Prologue

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Prese quel piccolo quaderno di pelle in mano,cercando di ricordare qualcosa. La consistenza era famigliare: quell'odore di vaniglia e le pagine consumate che al tatto erano ruvide,avevano qualcosa di già sentito. Sopra di esso era inciso il suo nome,affiancato da un piccolo cuoricino calcato. Quel quaderno conteneva la sua vita;ogni pagina,ogni riga,ogni parola,aveva qualcosa di suo,difficile da cancellale ma troppo facile da dimenticare. Quelle cose le sentiva ancora sulla pelle,ma era come essere un'altra persona. Aprì lentamente il quaderno,cominciando a sfogliarlo dalla prima pagina. Una frase all'inizio catturò la sua attenzione:

"Gli esseri umani sono organismi viventi costituiti da milioni di cellule destinati alla morte.
Ognuno di noi prima o poi dovrà morire,ma non si distruggerà mai: il nostro corpo contiene una forma di energia che non si distrugge,si trasforma.
Nulla si distrugge,tutto si trasforma. é questa la logica del mondo.
Penso che questo sia il concetto di noi due: siamo destinati a trasformarci in qualcosa di molto più grande,puro,indistruttibile"

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Da piccola sognavo un diario segreto: volevo riuscire ad esprimere i miei sentimenti con qualcuno che sapevo, non mi avrebbe mai tradito; il dottore diceva che mi avrebbe fatto bene scrivere un diario,diceva che,dopo quello che mi era successo,sarebbe stato molto d'aiuto per riuscire a ricordare il più possibile. Anche se,ero sicura,non mi avrebbe aiutata a ricordare il mio passato. Presi in considerazione l'idea solo qualche mese fa,per riuscire a prevenire qualunque cosa.

Ed ora che ti ho davanti è tutto più difficile.

Mi sembra di essere stupida con questa storia di scrivere e parlare con un semplice quaderno bianco,ma non ci riesco,è più forte di me:quando ti ho visto in quel negozio in fondo alla stradina che conduce alla scuola,non ho potuto fare a meno di afferrarti e stringerti come se le pagine avessero già qualcosa di mio,troppo segreto da dire in giro. Ma ora,pensandoci bene,non so come,o meglio,da dove iniziare a raccontare della mia vita. Non riuscirei a raccontarti la mia infanzia perchè non la ricordo nemmeno io,quindi scriverò per avere la certezza che,se un giorno dimenticherò,tu sarai la mia salvezza.

Sidney, 10 settembre 2014

Caro diario,

hai mai pensato a una via di fuga a tutto questo? Certo che no,tu non puoi pensare.

Bhe facciamo finta che tu sia una persona,perchè per me lo sei;sicuramente a questa domanda risponderesti di no,perchè ormai nessuno ci pensa. Nel mondo sono poche le persone che sanno accettare la vita,accettare ciò che si è;poi c'è il resto,la maggior parte:quelli che si autodistruggono senza un motivo o pensando che sia la cosa giusta,ma in fondo,nulla di quello che facciamo è giusto. Io credo di far parte di quelle poche persone che non hanno uno scopo ben preciso nella vita,quelle che non odiano il mondo solo perchè qualcuno le ha donato un corpo non perfetto o ha creato esseri senza un minimo di intelligenza. Io accetto la mia vita.
Ho passato l'infanzia a rimpiangere di essere nata o cose simili,ma ora no.

Ora sono cresciuta e che vadano a cagare tutte quelle persone che non credevano in me, quelle che dicevano che non ce l'avrei fatta,quelle che provavano soltanto pena nei miei confronti,perchè se fossero qui adesso gli farei un bel dito medio e me ne andrei,lasciandoli a bocca aperta e mostrandogli la persone che sono diventata dopo esattamente undici anni.

Ma,in fondo,non c'è nulla per cui stupirsi:nella vita o lotti o perdi già in partenza.

Ho lottato tanto nella vita per quello che volevo,ed ora che sto per realizzare i miei sogni infantili,ho paura.Ho paura di non essere abbastanza brava,di non potercela fare,ma mi sono buttata e ora ne pago le conseguenze,sarà difficile ma ce la farò.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 06, 2015 ⏰

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