In my head

171 10 0
                                    

Ashton si svegliò la sera tardi, la stanza vuota e il vociare all'esterno. Lui sapeva cosa gli era succeso. Un'atro attacco di panico e poi lo avevano sedato; quando era ancora a Sydney erano cose che gli succedevano spesso, e ci aveva fatto l'abitudine, ma il quel momento Ashton non era più abituato a una situazione del genere. 

Rimase coricato nel letto per quelle che gli sembravano ore, a pensare a quello che gli era successo. Non capiva come mai all'improvviso avesse avuto un'altra ricaduta del genere, davanti alle fan oltre tutto. chissà cosa pensano di me. Quella era la domanda che più premeva nella mente del riccio. Cosa, le fan, i menager, i ragazzi e soprattutto Luke, pensavano di lui, senza pensare però al suo di bene, alla sua salute, al guarire presto.  Ashton si domandava cosa fare per farsi perdonare dalle fan, perdonare, come se avere un attacco di panico, svenire e finire all'ospedale fosse colpa sua. ma Ashton era fatto così. Si preoccupava degli altri e mai di se. pensava a quello che gli altri potevano desiderare e non quello che desiderava lui. 

Ashton pensò molto. 

Pensò alla sua casa, a Sydney, alla sua mamma, Anne Marie, ed ai suoi due fratellini, harry e Lauren. 

Pensò a quando a scuola veniva lasciato da parte, isolato e preso in giro. Il motivo non era mai stato chiaro al castano, ma fu lì che iniziò a sentire la voce, quella voce che gli diceva quanto inutile, brutto, idiota, credulone, gay, spreco di spazio e incapace lui fosse. All'inizio Ashton non ascoltava, chiudeva gli occhi e ripeteva, quasi come un mantra non è vero! non mentire. Ma poi la voce era diventata persistente e il riccio, semplicemente era crollato. Aveva iniziato a chiudersi sempre più in se stesso allontanado tutti, amici e famigliari. Andava a scuola e guardava sempre a terra, non incontarndo mai lo sguardo di nessuno, scappando se qualcuno lo chiamava, e tutti iniziarono a chiamarlo quello strano. Ed Ashton semplicemente lasciò che le voci circolassero, perchè tanto lui sapeva che avevano ragione. La sera quando tornava a casa si chiudeva in camera, non parlava e non sorrideva. Aveva iniziato a mangiare meno a saltare la colazione e il pranzo, e in quel periodo ebbe il suo primo attacco di panico. Il motivo fece quasi sorridere Ashton, ma non smise comunque di ricoradre quel giorno, erano stati 5/6 anni prima: era in mensa seduto a un tavolo in angolo, nascosto da sguardi indiscreti, ma non da quelli del bullo della scuola, non che idolo della stessa, Jace Queen.

Jace gli si era avvicinato e poi aveva cominciato a prenderlo per il culo, proprio come un bravo bullo deve fare, e Ashton si lasciava insulatre, tenendo lo sguardo basso. Poi Jace si era avvicinato e aveva riso per poi urlare alla mensa, che si zittì in un nano secondo, qualcosa che era sulla linea di: "IL GAY QUI E' PURE UN AUTOLESIONISTA! SAPETE? quanta pena fai, mmh, Irwin?" ed Ashton aveva sentito la voce, più forte di prima, più insistente e si era alzato di colpo urlando e piangendo. La mensa prima piena di risatine e mormorii si zittì, un'altra volta. Dopo poco però Ashton cadde a terra privo di sensi. Si era svegliato  il giorno dopo all'ospedale, e da quel giorno gli attacchi di panico erano sempre più frequenti, anche solo se sua madre provava a falo parlare o mangiare di più, lui impazziva e cadeva a terra svenuto. Aveva iniziato a prendere pastiglie su pastiglie e finalmente dopo 2 anni era guarito. Poi, quasi come se il Karma avesse deciso così, aveva incontrato Luke Hemmings che lo aveva ringraziato per un qualcosa a cui Ashton non aveva dato davvero importanza: lo aveva aiutato con dei bulletti che lo prendevano in giro, e aveva detto qualcosa del tipo "lasciate il ragazzo da solo" ed i bulli, più giovani di Ashton e più magri e meno muscolosi di lui, erano semplicemente scappati via. Luke lo aveva ringraziato e poi si era presentato sorridendo, facendo così comparire le due splendide fossette che Ashton aveva,durante gli anni, imparato ad amare. Qualche mese dopo era diventato il batterista dei 5 Seconds Of Summer, dopo che un suo conoscente, Michael Clifford, lo aveva rintracciato dicendo qualcosa che suonava tipo: "la mia band necessita un batterista" e lui era corso in loro soccorso. 

La porta della camera d'ospedale si aprì e ne entrò una donna bionda con due ragazzini di fianco. "ciao Ashton!" "mamma!!" la donna corse dal figlio e lo strinse in un abbraccio mozza fiato "tesoro, come stai?" il ragazzo sorrise "potrei stare meglio ma' " la donna gli asciugò una lacrima che era sfuggita al controllo del riccio. " aggiusteremo tutto Ash! starai di nuovo bene!" il ragazzo annuì per poi guardare i fratellini ancora sul ciglio della porta e sorrise "allora pesti? non venite a salutare il vostro fratellone?" i due si guardarono per poi correre verso Ashton. " ci sei mancato tanto Ashy!" il castano sorrise stringendo i due fratellini "anche voi!" .

Ai ragazzi era stato vieteto di entratre nella camera di Ashton,  finchè non si fosse ripreso almeno un po'. Così Luke era stato obbligato a stare seduto nelle sedie scomode del corridoio di fianco alla stanza del suo migliore amico. "Luke?" il biondo si voltò a guardare Calum "mmh?" il moro si scostò la frangia dalla fronte per poi sospirare "pensi che...insomma.. credi che Ash starà meglio?" Luke guardò Calum e poi Michael che lo fissavano intensamente, quasi come se dalla sua risposta ne dipendesse il futuro di Ashton. "non lo so... possiamo solo sperare"  Michael guardò il moro poi abbassò il capo proprio come avevavo fatto i suoi due amici. 

Le domande nella mente dei ragazzi e in quella di Ashton erano tante. E di risposta però non c'è n'erano, lasciando i 4 ragazzi distanti gli uni dagli altri, persi nei loro stessi pensieri. 

spazio a meeee

okay, terzo capitolo finito. ho voluto, apposta, incentrarlo su ciò che pensa Ash. è abbastanza triste in effetti. ma qualcosa del suo passato doveva pur saltare fuori, no? 

cooomunque, spero vi sia piaciuto. lasciate un commento e mi piace ;) e ci sentiamo in un prossimo capitolo (mi sento tanto favij a dire così ahah (sapete chi è si?)  xD ) 

un baciooo 

Stefaniaa :) 

his eyes (In Sospeso) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora