one-shot #1

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Questioni di stile

-E' pr-proprio ne-necessario?- chiese il ragazzo per la milionesima volta nell'arco di cinque minuti, con voce tremante. Non sembrava riuscire a stare fermo mentre, in piedi davanti allo specchio, continuava ad aggiustarsi la gonna del vestito.

-Che palle che sei Asma- Olive era decisamente seccata- Ti abbiamo già detto che stai bene. E ora siediti, che Anima ti deve ancora truccare.

Asmar sbuffò e fece come gli era stato chiesto gentilmente dalla rossa, mentre Anima iniziava a frugare nella stanza, alla ricerca dei trucchi più adatti.

"Ma come mi sono ridotto così" pensò il Mai.

Tutto quello era incredibilmente ridicolo.

Da un po' di tempo le due ragazze si erano fissate con quella malsana idea di sistemargli l'armadio, ma non credeva sarebbero arrivate a tanto. Inizialmente aveva sperato in un cambiamento leggero, qualcosa che lo avrebbe reso stiloso ma senza stravolgere completamente il suo modo di vestire.

Non poteva sbagliarsi di più.

Quelle psicopatiche avevano fatto cambiamenti a dir poco drastici, costringendolo ad andare in giro con abiti pressoché ridicoli: crop-top, gonne e pantaloni da donna erano all'ordine del giorno ormai. Quasi si stava abituando, anche se rimpiangeva le sue adorate felpe enormi.

Ogni tanto gli concedevano addirittura di utilizzarle di nuovo, ma mai con i soliti vecchi pantaloni della tuta che solitamente abbinava.

Anche se non lo aveva ancora ammesso a nessuno, in realtà a lui piacevano gli abiti da donna. Si sentiva a proprio agio con quelli indosso; o meglio, si sentiva a proprio agio quando Anima non iniziava ad elogiarlo ad alta voce, attirando su di lui l'attenzione generale.

O quando Olive non faceva battutine sul sesso fra lui e James.

O quando Dante non gli lanciava addosso cose per sbaglio (o intenzionalmente, non l'aveva ancora capito bene).

Insomma, quando non era con gli altri.

Eppure una vocina nella testa continuava a sussurrargli che tutto quello fosse sbagliato, che a lui non dovevano piacere cose del genere, che fosse un errore. Poteva ignorarla quando era con James, con Takuma o con altri suoi amici, ma gli era difficile farlo quando la sera, a letto rifletteva su queste cose fissando il soffitto.

Una parte di lui non voleva credere a quelle insinuazione, ma la parte più fragile non riusciva a smettere di rimuginarci sopra. Dopotutto la sua autostima era alta quanto lui, ovvero poco.

Però stava iniziando a piacersi. Certo, sapeva di non essere all'altezza della figaggine di Jay (anche se nessuno lo era in quella scuola), ma non si faceva più così schifo.

Non solo per il nuovo outfit, che a detta di tutti gli donava, ma soprattutto grazie al suo ragazzo, che faceva di tutto per farlo sentire apprezzato. Lo riempiva di complimenti, di gentilezze e lo faceva sentire speciale; sperava solo di riuscire a ricambiare, perché James si meritava tutto quello e anche di più.

"Che sottone di merda" commentò la voce nella sua testa, simpatica come sempre, ma fu facile ignorare le sue parole. Perché se nella vita era certo di una cosa, quella era il suo Jay.

Sospirò: Anima aveva cominciato già da un po' a truccarlo, mentre battibeccava con Olive, la quale faceva foto a raffica. Quelle due non facevano altro che litigare, eppure sembravano essere grandi amiche. Valutò la possibilità che fossero una coppia, ma la scartò subito: prima di tutto, Anima era aromantica. E poi non sarebbero mai riuscite a sopportarsi, erano troppo simili.

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