Eravamo appena arrivati a casa di Lola per stare insieme.
Tutti ridevano, mentre io me ne stavo da parte. Ero incazzata a morte con loro, avevano fatto tutto alle mie spalle, e per di più, stasera saremo dovuti andare in una discoteca nel Bronx.
Non solo saremo dovuti andare nel Bronx di sera, per di più anche in una disgustosa discoteca.
Solo l'idea mi faceva rabbrividire. Pregai dio affinché non succedesse nulla di male.
Insomma, ho 17 anni soltanto, sono sempre stata una tipa apposto che cerca di impegnarsi a scuola e sono orgogliosa del lavoro della mia crescita in tutti questi anni. Quindi perché, perché mandare tutti questi anni a puttane?
Sembra che Luke e gli altri hanno il cervello chissà dove, impedendogli di pensare alle loro azioni.
La cosa che mi turbava in più era quella che sarebbe venuto anche quel tizio, che, alquanto pare, si chiami Justin Bieber.
Mi irritava e mi agitava nello stesso momento e non capivo perché.
Sono una tipa socievole, anche se, se mi scocci o mi fai un torto, puoi anche iniziare a scavarti la fossa.
Chiunque esso sia."Paris, ci sei?" mi domandò Lola che aveva abbandonato gli altri che stavano ridendo per venirsi a sedere fuori al balcone con me.
"Mh? sì." risposi affrettandomi.
Arricciò il naso, era sospettosa."Va bene, comunque sono le diciotto e trenta, dovresti iniziare ad andare a casa per prepararti." mi disse accarezzandomi i capelli.
"Devo per forza venirci?" domandai speranzosa.
"Sì, Ashton e gli altri si incazzerebbero molto se non verresti." pressò le labbra.
"Ma non capisco cosa cambierebbe se io ci fossi o meno." dissi imbronciandomi.
"Bieber ha precisato che dovevamo esserci tutti. E per tutti, anche tu." disse.
Sbuffai e mi alzai.
"Vado." dissi a lei mentre mi dirigevo dentro e uscivo dall'appartamento, senza salutare nessuno.
Camminare di sera con l'aria fresca che ti accarezza il viso di sera era sempre stato un'azione che facevo quando dovevo chiarirmi le idee o semplicemente calmarmi.
Mi squillò il telefono, era Luke.
Sapevo che mi avrebbero chiamata, anche perché per loro ero il "punto debole ma forte" del nostro gruppo.Attaccai, ma non perché ero arrabbiata, ma perché volevo solo riflettere.
Prima che mio padre venisse arrestato non ero così, non mi incazzavo per le piccole cose o facevo la preziosa.
Davo una seconda possibilità a tutti, e sprecavo troppo tempo dietro a persone che non meritavano nulla.
Mio padre ha segnato la mia vita, e non positivamente.
Tornava a casa ubriaco e non portava un soldo a casa, sprecandoli in vodka e gratta e vinci.
Non aveva mai usato le mani, lui era violento psicologicamente.
Mia madre cadde in depressione quasi due mesi prima che venne arrestato.Ora la mia vita non è bellissima, ma bella. Vivo con mia madre anche se è spesso assente per lavoro, e sto sempre con le persone che amo.
Senza accorgermi ero arrivata e notai che le luci erano accese, così bussai senza prendere le chiavi.
Aprì mia madre.
"Tesoro." mi dedicò un sorriso."Mamma. -sorrisi anche io- Uhg, senti, stasera devo andare con degli amici ad una festa. Non ti dispiace vero? Fai venire la nonna per farti compagnia." le disse sorridendole.
"Va bene. Comunque no, oggi ho incontrato una mia vecchia amica, e quindi usciamo insieme." disse.
"Mh, va bene. Vado a prepararmi, comunque." dissi correndo al piano di sopra.
Entrai nella mia stanza e aprii l'armadio.
Optai per un vestitino nero attillato, con le maniche lunghe ma trasparenti, in cui si vedevano solo i ricami del medesimo colore. Presi l'intimo nero in pizzo, visto che era anche un po' trasparente e andai in bagno.Entrai nella vasca e chiusi gli occhi godendomi la musica rilassante dell'acqua.
Abbassai la testa all'indietro, bagnando anche i capelli.Pensai a quanto stupida fossi stata, mi ero arrabbiata per nulla. Se avevano preferito non dirmelo, forse un motivo c'era. Magari non si fidavano di me? Oppure era perché li avrei assillati pur di far cambiare loro idea?
