento il motore si voltò completamente verso la donna.
<< Ti ho chiamata quindicenne >> disse con sicurezza con un mezzo sorriso, che esprimeva tutta la rabbia che provava in quel momento. Najwa la guardò quasi con disprezzo.
<< Brutta bastarda.. figlia di puttana >> disse quasi urlando. Poi apri con forza la portiera precipitandosi fuori. Si sbatte dietro la portiera con forza e cominciò ad avviarsi verso casa sua cominciando a salire le scale del suo palazzo.
<< Ma come ti permetti.. vaffanculo >> continuava ad urlare, attirando anche l'attenzione di molti passanti.
Anche la bionda si precipitò fuori dall'auto, seguendo l'altra donna.
<<Intanto figlia di puttana sarà tua madre.. e poi cazzo Najwa è la verità, ti stai comportando come una bambina>> continuava ad urlare, a sua volta, anche Maggie.
<< Apri gli occhi cazzo, non credi di star esagerando??>> la ragazza seguiva Najwa sulle scale, quest'ultima dal canto suo le saliva quasi ringhiando dalla rabbia. Dopo poco vedendo che la bionda non demordeva e continuava a seguirla imperterrita si voltò di botto. Con il volto teso e deformato dalla rabbia la bloccò dalle spalle e la spinse al muro. Maggie in un primo momento ci rimase di stucco, spalancò gli occhi e il suo respiro accelerò, guardava la donna, i loro volti appena arrossati.
<< Senti bionda>> cominciò a dire Najwa con un tono di voce piuttosto alto e trattenendo a stento la grandissima rabbia. Puntava un dito contro la ragazza.
<< Credi che io abbia voglia ogni giorno di discutere con te? Credi che sia facile per me? Credi forse che non me ne freghi un cazzo?>> abbassò il dito ma continuò a tenerla ben attaccata al muro. Ad ogni parola si avvicinava al suo volto e la voce doveva scivolare fra i denti stretti dalla rabbia.
<<fa male cazzo>> il labbro le tremò appena e una singola lacrima solitaria le scivolò sulla guancia. Maggie vide la lacrima scendere, osservava quasi basita il comportamento della donna. Non diceva una parola, ascoltava e basta.
<<fa male dover urlare contro alla persona che ami, ogni giorno, per cose inutili porca puttana>> Najwa respirava velocemente e guardava, quasi con occhi spalancati la ragazza che aveva davanti. Quest'ultima la guardava fissa, ci mise un po' per elaborare il contenuto di questa ultima frase, ma quando la vide nitida nella sua mente rilassò il corpo teso e quasi si lasciò andare al tocco rabbioso e violento della rossa.
<<lo capisci cazzo??>> Najwa scosse appena la bionda, erano talmente vicine, i loro nasi si sfioravano.
<<Cosa hai detto??>> dice tranquilla Maggie guardando l'altra negli occhi
Najwa capì cosa intendeva la bionda, abbassò lo sguardo leccandosi le labbra e si allontanò dalla ragazza mollando la presa. Maggie, al contrario si avvicinava all'altra.
<<Hai detto che mi ami>> lo disse guardando il volto di Najwa che pochi secondi dopo alzò lo sguardo, ormai non si tornava indietro, era stato detto. Maggie scosse la testa.
<<Cazzo Najwa.. stavo cominciando a pensare che non sarebbe mai successo>> mentre diceva questo Maggie Si era fiondata in un millesimo di secondo su Najwa, baciandola, un bacio, ricambiato dalla rossa dopo i primi secondi di stupore, che esprimeva passione, forza, il coronamento di una lotta senza fine. Le due tra una risata e un bacio finirono per rincorrersi lungo le scale, ogni quattro gradini le loro labbra si necessitavano, sempre di più sempre di più.
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La línea roja
Short StoryNajwa e Maggie nulla di più 😏. Breve storia, completamente di mia invenzione. Spero vi piaccia🙂🤞🏻