Quella mattina di metà Ottobre minacciava pioggia ma a Tonno non interessava, lui stava seduto nella sua macchina tranquillo con la musica a palla diretto verso l'ufficio. Era passato quasi un anno da quando l'agenzia pubblicitaria dove lavorava lo aveva assunto come creator e da quel giorno non si capacitava di come avesse fatto a trovare il lavoro dei sogni. Proprio lui, che dopo la chiusura di Space Valley si era sentito più perso degli altri. Proprio lui che sembrava non avere un piano B.Ancora ricordava benissimo il giorno in cui Nelson lo chiamò dicendogli che l'agenzia pubblicitaria che si occupava della promozione dell'ultimo disco di rovere aveva perso un creator e stava facendo le assunzioni. Tonno aveva risposto che lui non sapeva da dove partire. "Da qualche parte riuscirai ad iniziare, alla fine ci riesci sempre,Tone" aveva commentato rassicurante il migliore amico cercando di convincerlo almeno a presentarsi al colloquio.
Scese dalla macchina, ancora con la testa in quel ricordo, nel parcheggio accanto al piccolo e colorato agglomerato di uffici e sorrise come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Il telefono vibrò e lui controllò velocemente chi fosse trovando un messaggio di Cesare che lo invitava a cena a casa la stessa sera usando per persuaderlo la solita scusa: la carbonara di Ginevra, la sua ormai compagna. Rispose che non se la sarebbe persa per nulla al mondo e con il passo sicuro entrò spingendo la grande porta a vetro sorridendo a Nora, la segretaria all'ingresso.
Aveva quasi trent'anni ed era l'unico del suo gruppo di amici a non aver trovato la persona giusta. Viveva di relazioni sbagliate che lo avevano portato a perdere completamente la fiducia non tanto nell'amore quanto soprattutto in se stesso. I suoi occhi brillavano di gentilezza e buon cuore come sempre ma aveva sviluppato una vera e propria difficoltà nel comunicare con le ragazze, si sentiva perennemente stupido. Il goffo e stupido Tonno che nessuno avrebbe mai preso sul serio. Sospirò appena sedendosi alla sua scrivania e mettendosi a lavoro.
La pausa pranzo arrivò dopo qualche ora di lavoro intenso e Tonno, dopo aver mangiato il suo pranzo portato da casa, si diresse in caffetteria per prendere un caffè ed evitare di addormentarsi sulla scrivania il pomeriggio.
"Un caffè, per favore" esclamò una voce squillante insieme alla sua e la cassiera guardò lui e la ragazza che aveva parlato un po'confusa. "Oh, scusa, ti ho rubato il posto!" disse la ragazza guardandolo con un mezzo sorriso colpevole. Tonno si girò e la fissò appena.
Aveva i capelli biondo cenere sciolti ma con una forcina che gli impediva che le coprissero il viso, gli occhi grandi di un verde profondo e le labbra tinte di un rosa scuro che gli sorridevano incerte. Ricambiò il sorriso. "No, figurati, prima le donne!" esclamò facendo un minuscolo inchino per poi maledirsi mentalmente di averlo fatto. Lei lo ringraziò gentile e con un altro piccolo sorriso si avviò al bancone per prendere il suo caffè.
Tonno rimase un attimo a guardarla da dietro mentre i fianchi della ragazza, chiusi in un pantalone abbastanza largo, ondeggiavano appena e i suoi capelli con loro seguendo un ritmo che solo lei sembrava sentire. Scosse un po'la testa e cercò di tornare alla realtà, prese il suo caffè e si avviò verso la scrivania con la mente che ogni tanto vagava verso la sconosciuta.
Suonò il campanello di casa Cantelli come sempre un pizzico in ritardo e la porta venne aperta da Cesare che aveva in braccio Camilla, la figlia di Ginevra, e da Chewbe che scorrazzava un po' da tutte le parti contento di avere ospiti.
"Zio Tone!" esclamò la biondina allargando le braccia per passare da Cesare all'amico che con un grande sorriso la prese in braccio facendole fare una giravolta e poggiandola delicatamente sul divano. "Principessa!" esclamò poi a mo' di saluto. "Non osare chiamarla principessa, metti che cresce viziata poi!" scherzò Ginevra, la compagna di Cesare, pulendosi le mani con uno strofinaccio e raggiungendolo in salone per salutarlo con un abbraccio.
STAI LEGGENDO
(e poi)- OS Space Valley
FanficLe foto saranno il filo conduttore di queste storie un po' improvvisate e un po' piene di sensazioni sparse qua e la. Tutto frutto della mia assurda immaginazione.