Prologo

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Neanche lei era consapevole di quanto sarebbe stato complicato.
Neanche lei, che con la sua fervida e sadica immaginazione era tremendamente abituata ad affogare tra le sue paranoie. I suoi mostri si infiltravano nei suoi sogni ogni notte, rendendola vulnerabile, esposta ad ogni minimo rischio.
Ma mai, nemmeno nei suoi incubi peggiori aveva provato quella sensazione così angosciante da squarciarle lo stomaco come una lama affilata. Nemmeno quando la notte si alzava di colpo nel profondo del buio, col cuore che pulsava alla velocità della luce, con minuscole goccioline di sudore che si rincorrevano tra i lineamenti del suo esile viso pallido. Nemmeno quando rifugiava il suo corpo minuto tra le pesanti e pungenti coperte di lana che alloggiavano sul suo scialbo lettino. Nemmeno quando si ritrovava ad asciugare le lacrime incessanti scendere dai suoi angelici occhi verdi smeraldo. Nemmeno quando tentava con fatica di celare i singhiozzi prepotenti che rimbombavano tra le pareti inespressive della sua camera da letto.
Nemmeno in quelle circostanze così strazianti aveva provato un dolore simile.
Quando suo padre, un rigoroso ed intransigente, imprenditore edile della ricca Toronto, dalla statura possente e dalla barba perfettamente curata le aveva sparato addosso quelle parole con un'insensibilità così disarmante da lasciarla con un nodo in gola difficile da mandare giù. Tentava di mantenere una postura indifferente mentre affondava le mani nel suo lungo cappotto nero, mentre il gelido freddo canadese le graffiava il volto, mentre i suoi lunghi ricci ballavano a ritmo del vento.

Ci trasferiamo in Australia.

Aveva ordinato quell'uomo severo senza troppe spiegazioni, senza aspettarsi una reazione da parte della sua unica figlia, senza mostrare un minimo di comprensione. Nemmeno uno sghembo sorriso aveva preso vita su quelle labbra rinsecchite, un sorriso che magari avrebbe potuto placare le infinite paure che vivevano nel corpo di quella ragazzina così ingenua e sempliciotta. Una ragazzina di soli diciott'anni che da un giorno all'altro si era trovata a vivere da sola in un'angusta e vuota villa, con un padre sempre in giro per lavoro che svolazzava di qua e di là alla ricerca di altra fortuna. Una villa posizionata sulla pendenza di una collina, circondata dal bianco puro della neve che, con eleganza e raffinatezza scendeva ogni anno per rimpiazzare il verde di quella zona. Una villa, teatro di tanti ricordi felici e spensierati, ricordi che ormai sono solo impressi nel cuore demolito di quella ragazza e che lei sa, non torneranno più. Non da quando quella maledetta malattia le ha portato via l'unica persona che l'abbia mai amata, non da quando quella febbre alta e improvvisa nel cuore della notte aveva stroncato la vita della donna che l'aveva portata alla luce. Non da quando gli occhi grandi della sua mamma si chiusero per sempre mentre la ragazzina in lacrime le stringeva le mani con una forza inaudita da far diventare le nocche completamente bianche.

Sono passati tre anni da quella notte e da quel momento la ragazza ha la paura abissale di addormentarsi, di lasciarsi cullare dal viscerale e cavernoso buio della notte. Da quel momento la ragazza si sente profondamente sola, incompresa da un padre che sembra non amarla più, incompresa da un Dio che le ha rubato il suo angelo custode.

Davanti alle parole di quel padre così assente, il suo dolore si era triplicato. Il solo pensiero di dover lasciare quella casa piena di ricordi, di abbandonare la cucina dove la sua mamma preparava quegli squisiti pancake ogni domenica mattina, di non poter vedere più il bianco soffice dei fiocchi di neve che prendevano vita in quel giardino, la faceva sentire sfinita. La faceva sentire ancora più sola di quanto già non si sentisse.
Ma cosa poteva fare? Come poteva opporsi al volere impassibile del padre?
Sapeva nel suo profondo che prima o poi sarebbe arrivato quel momento. Lo sapeva da quando aveva notato che da qualche mese tutti i suoi spostamenti e i suoi voli erano diretti unicamente a Melbourne e qualcosa, le aveva fatto intuire che il loro imminente trasloco non era per questioni lavorative.

Ben presto nella vita grigia di quella ragazza sarebbe entrata un'altra donna che non le avrebbe reso le cose per niente facili. Ma non passerà molto per realizzare che il suo vero problema sarà un ragazzo. Un ragazzo che, con prepotenza trafiggerà l'alone cupo che circonda l'immagine di quella ragazza così debole e fragile come il vetro, un ragazzo che si insidierà tra i suoi sogni proprio come i suoi mostri abituali, un ragazzo che forse potrà modificare quell'aggettivo che tanto lei si ostina ad attribuirsi: SOLA

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