La caserma era sempre movimentata, soprattutto da prostitute, piccoli teppisti che facevano razzie e spacciatori di ogni sorte. La malavita a CityWhite era in contino aumento, soprattutto perché il sindaco era un codardo e mollaccione che si lasciava intimidire da tutti, in compensa la polizia cercava di fare quello che poteva a meno che non venisse corrotta con mazzette.
L'orologio scoccò le sei di mattina, il suono segnava il cambio turno, e per Danilo quel segnale significava chiudere i battenti per il resto della giornata, almeno fino a quando non avesse ripreso a lavorare. Passò in ufficio a consegnare i vari rapporti che doveva compilare.
"Ho sentito che hai scovato un'altra banda di spacciatori e trafficanti" La voce nascosta dietro il giornale era di Zosim il collega di lavoro se così si poteva dire.
Danilo appoggiò l'intera pila sulla scrivania "E questo senza il tuo aiuto" Sorrise appena, il socio abbasso il giornale, rispose con una smorfia "Tu sei il braccio e io la mente, non vale che ti prendi tutto il merito, Danilo" Lanciò il giornale verso il poliziotto, la prima pagina era occupata da una foto, sotto un titolo minaccioso 'LE CINQUE DITA SONO STATE DECIMATE'
"Da quando ti interessa di apparire? Il nostro lavoro è quello di ripulire questa città da tutte le fogne che ci entrano"
"Non è questo il punto. Ti stai esponendo troppo" Zosim prese il giornale lo puntò verso Danilo "Il tuo nome, c'è il tuo nome. Sto cercando di..."
"C'è solo il nome, chissà quanti Danilo ci sono a CityWhite. Non sanno chi sono" Danilo sposto bruscamente il quotidiano "Non ne voglio più parlare Zosim. La questione è chiusa, il caso è chiuso" Fece per aprire la porta quando l'amico lo fermo
"Sei sospeso"
"Cosa?" Gli occhi di Danilo si spalancarono fulminando il collega
Zosim si passò una mano tra i capelli biondo zafferano, non si faceva la barba da un paio di giorni notò Danilo mentre cercava di tenersi a freno. "Mentre eri sotto copertura ho cercato di prendere le tue difese ma Jordan non ha voluto saperne. Preferisce sospenderti finche la situazione non si stabilizza o almeno chi di dovere non è dietro le sbarre" Scosse leggermente la testa guardano Danilo con i suoi occhi cerulei "Mi dispiace"
"Voglio parlare con Jordan, subito" La voce sibilò rabbiosa
"Non vuole vederti. Preferisce parlarti quando sei più tranquillo e ragionevole. Per il momento rimani sotto protezione."
Il corpo di Danilo sussultò con un gesto nervoso "Tu e il leccaculo del tuo capo potete andare a farvi fottere" Aprì la porta bruscamente e con tono tonante urlò all'intero piano "Mi prendo una vacanza AHAHAH! Fanculo tutto e tutti!" Si girò verso il collega, con astio e senza rispetto sputò a terra.
Doveva prendersi per davvero qualche giorno di vacanza, o qualche settimana, e perché no un mese? Una località marina; sole, spiaggia e mare durante la giornata e, la notte, passare la sera nei pub o disco a ballare e svagare i propri ormoni. Questa era una vacanza per Danilo!
Ma prima...il dovere lo chiamava da un'altra parte. Montò sul Suv, mise in moto. Passo davanti ad una fioreria, poi si diresse verso la casa di riposo che era situata all'estremità di CityWhite. Un posto tranquillo, uno dei migliori centri di cura per anziani.
Danilo salutò la segretarie ormai conosciuta, una biondina dai capelli corti e occhi tenebrosi "Salve Katia, come sta?"
L'infermiera sorrise "Salve Danilo, tutto bene. Se vuole andare da sua madre, fra qualche minuto porteremo la colazione"
"Grazie Katia" Danilo sorrise cordialmente. Superò la segreteria, girò l'angolo e salì le scale che portavano alle varie stanze. La sua era la centoquattordici. La porta era già aperta e dentro si intravedeva una donna dai capelli grigio talpa. Bussò. La donna si girò, aveva gli occhi cerulei e un viso ancora giovanile per la sua età.
"Oh salve caro mio, vieni siediti, ora deve arrivare la cameriera che serve la colazione." Con modi cortesi invitò Danilo a sedersi al tavolo che stava in mezzo alla stanza, c'erano due sedie. Danilo fece un cenno di sorriso, guardando in giro per la stanza. Era piccola, giusto per una persona; un letto, il comò, l'armadio stavano sulla parte desta, al centro c'era il tavolo con due sedie, e infine, sulla sinistra c'era una porta che portava al bagno.
"Come stai Cecilia?" Il poliziotto guardò sua madre.
"Oggi sto meglio, pensavo di uscire e fare due passi. C'è una bella giornata fuori" Cecilia si sedette, prese la mano del proprio figlio e si sporse in avanti sussurrando a fil di voce "Dopo voglio farti vedere una cosa"
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Il Pazzo
Mystery / ThrillerL'alba stava nascendo nella metropoli di CityWhite. Ogni cosa si stava svegliando e con questo anche le prime anime pure dell'umanità. I raggi flebili illuminavano i palazzi più alti e torreggianti mentre le case più piccole rimanevano nascoste aspe...