I nostri primi bimbi da tenere a bada erano appena andati via, come prima giornata di lavoro eravamo state brave: tre piccole pesti di 4,6 e 7 anni avevano messo sotto sopra la casa ma se ne erano andati via con tre bellissimi sorrisi. Potevamo essere fiere di noi!
Avevo appena chiuso la porta di casa, quando sentii un rumore d'auto che già conoscevo e subito dopo una voce che sapevo di aver già sentito. Mi affacciai alla finestra: era lui, il biondo rubacuori, David. Tremai appena il suo sguardo incrociò il mio, ma mentre il mio corpo rimase ormai immobile, percorso da brividi continui, lui si girò e tirò dritto fino ad entrare con aria indifferente nella casa affianco alla nostra. Io ero ancora un pezzo di ghiaccio quando Sam mi si avvicinò e mi disse:
"Hai per caso visto un fantasma?"
"N..no"- risposi con voce tremante. In effetti non avevo visto un fantasma, ma, diamine, il ragazzo più bello che avessi mai conosciuto in tutta la mia vita. Adesso, per non so quale scherzo del destino, era diventato il mio vicino di casa e lo avrei visto ogni giorno; solo al pensiero di tremavo ancora. Ma cosa mi stava succedendo? Io ero andata avanti, mi ero ripromessa di lasciare indietro lui, Carl e tutto il resto. E ora rimanevo incantata come una bimba difronte ad un negozio di bambole? Avevo bisogno di riposare, così corsi in stanza e mi sdraiai a fissare il soffitto, persa nei miei pensieri. Rividi la scena: io immobile e lui che rigava dritto. Era stata una reazione prevedibile, sapevo benissimo che lui mi odiava ancora da allora. Aveva frainteso tutto ed era stato male: come biasimarlo?! Ma dovevo smetterla di pensarci così mi precipitai in cucina a rovistare nel frigorifero alla ricerca di qualcosa da divorare. Nemmeno mi ero accorta che Cri e Sam erano uscite ed ero rimasta sola. Quella casa sembrava più grande del solito quando quelle due non c'erano. Mi sedetti sul divano a guardare un po di tv ma non c'era nulla di interessante (oppure ero io quella troppo impegnata a pensare ad altro), così decisi di uscire ad imparare qualche nuova viuzza accanto casa mia e ammirare la mia nuova città, in completa solitudine. Appena fuori dalla porta vidi con la coda dell'occhio David insieme ad una tipa in macchina, ma feci finta di non vederli e proseguii la mia passeggiata.
Durante il mio "giro turistico" non riuscii a non pensare a David, a quanto mi dispiacesse di averlo ferito in qualche modo, a quanto fosse brutto sapere che mi odiava per qualcosa di non vero. E a quanto fosse figa la tipa che era con lui in macchina ( avevo fatto finta di non vederli ma li avevo visti eccome e avevo soprattutto notato gli imponenti seni di quella che dal finestrino si intravedevano abbastanza da attirare l'attenzione). Ma basta, dovevo davvero smetterla, non potevo continuare a logorare i miei neuroni con quel ragazzo e tutto quello che aveva a che fare con lui. Non dovevo e non volevo più pensarci, così entrai in un negozio di abbigliamento dove mi provai tutti i capi prima di scegliere una sola t-shirt nera con la scritta "wild life".
Uscii dal negozio, tornai a casa, mi feci una doccia veloce e mi lanciai sul divano dove crollai in un sonno profondo mentre le mie sorelle stavano ancora cenando. Era stata una giornata troppo pesante per la mia testa: prima le urla di quei bellissimi pestiferi, poi David, la tipa... Il mio cervello aveva davvero bisogno di un timeout.
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Ti amo, poi ti odio, però ti amo
RomanceQuesta è la storia della giovane Vanessa (Van per gli amici) Green, una diciassettenne che ha sempre avuto esperienze poco belle in amore. Infatti nell'arco di un anno era stata con un ragazzo(David), col quale ha rotto a causa di un paio di incomp...