goodbye or goodnight

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"possibile che non capisci, jeonghan? sei destinato a morire"
"ti piace far soffrire le persone a quanto vedo"
ribatte alle mie parole e comincia ridere.
"jeonghan"
allungo la mano sulla sua cercando di attirare il suo sguardo su di me e la stringo.
"come fai a sorridere chiuso in un ospedale?"
"sono qui da più tempo di te. ormai è un abitudine sentirsi dire che prima o poi morirò attaccato a dei fili"
"perché non posso morire anch'io?"
"pensi davvero che il paradiso sia un posto migliore, cheol?"
"si, affianco a te tutto è migliore"
"non hai capito proprio un bel niente"
jeonghan gira il suo corpo verso di me e dopo aver appoggiato il suo braccio attorno al mio collo, mi bacia.
"va meglio ora?"
mi sussurra all'orecchio cercando di trattenere un pianto amaro.

"continuo a credere che affianco a te tutto sia fantastico"

"la situazione sembra migliorata"
commenta il dottore dopo avermi visitato per la terza volta durante la stessa giornata.
"verrò dimesso presto?"
"sicuramente si, anzi, glielo garantisco al cento per cento!"
jeonghan ha iniziato a singhiozzare e subito l'uomo anziano si è voltato preoccupato verso di lui.
"sta bene, jeonghan? si senti male?"
"lasciatemi il mio cheol fino a quando non morirò..."
il lettino scricchiola e con voce rotta il biondo si stringe tra le coperte profumate di vaniglia.

le tue imperfezioniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora