Louis Tomlinson

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"Ciao, sono Louis Tomlinson, ho 20 anni e vivo a Doncaster con mia madre, il suo compagno e le mie sorelle. Non ho tanta voglia di parlare della mia famiglia,nè a lei nè a nessun altro. Quindi, psicologa, di cui non ricordo il nome, che in realtà neanche mi interessa, può anche smetterla di fissarmi, perchè tanto non scriverò niente di niente. Fine"

Amo comportarmi il questo modo,soprattutto con la gente che cerca di aiutarmi. Che poi no? cosa dovrei dire. La mia famiglia vuole rinchiudermi in un college,ma sanno benissimo che io non ho alcuna voglia di impegnarmi in qualcosa. Non avrebbe senso. Le persone mi odiano e io odio le persone. Si preoccupano delle mie amicizie,semplicemente perchè l'ultima volta che mi sono ritirato a casa, dopo essere andato in discoteca,ero ubriaco e avevo dell'erba in mano. Ma dov' è il problema? Loro non se ne sono mai fregati di me perchè devono iniziarlo a fare adesso? Cerco di non far notare alla psicologa il mio rossore, mi alzo dalla sedia,facendo un rumore assurdo e vado a consegnare il foglio. 

"Arrivederci Louis" disse la dottoressa Binning.

"Arrivederci" dico scocciato e esco,facendo sbattere la porta dietro di me.

Non sopporto quella psicologa,mi sa tanto di persona alla ricerca di soldi. Ogni volta che la vedo (3 volte a settimana) cerca sempre di estorcermi informazioni solo perchè i miei le hanno promesso più soldi. Quindi automaticamente, non dico mai niente. Povera, mi fa abbastanza pena.  

Esco dal palazzo annoiato, come al solito e vado verso il parcheggio, dove ogni volta, mi aspetta mia madre. Mi fermo nel bel mezzo della strada, apro la tasca e prendo una sigaretta,la accendo e inizio a camminare. Sia chiaro, lo faccio solo per fare un torto a mia madre. Anche se non mi dispiace affatto, il fumo mi distrae da tutto e da tutti. 

Vedo mia madre che mi urla contro e cerco in tutti i modi di non ascoltarla. Non mi interessa quello che dice. 

"LOUIS,SPEGNI QUELLA SIGARETTA" 

"no" rispondo acido, continuando a fumare. 

"LOUIS,LO DICO PER IL TUO BENE,SPEGNI QUELLA SIGARETTA E ENTRA IN MACCHINA"

"okay" non avevo altra scelta.

A malincuore butto la sigaretta e entro in macchina. Preferivo mille volte mettermi dietro, così magari, riuscivo ad ignorarla più facilmente. Ma lei insistette per farmi sedere d'avanti. Quindi, da persona intelligente, presi le cuffie e iniziai a sentire musica a caso. Non mi ero mai reso conto di avere una musica così brutta sul cellulare. I miei pensieri furono disturbati dalla voce di mia madre, come al solito.

"Louis,ti devo parlare di una cosa importante"

"non ora" non avevo voglia di litigare.

"Louis sono seria" 

In quel preciso momento iniziai a preoccuparmi,cosa voleva dirmi di tanto importante? 

Alla fine l'unica parola che mi usciì di bocca fu un semplice e secco "okay".

"Abbiamo deciso il college in cui andrai"

So solo che in quel preciso momento, era iniziato il mio incubo peggiore.

99 sfumature d'amore || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora