Entro nella mia nuova casa completamente invasa da pacchi e cartoni e cerco di sistemarli. Rick ha già deciso senza il mio consenso quale stanza prendersi tutto per sé,fantastico.
Vicino c'è una stanzetta un po' più piccola,che a quanto pare sarà il mio nuovo rifugio. È piccola ma abbastanza accogliente e luminosa,perciò non posso lamentarmi. Ripongo i miei scatoloni e inizio a smistare le mie cose.
Sono passate due ore e dopo aver sistemato la maggior pare delle mie cose, mi butto sul mio soffice letto. Ad un certo punto sento bussare alla porta.
<<Avanti>> mi limito ad accennare a causa della stanchezza.
<<Cora mi è appena arrivata una telefonata da parte del preside della tua nuova scuola>>
<<e quindi?>>
<<inizi domani>>
<<CHE COSA?!>> mi alzo di scatto privandomi di quella morbidezza.
<<NON SONO PRONTA! INSOMMA NON SO COSA METTERMI,NON HO NULLA,NON->>
<<Tesoro ci andrai con Rick oggi pomeriggio,stai tranquilla>> mi interrompe con quel solito animo gentile. Ma io dico,come si fa a stare tranquilli in una situazione del genere! Quanto vorrei un po' di supporto morale da parte di Addie...Io e Rick usciamo di casa in cerca di qualcosa che potrebbe tornarci utile per l'inizio della scuola. Arriviamo in centro e come non detto,è pieno di negozi. Ed è anche pieno di gente. Credo sia la zona più affollata della città.
Troviamo una cartoleria. In un primo momento sembra una di quelle cartolerie piccole in fondo alla strada poco visitate,invece,da dentro è tutta un'altra cosa. Si può trovare di tutto. Ci dirigiamo uno verso ciò di cui ha bisogno e dopo una quindicina di minuti, paghiamo ed usciamo da lí.
Abbiamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno per affrontare il giorno seguente,ora possiamo benissimo tornare a casa. Ormai si è fatto tardi quindi decido di cenare e vedere un po' cosa indossare domani. L'originalità non è il mio forte,dunque opterei per un maglione di lana leggero e un paio di jeans semplici. La testa inizia a pulsarmi,dunque credo sia giunto il momento di staccare le spine.
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È mattina, il cinguettio ininterrotto degli uccellini fuori alla mia finestra me lo fa capire .La sveglia,come sempre, mi rimbomba la testa e riesce ogni volta a rompere i miei poveri timpani. Cerco di fare colazione il più velocemente possibile,poiché il ritardo nella mia vita non manca mai.
Oggi inizierò il quarto anno di liceo,meraviglioso,non vedo l'ora. Sono più svogliata di un bradipo ma dettagli. Saluto mia mamma e io e mio fratello ci incamminiamo vero le nostre scuole.
Ora sorge un problema. Mi farò mai degli amici o andrà a finire come ieri? La mia timidezza cesserà o continuerà a tormentarmi per il resto della vita? Troppi pensieri. Sono quasi arrivata. È abbastanza colorata come scuola,al contrario di quella dell'anno scorso. L'entrata è colma di alunni ed insegnanti.
Molti degli alunni hanno improvvisamente creato dei gruppetti. Sento che parlano delle loro vacanze,di quanto li siano mancati e robe de genere. Tutti si conoscono,tranne me. I professori invece discutono sul programma scolastico.
Finalmente la campana comincia ad assillare le nostre orecchie. Tutti gli studenti si catapultano verso gli armadietti. Essendo nuova,mi avvicino alla segreteria in modo tale da ritirare l'orario delle lezioni e il numero dell'armadietto.
<<Buongiorno,sono Cora Wood,sono nuova. Avrei bisogno dell'orario e del numero dell'armadietto,grazie>> mi affretto a chiedere controllando di continuo l'orario. Ricevuto il tutto, torno a camminare per i corridoi in cerca dell'armadietto.
La campana torna a suonare. Le lezioni sono iniziate. La mia prima lezione è storia, così mi dirigo verso la stanza 123,che per fortuna,non è molto distante dal punto in cui mi trovo. Entrata in aula trovo un bel posticino all'angolo della stanza. Di colpo si spalanca la porta ed entra un ragazzo che cattura non solo l'attenzione dell'insegnante,ma la mia in particolare.
Si trattava del ragazzo del bar,l'ultimo però.
<<Mi scusi per il ritardo>>
In realtà non mi sembra un tipo ritardatario.
I suoi capelli erano del tutto scarmigliati.
Si è accorto della mia espressione e ora,mi sta scrutando dalla testa ai piedi, con un'aria stranamente incredula.Certo che i suoi occhi puntati addosso mi creano un certo imbarazzo. Ci sono tre posti liberi e guarda caso prende il più vicino a me. Non che mi dispiaccia.
Torno alla lezione cercando di prendere più appunti possibile,invano. Finita la lezione,volevo parlare con quel ragazzo. Volevo farci amicizia. Ma ero troppo timida,non riuscivo a muovermi. Ero paralizzata e non credo solo per la timidezza. E se le fossi stata antipatica? E se non mi avesse,dopo oggi,più rivolto la parola? Troppi pensieri.
<<Hey ciao>> mi riporta alla realtà una voce bassa e calma. Era lui. E ora cosa faccio? Devo parlargli. Alzo lo sguardo sbalordita del fatto che si stesse rivolgendo proprio a me.
<<C-ciao>> sussurro balbettando. Da quando balbetto?
<<Sei nuova? Non ti ho mai vista da queste parti>> un velo di imbarazzo si fa strada nei suoi occhi.
<<In realtà si,sono arrivata ieri>>
<<Ah ecco>> spalanca gli occhi
Eppure non è la prima volta che ci "incontriamo".
<<Comunque piacere,mi chiamo Stiles>> continua abbozzandomi un sorriso.
<<Piacere mio,Cora>>
<<Che bel nome,è parecchio raffinato >> commenta seguendo con una smorfia.
<<Si diciamo che non è un nome molto diffuso,sopratutto da dove vengo io >> concludo. Le mie parole sembrano morirmi in gola dall'imbarazzo.
<<Comunque se vuoi,al termine delle lezioni,posso presentarti i miei amici>> insiste senza smettere di osservarmi.
<<Certo,perché no>> alla vista credo di risultare poco entusiasta all'idea,quando in realtà dentro di me non smette di cessare un gran senso di gioia e sollievo.
<<Va bene,ci vediamo dopo fuori il cancello allora>> e dopo ciò ,la campanella torna ancora una volta a suonare. Entrambi ci incamminiamo per proseguire le nostre lezioni.Terminate le lezioni,come previsto,mi faccio trovare fuori al cancello in attesa dell'arrivo di Stiles e dei suoi amici. Nel frattempo controllo e rispondo ad alcune notifiche tra cui Addie che non esita nel chiedermi come avessi passato il mio primo giorno di scuola.
All'improvviso una bestia di satana mi corrompe la visuale. Un'ape. Data la mia grandissima paura verso di essa ovviamente il cellulare mi sfugge dalle mani cadendo e provocando un enorme tonfo dando alla fuga perfino gli uccellini intorno. Cercando di recuperarlo ancora una volta questa maledetta ape mi copre la visuale. E nel non capirci più niente,cado anche io dagli scalini dove ero tranquillamente seduta.
Ad un certo punto un paio di mani mi afferrano riportandomi alla giusta postura.
<<Tutto bene?>> mi richiama Stiles allarmato accompagnato dai suoi amici alle spalle.
Una volta realizzata per bene la situazione l'imbarazzo ricomincia ad invadere il mio organismo.
<<Si grazie mille>>
La sua espressione cambia in una un po' più serena.
<<Ecco i miei amici,lui è Scott>> indica il ragazzo più alto dalla carnagione olivastra <<lei è Lydia>> mi presenta la ragazza rossiccia <<Liam>> mi sorride il ragazzo castano più piccolo <<ed infine Allison>> mi porge la mano la ragazza corvina. Mi sembrano tutti abbastanza simpatici ed altruisti.
<<A proposito... oggi fanno una festa. Se vuoi puoi venirci,sei la benvenuta. >>
<<In realtà non so se posso...magari vi faccio sapere più tardi>> confesso chinando leggermente il viso.
<<D'accordo,ti lascio il mio numero>>
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𝐄𝐯𝐞𝐧 𝐛𝐞𝐭𝐭𝐞𝐫 <<𝚂𝚝𝚒𝚕𝚎𝚜 𝚂𝚝𝚒𝚕𝚒𝚗𝚜𝚔𝚒>>
RomanceLa diciassettenne Cora Wood si trasferisce a Beacon Hills a causa di problemi familiari. Piano piano conoscerà dei ragazzi diversi da tutti gli altri, uno dei quali Stiles,che le incuriosirà in particolare modo.