CAPITOLO 3

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Bakugo Katsuki
Una sensazione strana iniziò a battere forte nel mio petto.
Lì, proprio dove sta il cuore.
Sembrava che delle unghie stessero raschiando le pareti della mia cassa toracica per poter uscire nel mondo esterno.
D'un tratto la mia capacità di mantenere il controllo era andata a puttane.
Sentivo un qualcosa che scivolava e percorreva il mio viso acerbo.
Inizialmente ho pensato fossero le semplici gocce di pioggia che scendevano delicate dalle verdi foglie.
Ma la strana sensazione al cuore non svaniva nel nulla come i soliti pensieri che passano a tutti per la testa durante la giornata.
Insisteva nella sua dolce tortura e nonostante ormai fossi abituato alla sua ingombrante presenza stavolta non ero riuscito a ignorarla e accontentarmi del mio piccolo spazio.
Mi sentivo totalmente inghiottito da quella voragine indefinita, senza alcun colore, senza alcuna sostanza.
Si divertiva con le sue mani a pugnalarmi fino allo stremo delle forze, fino all'ultima goccia di sangue, fino all'ultimo briciolo di controllo.
Era una costante battaglia dove mi ero ritenuto sempre il vincitore, non sapendo di essere sempre stato il vinto.
Le unghie giunsero alla mia gola fino ad arrivare alla bocca e uscire.
Erano urla.
Semplici urla.
Potevano essere urla di disperazione.
Potevano essere urla di tristezza.
E nel frattempo che le urla uscivano incoerenti, senza alcun freno da me quelle gocce che tanto credevo fossero provenienti dalla pioggia si scopriorno essere lacrime
A questa scoperta riuscì a fare solo una cosa.
Iniziai a ridere.
Ridere per me stesso e della situazione che mi ero creato pensando di star facendo il giusto.
Ma quello che avevo fatto finora era tutto tranne che giusto.
Non so se riesci a vedermi. Forse ti stai rivoltando nella tomba per questo mio atteggiamento.
Ma mentre il cielo piangeva e attorno a noi gli uccellini stavano in silenzio sono solo riuscito ad urlare.
A ridere.
A piangere.
Perdonami se appaio egoista.
Ormai so bene che il male scorre nelle mie vene più profonde, ma ti prego anzi ti supplico: dona un po' di pace a questa anima dannata che sono.
Angelo dalle bianche e soffici ali esorcizza il demone che sono.
Non posso più chiederti di tornare fra le mie braccia, posso solo chiederti di perdonarmi.
E sperare di incontrarti nella nostra prossima vita.

Angolo autrice
EHI SOCIOPATICI!
È da un anno circa che non ci si sente più :)
Vi prego non uccidetemi avevo perso la password di questo profilo e non riuscivo più ad entrare. Ma adesso che l ho ritrovata cercherò di pubblicare il più possibile :)))
Al prossimo aggiornamento!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 28, 2020 ⏰

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