Oppure semplicemente, si erano dimenticati. Oh, diamine. Io non mi dimentico cose così importanti.In ogni modo, iniziai ad insaponarmi per poi bloccarmi e ri-iniziare a fare lo shampoo.
Una volta uscita, svuotai la vasca e misi un accappatoio bianco intorno al mio corpo, per stare più calda.
Lentamente asciugai il mio corpo, iniziando ad asciugarmi i capelli.
Erano lunghi, biondi e lisci, quindi non dovevo scomodarmi ad usare la piastra. Li avrei sicuramente tinti, visto che così, iniziavano a stancarmi.Indossai il vestito e andai di nuovo per iniziare a truccarmi.
Misi solo un po' di matita nella parte bassa dell'occhio, un po' di mascara e del rossetto rosso che risaltava la mia carnagione chiara.
Sentii qualcuno bussare, e mia madre aprire.Controllai l'orario ed erano le nove e mezza, ero in ritardo. Merda.
"Cinque minuti!" urlai.Indossai le scarpe e misi il mio borsellino e il mio iPhone nella mia borsa nera, infilai il cappotto nero per poi correre in bagno e darmi una bella spruzzata del mio profumo preferito.
Scesi giù e la prima cosa che guardai era l'orologio. Non erano le nove e mezza, bensì mancavano pochissimi minuti alle dieci.
Salutai mia madre e uscii salutando già gli altri.
[..]
"Quindi siate amichevoli." aveva ripetuto Luke per la decima volta, ottenendo uno sbuffo da parte mia.
"Ah e tu, devi anche scusarti con lui." disse Luke. Scattai.
"Cosa? Perché mai?" domandai confusa.
"Mh, magari perché non eri pronta e perché magari con questo traffico arriveremo lì per le dieci e mezza?" disse ironico. Sbuffai di nuovo.
"Comunque, siamo arrivati." disse facendo scegliere tutti, compresa me.
Aggiustai il vestitino e entrammo nella discoteca e Lola mi prese la mano per non farmi perdere. Credeva che fossi una bambina?
C'era musica alta e quindi vidi Luke e gli atri parlare con una guardia, e poi dire "Bieber."
La guardia annuì e ci guidò fino ad una porta rossa.Lola aprì la porta lasciandomi la mano.
Rimasi con la bocca aperta, c'erano i ragazzi dell'altra volta e la musica era abbastanza nella norma ed era sensuale.
C'era un banco dove prendere uno stuzzichino o un drink.
Mi guardai in torno e vidi che c'erano delle ragazze a strusciarsi sui pali, e l'attenzione dei ragazzi era su di loro fin quando non entrammo noi.
Mi feci piccola piccola per l'imbarazzo e andai dietro di loro."Finalmente." disse voltandosi verso di noi e aspettando delle spiegazioni per il ritardo.
"Abbiamo avuto un contrattempo." ridacchiò Luke.
Tutti si spostarono lasciando me in mezzo.Vidi un ghigno farsi spazio sul suo viso.
"Hey." dissi come se la cosa non mi riguardasse neanche un po'.
"A cosa devo questo ritardo, bambolina?" disse calcando il soprannome.
"Ehm, mi stavo preparando e- ma cosa ti frega?" sbottai e me ne pentii subito.
"Hu hu, indovina? sei qui per me e voglio che tu rispetti gli orari." disse freddo.
"Non sono qui per te." dissi.
"E allora perché sei qui?" domando e potevi giurare che stesse per ridere.
"Per divertirmi." dissi facendo un sorriso finto.
"Ma se fino a stamattina ti cagavi sotto per venire qui? Oh andiamo, non fare la bambina coraggiosa." disse ridacchiando. Sapeva che avrebbe vinto.
"Senti, vaffanculo." sbottò la ragazza.
.
Capitolo di passaggio.
comunque, nei prossimi capitoli, inizierò a scrivere in terza persona.
bye, my baeeee.
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You games? I game.
Fanfiction"E ti prego, resta. Resta quando sarò così acida che ti verrà da bestemmiare, o quando sarò nervosa. Anche se sono gelosa di tutte, tu dimmi di non esserlo perché sei solo mio. Dimmelo perché davvero, io ne ho bisogno. Dimmi che staremo sempre i...