Andarmene sta volta da quella casa è stato più difficile ma anche con un senso di felicità. Mio padre ha deciso di seguirmi per questa gara e quedta cosa mi rende felice, come giusto che sia.
Non ho mai pensato che lui ci tenesse tanto a me, non mi hai dimostrato tanto affetto. Solo ora capisco invece era lui che c'era quando nessn'altro c'era. Mia madre mi è sempre sembrata così dolce e affettuosa. Era solo brava a nascondere il suo fastidio verso il mio comportamento e il mio lavoro.
Sono sempre stata ingenua, mi piaceva credere a quello che in realtà è sempre stato falso. Mi sono convinta che mio padre mi odiava senza mai accorgermi che in realtà faceva molte cose per me. Ho sempre accettato come capitavano le cose dando la colpa al destino. Ma dopotutto siamo noi a scegliere la nostra strada il destino non esiste.
Scesi dall'auto molto nervosa, molto più del solito, la presenza di mio padre, quella che è sempre mancata da qui ad un anno, mi agitava.
Schivai con agilità un ragazzo che stava correndo verso la sua auto senza accorgersi che mi stava prendendo in piena spalla.
Raggiunsi la mia auto che stranamente dal solito c'erano dei meccanici attorno e la stavano guardando. Con passo svelto li raggiunsi e mi inpuntai. Non dovevano toccarla senza il mio occhio vigile e tanto meno senza nessun permesso.
-che state facendo alla mia macchina?-
Li feci voltare velocemente e come scottati staccare le mani dal motore. Sentivo puzza di guai. Guardai veloce il tutto senza muovermi ma non notai niente di strano.-un suo menager c'ha detto di controllarla-
Disse calmo il più vicino togliendosi i guanti e allungando la mano per presentarsi.-sih... Ci penso io. Sparite! -
Imposi. Lo scansai per prendere la mia tuta e i miei guanti per prepararmi. Mancavano circa una ventina di minuti all'inizio e io già stavo presa male. Ma guarda questi pezzi di letame!Controllai velocemente tutto ciò che avevano toccato ma non c'era niente fuori posto, almeno così mi sembra. Chiusi il cofano e lasciai che portassero la mia macchina in pista.
-andrà bene-
Mi diede una pacca sulla spalla mio padre che mi fece quasi perdere l'equilibrio. Cannavacciuolo levate.-certo sicuro-
Dissi poco convinta quando incominciarono a chiamare i piloti alle loro auto. Mandai un bacio volante a mio padre e cercai mio fratello tra la gente per poi guardare per terra.Con uno scatto riguardai tra la gente e vidi una persona che mai mi sarei aspettata oggi di vedere. Luca era in mezzo alla folla e stata sorridendo salutandomi. Ricambiai il saluto molto più felice e presi a correre verso la mia amata Hyundai.
Al fischio schiacciai l'accelleratore con forza. Già mio fratello strillava nelle mie orecchie con forza.
Porca puttana ci sento eh! Ho una semi cuffia nell'orecchio.
Strinsi con forza il volante. Il mio cuore cominciò a battere come quello di un colibrì. Sentivo freddo ma le gocce sulla mia fronte dimostravano il contrario.
Pov's Luca
Non so con quale potere riuscii a infiltrarmi nell'officina dove notai che stava il fratello. Era chinato su dri monitor... 5 schermi che mostravano da varie angolazioni l'auto di Catia e degli altri. Continuava ad urlare cose di cui io non mi intendevo.
Al suo fianco, dritto e serio, si trovava un signore che aveva attraversato la mezza età ma ancora di bell'aspetto. Sembrava quei dirigenti di aziende di moda.
Mi avvicinai al fratello salutandolo con un cenno e guardando lo schermo dove mostrava bene l'auto.
-vai sul cordolo! -
Mi fece spaventare. Mi portai la mano al cuore. Il signore lo guardò strano. Lo vidi prendere le cuffie a Daniele e parlare lui.-amore di papà ascolta me adesso! -
Suo padre. Sono così dannatamente simili come ho fatto a non notarlo? Hanno gli stessi occhi.
-rimani in mezzo, chiudigli il passaggio-
Notai che Daniele lo guardava stranito, come non abituato. Dovevo chiedere spiegazioni da Catia.
Il padre guardava attento e preoccupato lo schermo.Rimanemmo un bel po' così senza parlare. Lei superava con velocità le altre auto e dal microfono che credo lei abbia si sentiva anche leggero il suo battito cardiaco.
-respira lentamente e fai diminuire i battiti-
Disse con calma enorme il padre, quella stessa calma che lui però non aveva nei sui occhi. Qualcosa lo preoccupava. Così cone Daniele. Io non riuscivo a capire.-papà... C'è qualcosa di strano nell'auto. -
E indicò le ruote. Non notavo niente però io, erano delle semplici ruote e boh giravano.-l'ho notato anche io-
Sussurrò soffermandosi bene sul da farsi. Come preso da un idea si avvicinò allo schermo.
-rallenta Catia.... No fallo!-Però la vidi che stava accelerando piano piano. Che gli diceva il cervello?
Notai che mancava un ultima curva alla fine e un ultima auto. Quella stessa auto che in quel momento stava rallentando in un modo incredibile. Stava proprio davanti a lei.In questo momento dovrebbe rallentare... Se prova a superare... No non ci voglio pensare.
-Non funzionano i freni! -
Si riuscii a sentire bene le sue parole. Mi avvicinai preoccupato. L'ansia mi stava salendo e non riuscivo a credere che aveva fatto una cazzata.-lascia l'accelleratore piano-
Gli consigliò il padre più in ansia di me.Mi sentii più leggero quando prese a rallentare. Chiusi gli occhi sospirando. Un forte botto però mi fece riaprire. Sullo schermo si vedeva solo un auto che stava uscendo dalla pista e parcheggiando e l'altra era contro un cartellone.
Pov's Catia
Mollai piano l'acceleratore come mio padre mi aveva consigliato. Non sarei mai arrivata nei primi tre posti. Stavo scendendo ai 120 k/h, sarebbe finita velocemente.
Portai una mano sul freno a mano pronta a fermarmi nel primo spazio libero. Guardai di fianco a me cercando lo spazio.
In un attimo mi sentii spinta in avanti facendo sbattere le mie costole sul volante. Cercai di bloccare l'auto per evitare il peggio ma non lo feci in tempo. Chiusi gli occhi. Venni subito dopo spinta indietro sbattendo la testa.
Spazio autrice
Bella raghiiiiiiiiiiMi sono accorta che è da un po' che non scrivevo questo quindi....
Buona lettura ragazzi ♡´・ᴗ・'♡
Ci vediamo al prossimo capitolo *^*
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☾︎ 𝑅𝑢𝑛 𝑙𝑖𝑘𝑒 𝑦𝑜𝑢𝑟 𝑙𝑖𝑓𝑒 𝑑𝑒𝑝𝑒𝑛𝑑𝑠 𝑜𝑛 𝑖𝑡 ☽︎ ᴄᴀᴘᴏ ᴘʟᴀᴢᴀ
FanfictionQuando sorrideva aveva i tratti più rilassati, era molto più bella, e sembrava una bambina, molto più piccola della sua età. -si però non sbavare - Mi sussurrò Elia all'orecchio ridendo della scena. -però è bella- Mi lasciai sfuggire. -è questa...