Capitolo 3

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Il ragazzo alzò un sopracciglio «Hey, va tutto bene?» mi domandò.
Io continuavo a fissarlo e pensavo "stupido, fissare le persone è cattiva educazione. Parla, coglione!" Ma mi persi nella bellezza dei suoi occhi azzurri, come il cielo.
«Ehm... Gra-grazie...» continuai a fissarlo a bocca spalancata. Cazzo, quanto era bello.
Lui rialzò nuovamente il sopracciglio «Ho solo detto la verità! Piacere, io sono Louis, Louis Tomlinson!» mi porse la mano. Io rimasi fermo e immobile, fu la spinta di mia sorella a farmi svegliare dal mio stato di "trance" «Io sono Ha-Harry, Harry Styles!» dissi porgendo anche la mia di mano «E comunque anche tu hai una bella voce» "e non solo la voce" pensai «Prima che toccasse a me, ti ho visto. Eri proiettato nel televisore» dissi indicandoglielo con lo sguardo.
Era fottutamente bello, mai visto un ragazzo così. Quei capelli castani, lisci, che cadevano sulla fronte; quegli occhi che... Non si possono commentare; i lineamenti del suo viso poi... In poche parole, era perfetto.
Decidemmo di andare a fare un giro per lo studio.
«Allora, Harry Styles, quanti anni hai?» domandò Louis rompendo il silenzio «Eh? Parli con me?» domandai imbarazzato, ero di nuovo perso nei miei pensieri, e quei pensieri erano tutti dedicati ai suoi bellissimi occhi.
«Beh, vedi qualcun altro in giro?» scoppia in una leggera risata «Ehm, no...» risposi imbarazzato imitando una risata «comunque ne ho 16, e tu?» sorrisi. Che odio, erano uscite le fossette. Io odio le mie fossette.
«Beh, io ne ho...» si interruppe girandosi verso di me e rimase in silenzio a fissarmi con i suoi occhi, che mi guardavano come se davvero ci fosse qualcosa di bello da vedere in me.
«Louis, stai bene?» gli domandai sventolandogli la mano davanti agli occhi. «Eh? Ah si. Si, sto bene, tranquillo. Comunque ho 18 anni» mi disse sorridendo.
Quel sorriso, dio. Quanto cazzo poteva essere bello?
In quel momento dei brividi mi percossero la schiena, erano piacevoli però.
Tra una chiacchiera e l'altra, venimmo interrotti da mia sorella «Haz, dobbiamo andare» disse avvicinandosi a noi «Si, arrivo. Oh, comunque lui è Louis, un altro concorrente. Louis, lei è mia sorella, Gemma.» feci le presentazioni e Louis sorrise a mia sorella «Felice di fare la tua conoscenza Gemma!»
«Il piacere è tutto mio, Louis!» disse mia sorella sorridendogli, poi si voltò verso di me «Andiamo Haz?» «Si, arrivo subito» le dissi, facendole segno che l'avrei raggiunta.
«Carina tua sorella» mi disse Louis ridendo «Carina? Pff, è dir poco» scoppiammo a ridere entrambi.
«Beh, ci vediamo, Louis Tomlinson!»
«Ci vediamo, Harry Styles!» e sorridendogli, raggiunsi mia sorella, che subito fece milioni di domande «È carino Louis, no?»
«Si dai, perché, ti piace?» le dissi dandole una leggera spinta con il braccio. Sapevo dove voleva arrivare, quindi cercai di voltare la frittata. «A me? No, è un bel ragazzo, ma non è il mio tipo. Forse piace a qualcun altro vicino a me, dato che si incanta spesso» e ridacchiò «Ah?» domandai.
Porca puttana, ero perso di nuovo nei miei pensieri.
«Ecco, vedi?» e mia sorella scoppiò a ridere. Io arrossii e a mia difesa dissi «Sono solo preoccupato per il concorso, tutto qui.»
"Cosa cazzo stai dicendo, Styles? Non stavi affatto pensando al concorso!" mi rimproverai. Ci sono cose che si capiscono subito, la sorpresa è solo un alibi.
«Amori, dobbiamo tornare, fra poco si cena, andiamo» disse la mamma venendoci incontro.
Mentre tornavamo in albergo, non riuscivo a smettere di pensare a quegli occhi azzurri.
Cenammo, e per qualche minuto riuscii ad essere tranquillo, sereno, libero da tutti i pensieri.
Finita la cena, mi alzai, portai il piatto in cucina, e salii le scale per andare in camera. Ero esausto, volevo solo dormire. Quindi mi misi il pigiama, e mi infilai sotto le coperte. M'addormentai con la coperta fin sopra i capelli,
fin sopra i pensieri,
eppure non smettevo di sognarlo.

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