Shoto's povL'incessante rumore di un picchiettio continuo sulla mia porta, fa si che io mi svegli nel pieno del mio amato coma notturno.
Guardo l'orologio da muro appeso sulla mia camera e noto che poi non è così tardi, gli altri dovrebbero aver appena finito di cenare.
Mi alzo svogliatamente, cercando una maglietta e sistemandomi i capelli nell'intento di sembrare più presentabile possibile, fallendo miseramente.
Afferro tra le mani una maglietta stropicciata a maniche corte, bianca, posta per terra all'angolo della stanza e apro la porta, trattenendomi dal rivolgere più di uno sguardo omicida a colui che mi ha appena svegliato senza scrupoli.
«Chi diamin-»
Mi interrompo, trovandomi difronte alla figura smagliante di Kirishima, lo osservo impassibile, lasciando cadere le mie braccia lungo i fianchi in un sospiro.«Buonasera, Kirishima.»
Lo saluto cordialmente, nascondendo tutta la mia frustrazione per essere stato da poco svegliato.«Todoroki! Scusami, credo di averti proprio svegliato, non volevo disturbarti..»
Finisce portandosi una mano alla nuca grattandosela leggermente in imbarazzo.
Tuttavia rimango fermo, aspettando che mi spieghi il motivo di questa sua visita inaspettata.«Ecco.. ti sono venuto a riportare questa, oggi te la sei dimenticata in classe.»
Esclama sorridendomi e porgendomi la mia borsa per la scuola.«Uhm.. tutto ok?»
Mi domanda a questo punto, notando la mia espressione confusa in volto.«Sì, mi chiedo solamente come faccia ad avercela tu, considerando che solo io e Bakugou siamo rimasti fino a tardi.»
Esordisco a mia volta, incrociandomi le mani al petto e poggiandomi allo stipite della porta.
Lo sento ridacchiare leggermente e mettermi una mano sulla palla, dandomi qualche pacca.«Mi sembra ovvio! È stato Bakugou a darmela ed a dirmi di portartela. In caso contrario non avrei mai insistito perché tu mi aprissi la porta, tuttavia vederlo arrabbiato è l'ultima cosa che voglio, per cui-»
«Lui ha fatto tutto questo?»
Lo blocco dal parlare, stringendo e guardando sconcertato la mia borsa.
Normalmente, fatto da una persona comune, questo gesto verrebbe considerato di poco conto, ma per uno come lui..per lo più, farlo per qualcuno che non sopporta.. è davvero inimmaginabile.«Proprio così. Anche io all'inizio sono rimasto sbalordito, ma ho preferito evitare di immischiarmi, sai com'è fatto...
Ora però devo proprio andare, non vorrei beccare Aizawa-sensei per i corridoi! A domani, Todoroki!»E se ne va, lasciandomi in balia dei miei dubbi.
Rientro in stanza, chiudo la porta e lascio cadere la borsa senza ritegno, creando un sonoro tonfo.«Ma che significa?!»
Sbotto tirandomi alcune ciocche di capelli dallo stress, per poi essere avvolto da una strana morsa al petto.«Non ci posso credere...»
Sospiro per poi infilarmi le scarpe, prendere le chiavi e uscire sbattendo la porta.Quello che provo è senso di colpa, ma per cosa?!
Lui mi ha detto e fatto cose riprovevoli, non ho niente di cui scusarmi, ma allora perché?
Scendo a passo svelto le scale per poi arrivare in fretta difronte alla sua camera, facendo immediatamente emergere in me, il desiderio di ritornare sui miei passi.
Il silenzio non aiuta di certo, a quest'ora dovrebbero esser rincasati tutti.Perché dovrei ringraziarlo? Alla fine non è stato neppure lui a portarmelo.
Rimango immobile, indeciso sul da farsi, ma nel momento in cui sto per bussare alla porta, il ricordo della conversazione avuta con lui oggi mi blocca.
Per cui decido di ingoiare tutti i miei buoni propositi e per poi ritornare in camera.«Cosa ci fai qui?»
Mi fermo, impassibile, indeciso se girarmi o meno per guardare in faccia in biondo.«Nulla.»
Gli rispondo con tono monotono e spento, privo di alcuno strascico di emozioni.«Non stavi dormendo?»
Chiede lui cautamente, forse sin troppo calmo rispetto al solito. Probabilmente Kirishima lo avrà già informato dell'accaduto.«Non sono cose che ti riguardano, Bakugou.»
«Mmh.. capisco.»
Dice solo, apprestandosi per aprire la porta della sua stanza, ignorandomi e assumendo un atteggiamento agli antipodi rispetto al suo solito.
Questo mi fa girare di botto e in preda ad uno scatto di ira, lo afferro per il collo della maglia e lo sbatto accanto all'attaccatura della porta.«Mi spieghi che diamine di problema hai? Prima mi classifichi come una nullità e sei scontroso, mentre ora sei pacato e tranquillo. Non è uscita neppure una parolaccia dalla tua bocca e mi fai pure il piacere di riportarmi la borsa?! Questo non è da te, Bakugou...»
Lo lascio in uno scatto, ringhiando a qualche centimetro dal suo volto.
Lo vedo chiudere gli occhi, sospirando e passandosi una mano tra i capelli.«Perché sei qui?»
Mi ripete nuovamente e questo mi fa aprire la bocca di poco, leggermente sorpreso.Come mai è così calmo?
«Per ringraziarti.»
Gli confesso cauto.«Allora se sei venuto qui per questo, ringraziami e sta zitto, non dire cose che non c'entrano nulla, chiaro?! »
Rimango immobile, interdetto e leggermente in imbarazzo.«E vedi di non saltare la cena, idiota di un bastardo!»
Mi rimprovera infine, sbattendomi violentemente sul petto un sacchetto caldo, per poi chiudersi in camera sbattendo la porta.Bakugou ha di nuovo.. fatto qualcosa per me.
~Sate Sate Sate
Ecco il nuovo capitolo ;3
Devo confessarvi una cosa però, cioè che quando avevo iniziato a buttare giù le idee per questa storia, non pensavo che questa si sarebbe rivelata così difficile da scrivere.
Ormai ogni capitolo è diventato una sfida per me nel riuscir ad attenermi a quelli che, nella mia testa, sarebbero i reali comportamenti dei personaggi.
Todoroki rispetto a Bakugou è molto più complesso e intricato, poiché possiede questo carattere strano, per me anche un po' ingenuo in situazioni più disparate, pur mantenendo il suo essere serioso e solitario, ma anche obbiettivo e intelligente, questo è certo.Detto ciò ho sparato abbastanza stupidaggini per oggi, ve le risparmio per il prossimo capitolo. :3
Aggiornerò presto, lo giuro!
Bye Bye Min'na ni! :3
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Qᴜᴀsɪ ᴀᴍɪᴄɪ- {TodoBaku/BakuTodo}
Fanfic"Dalla storia" Mi mordo il labbro inferiore, pugni serrati lungo i fianchi e un'espressione in volto che implora pietà. «Un verme che striscia» Incassa il biondo, facendomi perdere ogni cognizione di dove e in che contesto mi trovi. Scoppio a ridere...