Capitolo 2

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"Quella sera..." Incominciò "non avevo progettato di baciarti, non avevo progettato di sentirmi così mentre ti baciavo.
Tu sei la mia migliore amica,quasi una sorella, dovrebbe farmi schifo baciarti ed invece..." si fermò sospirando
"Anche per me è stato strano" ammisi alzando il volto per guardarlo sorridermi, poi tornai con la testa sul suo petto.
"Volevo partire, te ne parlavo sempre ricordi? Volevo che partissi con me. " persi il respiro a quella frase, mentre il cuore di Ashton batteva ancora tranquillamente il mio aveva saltato già cinque o sei battiti. "Non ce la facevo più con mio padre, volevo andarmene un po' da mia madre, volevo cambiare aria, volevo risolvere i miei problemi da diciassettenne con un po' di mare. Volevo fare tutto con te!" Mi disse
Mi voltai a guardarlo
"Quando abbiamo fatto... "
Fatto cosa Ashton? Cosa?
"L'amore"
Ecco Ashton, io ti amo se non lo sai.
Persi 8 battiti.
"Volevo restare lì, nella casa sull'albero, nel mio vecchio sacco a pelo a guardarti mentre arrossivi come non sapessi che conosco ogni minima parte del tuo corpo a memoria, come non ti accorgessi che per tutti questi anni ti ho osservata. "
I battiti ritornarono tutti in un colpo mentre guardavo i suoi occhi.
"Poi ti ha chiamata tuo fratello Martin" cominciò a guardare da un'altra parte.
"Ho realizzato che IO volevo lasciare la mia vita, non tu. A te piaceva stare lì, finire il secondo anno con i tuoi migliori amici,andare al ballo "padre-figlia", ascoltare i discorsi strani di tua madre e oziare con tuo fratello sul divano. A te piaceva la tua vita, anche la tua vita senza me era così bella e perfetta."
"Ashton non è vero... " cercai di dire
"Non saresti mai venuta con me! Mi avresti convinto a restare. E allora ho capito che non dovevo rovinarti la vita, tu eri, no tu sei bella e fantastica, non ti serviva un coglione come me. E io lo ammetto avevo una grande paura, saresti stata la cosa più seria nella mia vita, più vera. Lo eri già da amica, ma tra amici non si notano queste grandi cose. " disse
"Ashton?" Lo richiamai alzandomi e reggendomi con le mani ai lati delle sue spalle.
"Si?" Mi chiese confuso
"Io ti..." Cercai di dirlo
"Sta zitta voglio dirlo prima io!" Mi tappò velocemente la bocca
"Ti amo Anne" era quell'Anne che mi piaceva, perché amava me, me e non un'altra. Io ero Anne. Io ero la sua Anne.
Risi quando mi tolse la mano dalla bocca.
"Stavo per dirti che ti picchierò!" Gli dissi sorridendo
"Certo certo! Vieni qui!" Disse lui prendendomi per fianchi ed avvicinandomi a lui.
"Ti amo anche io"
Quando sentii le sue labbra sulle mie capii che io lì c'ero sempre stata, intendo tra le sue braccia. Ashton era sempre stato mio, ed io ero sempre stata sua. Le ragazze potevano pure provarci con lui, ma i pomeriggi con i film li riservava solo a me. I ragazzi potevano anche girarmi intorno ma le notti in cui non riuscivo a dormire lui era sempre con me ad abbracciarmi.
"Ashton?" Lo richiamai ancora buttandomi al suo fianco
"Mh?"
"Perché sei stato via così tanto?" Gli chiesi come una bambina curiosa.
"Avevo paura." Anche lui mi rispose come un bambino.
"Ed ora non hai paura?"
"Anne tu mi spaventi ancora, tutto questo mi spaventa. E sbaglierò così tante cose che vorrai ammazzarmi, ma voglio rischiare."
"É solo un po' di amore tra due semplici adolescenti Ashton!"
Lui mi sorrise
"Se tu fossi una ragazza semplice non sarei tornato."
Ci addormentammo abbracciati, lui con la sue strane paure, io con i miei dubbi, ma entrambi innamorati l'uno dell'altro.

***

"BUOOONN.... Anne e Ashton? -"
Mi svegliai di colpo e vidi mia madre alla porta mentre guardava sorridendo me e Ashton. Mia madre sapeva di tutte le notti che passavo con Ashton, sapeva che eravamo migliori amici e che per noi era normale.
"Ehi Lacey da quanto tempo! " disse Ashton con la voce ancora assonnata.
"Ciao Ashton! " disse invece mia madre sorridendo, forse anche lei era felice di vederlo "Dormite sono le 8:00 di mattina ed è sabato! "
A quella frase mi rigirai nel letto sentendo mia mamma che chiudeva la porta.
"Ho sempre paura che un giorno tua madre mi butterà per la finestra." Disse Ashton accarezzandomi la schiena "Anche se ora che diremo a tuo padre che stiamo insieme credo che non verrò più a dormire da te." Disse ridendo e facendo ridere anche me
"Mio padre ti adora" gli dissi con la faccia immersa nel cuscino. "sono le otto Ash dormi!" Ordinai
Dopo poco sentii dei teneri e fastidiosi baci sulla guancia
"Ashton voglio dormire!"
I baci continuarono seguiti da un abbraccio
"Eddai sono solo le otto!" Mi lamentai
"Ma io non ho sonno!" Disse lui tra un bacio e l'altro.
Presi un cuscino e glielo lanciai addosso poi mi voltai a guardarlo.
"Fammi dormire" lo pregai
Roteò gli occhi e mi diede un piccolo bacio sulle labbra
"dormigliona" disse poggiando la testa sul cuscino
"Il tuo alito mattutino fa schifo" dissi girandomi dall'altro lato e chiudendo gli occhi per addormentarmi
"Anche il tuo amore!" Disse abbracciandomi.
"Buona notte!" Dissi io, nonostante fosse mattina.
"Notte!" Mi disse lui, ridendo.
***
16 del pomeriggio
Ashton voleva uscire e quindi ero costretta a cambiarmi.
Non sapevo come il padre aveva perdonato la sua fuga, forse il fatto che fosse stato da sua madre prima di iniziare il viaggio 'on the Road' lo aveva calmato.
L'unica cosa che sapevo era che lunedì sarebbe ritornato a scuola, e che sua madre ora aveva preso il posto del padre nella casa accanto.
Facevano così a volte. Avevano sempre avuto due case, una a New York, una in questo paese dimenticato dal mondo, d'estate spesso si scambiavano
Ma , dalle voci di paese, avevo capito che la mamma ora aveva un lavoro nel paese e il padre a New York, poiché stava per sposare un'altra.
Io e Ashton non avevamo affrontato quest argomento, i suoi erano divorziati da anni ormai ed erano in buoni rapporti... Quando molti chilometri li dividevano.
Ash aveva una predilezione per la madre, e la madre adorava il paese, anche se dopo aver scoperto di essere stata tradita era fuggita nella loro seconda casa a New York.
Non era una di quelle fughe dove non ti fai mai sentire, era sempre rimasta in contatti con il figlio, a volte chiamava anche me dato che io la trattavo come una zietta, la chiamavo anche così.
Ora era ritornata qui, quella mattina la vidi nel vialetto e l'abbracciai chiamandola 'zia Jess' come sempre, anche se lei mi disse che era meglio abbandonarlo quel nome ora che io ed Ashton eravamo una coppia. Il bello era che Ashton non le aveva detto niente, aveva capito tutto dai nostri sguardi, o forse aveva visto il figlio uscire dalla mia finestra.
Mi piace la teoria degli sguardi.

