1. Il volo del destino

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Era una calda estate romana ad Ostia Lido. j-ax, quello pelato, era appena andato a casa dopo aver registrato il suo nuovo videoclip per la canzone che sarebbe uscita a breve. Quello stesso giorno anche Lele e Diego si trovavano ad Ostia Lido. Ai due ragazzi però il mare non interesava, loro erano usciti solo per andare in skate! Lele indossava un jeans corto e una camicia a quadri verde mentre Diego indossava una canotta viola con dei pantaloni a pinochetto rossi. Arrivati allo skate park Diego inizia a mostrare a tutti i presenti le sue doti da skater nato. La sua mossa preferita era il backflip ma la verticale era quella che faceva invidia a tutti. Soprattutto a nonna Giovanna che anche avendo 73 anni e quindici mesi amava ancora andare allo skate park. Lele che era meno bravo del suo amico spesso si sentiva a disagio e preferiva skatare in tranquillità in un angoletto isolato. Qul giorno però aveva preso una decisione. "Non posso continuare a scappare" pensò "Prima o poi dovrò anche io mostrare le mie capacità. Il giorno è finalmente arrivato!" Si avvicinò a Diego e gli disse: "Oggi ho voglia di mostrare di che pasta sono fatto. Ao lo sai che so' più forte de te!" Diego scoppiò a ridere ma fece subito cenno a zio Franco. Lo zio che in realtà non era parente di nessuno fece un fischio che ziittì l'intero skate park. In quel momento Diego si alzo e disse:"Signori e signori, skater e skater ecco a voi il mio amico LELE GIACCARI!" Lele rimase di stucco e nel mentre nonna Giovanna prese dei popcorn che portava sempre nella sua borsa per le occasioni speciali. Probabilmente erano scaduti. Diego si avvicinò all'amico e lo porto al centro della pista ma Lele era ormai composto dal 90% di paura e dal 10% di ansia. Tutto tremante salì sulla tavola e iniziò a parlare con se steso. "Dai Emanule, ci conosciamo dalla nascita e sono sicuro che ce la puoi fare. Datti una spinta e mostra a tutti di che pasta sei fatto" Mise un piede a terra e cominciò a spingere lo skate. L'aria che gli sfiorava il viso gli infondeva coraggio. Era pronto a mostrare al mondo le sue capacità. Prese velocità, sollevò il piede da terra ed eseguì un perfetto kickturn. Tutti rimasero a bocca aperta, lo zio e la nonna applaudivano senza sosta. Tutti erano orgogliosi di lui. Almeno questo era quello di cui la sua mente era convinto. Infatti nel momento del salto aveva perso il controllo dello skate ed era sbattuto con il mento sul pavimento e l'unica reazione del pubblico era stato un enorme urlo di terrore e qualche risatina maliziosa. L'urlo più forte di tutti era di un ragazzo basso e molto molto molto molto figo si chiamava Tancredi Galli.

Tankele per sempre | Una storia nata in LiveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora