Capitolo 3 : Pillole e Paure

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12 anni dopo

"Martina la smetti di stare sempre con la faccia su quel telefono? "

La piccola testa di ciuffi biondi che si agitava nel sonno, era diventata una bellissima ragazza di 19 anni , con lunghi ricci color oro, e dei occhi di un celeste che ricordavano il mare.

Ogni ragazzo che le passava davanti rimaneva catturato dalla sua bellezza.

" si, cinque minuti che confermo a lucinda per domani sera"

"domani sera?" disse con voce perplessa la madre, mentre stava preparando la cena

"si, mamma, domani è venerdì, c'è la festa da Enrico Bonardi, per i suoi 20 anni.

Michela guardava sua figlia, ormai una giovane adulta spingere con determinazione le sue energiche dita su quel piccolo schermo , senza distogliere lo sguardo.

"Martina.... Domani io e papà lavoriamo fino a tardi, c'è lo spettacolo notturno."

La ragazza si fermò dal digitare freneticamente, ora stava guardando nei occhi la madre

"eh.. lo so quindi?

"quindi Martina devi guardare tuo fratello"

La ragazza non fece neanche in tempo a sbuffare

Che la madre ricominciò a parlare

"non possiamo lasciare Luca da solo, lo sai"

"Ma sta bene mamma , non ha più attacchi da anni" ribatté la figlia

"in realtà l'altra sera ne ha avuto uno"

"era un incubo mà, non è che per ogni minima cosa dobbiamo stargli dietro, fatelo vivere un po', ha 20 anni e sta sempre chiuso in camera, a giocare a quei stupidi videogiochi o sta al cinema a lavorare, non è malato è solo paranoico, e poi con le pillole sta tranquillo"

"ho detto di no martina!" la voce della madre stava diventando sempre più severa

La figlia stava per Rispondere a tono quando venne bloccata da una voce tremante ma allo stesso tempo decisa.

"Ha ragione martina, mà."

Era luca. Il bambino che anni fa tremava nel suo lettino, ora era un ragazzo alto ma massiccio, con qualche chilo in più del dovuto, I suoi occhi neri erano così profondi che chi li incrociava sentiva nel profondo una sensazione di disagio, aveva capelli neri molto corti, quasi rasati, la barba lunga e in disordine.

"non ho attacchi ormai da 4 anni, ho fatto scorta di pillole oggi pomeriggio, e poi domani sera ho un torneo online a word of Dragons, quindi non mi calcolate neanche per cena perché mangerò davanti al computer, e poi finito il torneo sul tardi viene Matthew a casa che ci guardiamo un film su dei zombie che cercano di entrare dentro un supermercato pieno di gente"

Matthew era il migliore amico di Luca, si conoscevano dall'asilo, non si lasciarono mai, soprattutto dopo il Brutto periodo che aveva colpito luca. Fu l'unico a rimanere amico del ragazzo. Anche perché luca non ebbe l'opportunità di frequenta una scuola oltre quella media, in quanto i genitori preferirono faro studiare a casa tutti e i cinque anni di superiori, così da non creargli troppo stress.

"Luca... la madre prese un lungo fiato "domani è.... il ragazzo la interruppe

"domani è l'anniversario del mio primo attacco di panico, lo so madre, ma non è mica un ciclo lunare che deve ricadere sempre nella stessa ricorrenza, e poi al massimo tengo le pillole, starò bene"

Martina stava guardando il fratello con aria fiera.

Dopo tutto quello che aveva passato da piccolo, dopo vari ospedali, visite psichiatriche, notti insonne, ogni tipo di pillole, dopo che tutti i suoi amichetti tranne Matthew lo avevano abbandonato, lui era lì.

Con lo stesso sorriso che aveva sempre stampato in faccia, con quello sguardo che era un misto fra menefreghismo in confronto al mondo e una richiesta di aiuto.

Martina aveva sempre ammirato la forza di suo fratello, e un po' la invidiava, perché sapeva che anche se lei si dimostrava una ragazza esuberante, senza peli sulla lingua, non era così.

 Infondo lei aveva paura, aveva paura per le condizioni di suo fratello, aveva paura di rimanere sola, aveva paura che da un giorno all'altro non stesse più simpatica alla gente.

 Paure che il fratello non aveva, o almeno non faceva trasparire.

Dopo il primo attacco di panico successo 12 anni prima, luca fu ricoverato per due settimane in ospedale.

E quando tornò a casa, sembrava come se non fosse mai successo nulla.

 Era tipico di Luca, non dimostrare l'emozioni che provava, si teneva tutto dentro, e Martina si chiedeva spesso, quando spazio c'era ancora, quando ancora poteva sopportare.

La madre ormai sapendo di aver perso giocò la sua ultima carta a disposizione.

"facciamo così, chiediamo a vostro padre, e se in caso vi disse di si, domenica mattina venite con me in chiesa alla messa delle 8" disse, con voce stranamente fiera, mentre con maestria tagliava le ultime fette di pane rimaste.

I due ragazzi si guardarono fissi negli occhi

"è una minaccia questa lo sai vero Lù?"

"eh lo so."

Si girarono verso la madre e annuirono

"Perfetto! Ora apparecchiate che è quasi pronto che sta tornando vostro padre"

-(CONTINUA)-

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 26, 2020 ⏰

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