DLIN DLON
Ashton era in ritardo ma io non ero pronta, infatti aprì mia madre.
"Oh Ashton, esci con Anne?" Chiese mia madre abbracciandolo
"Si Lacey!" Rispose lui
"Anne c'è il tuo amico! Quello con cui ti sei fidanzata questa notte!" Urlò mio padre vedendo Ash alla porta.
"Bart!" Disse Ashton per salutarlo
"Chiamami signor Cooper!" Gli rispose sorridendo e bevendo il suo caffè.
"Sono pronta" dissi io correndo per le scale.
Una volta arrivata giù guardai la scena, piena di sguardi che andavano da mio padre ad Ashton.
"Hai davvero detto all'unico ragazzo a cui hai dato il permesso di parlarmi e starmi accanto in tutta la mia adolescenza che deve chiamarti signor Cooper?" Chiesi guardandolo.
"Questo prima che diventasse il tuo ragazzo!" Disse prendendo un altro sorso del suo caffè
"Bart!" Lo rimproverò mia madre.
Ashton si grattava la nuca.
Roteai gli occhi
"Ciao mamma! Arrivederci signor Cooper!" Dissi io uscendo.

"Tuo padre mi ammazzerà me lo sento!" Mi disse Ashton una volta arrivati al parchetto.
Non mi sorpresi del fatto che non camminavamo mano nella mano, ne teneva un braccio sulle mie spalle. Non eravamo quel tipo di coppia.
Le mani presto avrebbero sudato e il braccio di Ashton si sarebbe addormentato.
Così, accordandoci indirettamente, camminavamo normalmente, spintonantoci ogni tanto.
"Si è probabile!" Dissi ridendo e guardando la sua faccia sorpresa
"Che c'è ? Io sono sincera! " mi giustificai.
"No sei una stronzetta" disse invece lui pizzicandomi una guancia.

"ASHTON!" Le oche in quel parco avevano i capelli biondi e si chiamavano Sandy. E in quel momento la papera bionda era addosso il mio ragazzo.
Ashton mi guardò mentre lei lo abbracciava (soffocava). Io da dietro feci delle smorfie imitando Sandy, lui rise.
"Come va? Dove sei stato? Oddio ma hai più muscoli!"
Dopo averlo soffocato con l'abbraccio doveva finire l'opera con le smorfie. Questa ragazza in tre anni non ha mai capito che ne io ne Ashton la sopportiamo.
A parte quella volta un anno fa.
"Ashton!" Altra gente alla ricerca del mio ragazzo
Ma questa volta era Luke, con Calum. Loro erano accettabili, infatti dovevano uscire con noi.
"Ragazzi!" Disse abbracciandoli e Fregandosene di Sandy.
Non finirò mai di dirlo: OCA.
"La tua voce è poi carina che al telefono!" Disse Calum
"Oh ci stai provando con me?" Disse invece Ashton facendogli l'occhiolino e ridendo
"Speravo ti fossi tolto quel cazzo di pearcing sai!" Disse invece a Luke
"Mai fratello mai!"
Sandy intanto se ne era andata sculettando, per fortuna.
"CUCCIOLAAAA!" Qualcuno mi prese in braccio e mi fece girare mentre urlava.
Mikey, sempre troppo energico.
"Mikeeey!" Gli risposi con un lamento.
"Troppi abbracci tra voi due!" Ci disse Ashton scherzando
"Scusa, vieni qui amore!"
Non lo dissi io, ma Mikey, per poi abbracciarlo.
"Noi vogliamo la notizia da te Anne!" Mi disse Luke spingendomi con la spalla
"Luke!" Lo ammonì Ashton
Volevano la notizia del "fidanzamento". Teoricamente non stavamo insieme, non ufficialmente. ma praticamente: ci eravamo detti ti amo!
"Ashton che ti dice per telefono: 'i genitori di Anne mi ammazzano!' Non conta!" Aggiunse Calum
"Mh mh!" Annuì Mikey
"STIAMO INSIEME OKAY?" Urlai ai tre per poi abbracciare Ashton. lui mi diede un bacio sulla nuca ridendo.
Partirono degli applausi da quei cretini.
Dopo di che andammo a prenderci un gelato.
Eravamo sempre stati noi cinque. Certo alcune volte delle ragazze provavano ad unirsi ma poi finiva sempre male. Non che io le cacciassi, si innamoravano di uno di loro è poi venivano friend-zonate.
Oppure si incazzavano con me dicendo che ero invidiosa di loro. Certo certo.
Intanto noi cinque rimanevano lì, che fosse con un gelato o una pizza.

"If I tremble" || 5sosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora