Capitolo 3:

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IL TERZO CAPITOLO È STATO CORRETTO, BUONA LETTURA ❤️

Una settimana dopo la festa, la ragazza sembrava completamente essersi dimenticata di quel ragazzo.
Come se non fosse mai esistito.
Ma nonostante questo, quella sensazione strana, che aveva provato durante la festa, l'aveva accompagnata durante tutta la settimana.
Una sensazione molto familiare.
Era come se avesse un peso all'altezza del cuore.
Ma non riusciva a spiegarsi cosa potesse essere.

Quella mattina la ragazza era seduta sulla scale, che portavano ai piani di sopra e stava osservando il fratello allenarsi con la spada.
I capelli sudati erano attaccati al suo viso, mentre le guance si erano tinte di un rosso chiaro.
Isabel era assorta nei suoi pensieri, ma la voce del fratello la riportò alla realtà.
"Sorella, a cosa pensi?"
"Niente di importante, ho solo una strana sensazione."
"E sarebbe?" Il rumore della spada che colpí il manichino riecheggiò per l'intera stanza.
La ragazza non rispose, ma rimase ad osservare attentamente Oliver.
Poi si decise a parlare.
"Tu non hai la sensazione di essere osservato?"
A quella domanda Oliver si bloccò e rivolse il suo sguardo alla ramata.
"Che intendi?"
La ragazza si portò la mani sotto il viso, per sorreggerlo e sospirò.
"Non ti so spiegare, ho questa sensazione da giorni. Come se qualcuno mi osservasse."
E dopo aver detto quella frase la ragazza si girò verso le scale per vedere se ci fosse qualcuno in ascolto.
Il fratello annuì pensieroso, osservando un punto indefinito sul pavimento.
Un silenzio pesante calò all'interno della stanza.
Oliver non proferiva parola e Isabel percepì quel silenzio come una conferma alla sua paura.
Anche lui provava la stessa cosa, solo che non glielo voleva dire.
Forse per non farla preoccupare.
"Ma sarà solo una sensazione, passerà. Non preoccuparti fratello." Disse Isabel cercando di alleggerire quella tensione.
"Già..." annuì il ragazzo "...solo una sensazione."
Dopo un momento di titubanza tornò ad allenarsi come se nulla fosse successo.
Isabel si alzò dalle scale e si avvicinò ad Oliver.
"Posso provare?" Chiese indicando la spada.
"Certo." Rispose Oliver sorridendo.
"Anzi, invece di farti solo provare, ti insegno come si usa. Un giorno potrebbe ritornarti utile."

I due ragazzi trascorsero tutta la mattinata chiusi in quella stanza ad allenarsi.
Due spade si scontrarono e il suono raggiunse le orecchie della figura che si stava per avvicinare alla stanza.
"Ti ho battuto!" Esultò Isabel.
"Non male, per aver imparato in una sola mattinata sorellina." Disse Oliver.
La porta della stanza si aprì e la figura dello zio fece la sua comparsa.
"Ragazzi vi stiamo aspettando per il pranzo." Disse Isaac osservando i due fratelli.
"Si zio arriviamo." Rispose velocemente Oliver.
Lo zio, com'era venuto, se ne andò silenziosamente lungo le scale.
Isabel cominciò ad incamminarsi, quando il fratello le prese il polso e la fece girare verso di lui.
"Anche io ho la costante sensazione di essere osservato." Sussurrò. "E non è solo una sensazione, qualcuno ci sta osservando. Probabilmente lo sta facendo anche adesso."
I due ragazzi si osservarono senza dire niente, occhi negli occhi.
E la ragazza, negli occhi del fratello, colse un sentimento che raramente aveva visto in lui. Paura.
Quello sguardo provocò nella ragazza una brivido di freddo, accapponandole la pelle.
Il contatto visivo venne però interrotto da Oliver stesso, che mosse un passo verso le scale, tenendo sempre il polso della sorella.
Non appena raggiunse il primo scalino si voltò verso di lei.
"Inoltre ho un dubbio..." cominciò a dire il ragazzo.
La ragazza lo guardò interrogativo.
"Perché lo zio è ancora qui? E non se n'è tornato a casa?" Sussurrò.
Lo sguardo della ramata passò dall'interrogativo al confuso.
"Che vuoi dire?"
"Solitamente, ogni volta che viene a fare visita sta al massimo tre o quattro giorni, ma questa volta è da più di una settimana che è qui..." sembrava che questo ragionamento lo stesse rivolgendo più a stesso che alla sorella.
"Da quanto hai questa sensazione?" Tornò a guardare la sorella negli occhi.
La ragazza scrollò le spalle.
"Sarà una settimana molto probabilmente, non ricordo."
Oliver annuì pensieroso. C'era qualcosa di strano nel suo sguardo.
Successivamente la consapevolezza di aver capito il ragionamento del fratello colpì in pieno Isabel. E una frase le tornò alla mente.
"Cose terribili stanno per accadere in questo castello."
"C'è qualcosa di strano.. ho come la sensazione che qualcosa di terribile sta per succedere." sussurrò Oliver.
A quell'affermazione la ragazza, spaventata, fissò il volto del fratello.
"Aspetta... non starai dicendo che-"
Un rumore all'inizio delle scale fece però voltare i due fratelli.
Salirono le scale velocemente e si guardarono attorno, ma lì non c'era completamente nessuno...
"Hai sentito pure tu?" Domandò Oliver.
"Sembravano..." la ragazza ci pensò un po'. "Sembravano dei passi." Disse poi.
Il fratello annuì, d'accordo con quanto detto dalla sorella.
"Dobbiamo andare Isabel." Oliver strinse la sua mano e la trascinò via con sè.

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